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25 Agosto 2023
14:00

Non arriva in tempo in sala parto e partorisce nell’area di sosta delle ambulanze grazie a un’infermiera

Il neonato, che aveva il cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo, è venuto alla luce tra le ambulanze in sosta dello spazio adiacente all’ingresso del Pronto Soccorso. La mamma non è riuscita ad entrare nell’Ospedale di Brindisi perché il figlio aveva fretta di nascere. Ad aiutarla nel parto è stata un’infermiera.

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Non arriva in tempo in sala parto e partorisce nell’area di sosta delle ambulanze grazie a un’infermiera
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Il piccolo Mattia aveva fretta di nascere ed è venuto al mondo prima che la sua mamma riuscisse a mettere piede in Ospedale. È nato tra le ambulanze in sosta in un’area adiacente all’ingresso del Pronto Soccorso. Provvidenziale è stato l’intervento di un’infermiera che si è improvvisata ostetrica e ha aiutato la donna a portare a termine nel migliore dei modi un parto tutt’altro che semplice: il cordone ombelicale del neonato, infatti, era attorcigliato intorno al collo del piccolo Mattia. Ora mamma e figlio stanno bene.

È accaduto nella notte tra il 22 e il 23 agosto all’Ospedale Perrino di Brindisi, in Puglia, o, più propriamente, nella cosiddetta camera calda del nosocomio. Si tratta del locale direttamente collegato al Pronto Soccorso in cui arrivano, stazionano e ripartono le ambulanze con a bordo il personale sanitario.

La mamma del piccolo Mattia, arrivata in Ospedale in macchina con il papà del nascituro, si è subito resa conto che il pancione aveva i minuti contati e stava per partorire. A venirle incontro è stata un’infermiera, accompagnata da un operatore socio-sanitario e un ausiliario. I tre hanno capito che non c’era tempo da perdere e che la donna non avrebbe potuto attendere l’arrivo del personale specializzato dal reparto di Ostetricia: bisognava far nascere il bambino subito.

L’infermiera ha preso in mano la situazione, si è messa a disposizione della gestante e l’ha aiutata a partorire tra le lettighe della camera calda. Nel giro di pochi minuti, è nato il neonato, che aveva il cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo. Dopodiché, medici e infermieri dei reparti di Ostetricia e Ginecologia hanno preso in carico mamma e bebé per sincerarsi delle loro condizioni di salute.

Presto il bimbo tornerà a casa e la famiglia sarà finalmente al completo: il nuovo arrivato si aggiungerà a un nucleo familiare già numeroso, con mamma, papà e tre fratellini più grandi. Resterà il ricordo di un parto concitato e avventuroso che si è concluso a lieto fine in una calda notte di fine agosto.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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