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30 Giugno 2023
17:00

Capoparto: quando arriva il primo ciclo dopo il parto, quanto dura e come riconoscerlo

Il capoparto è la prima mestruazione dopo il parto, che si presenta indicativamente circa 5-6 settimane dopo la nascita del piccolo. Se si allatta in maniera esclusiva al seno, potrebbe comparire mesi dopo, quando si smette di allattare a tempo pieno. Si riconosce dai tipici sintomi mestruali, anche se non è detto che il ciclo mestruale torni esattamente uguale a com’era prima della gravidanza.

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Capoparto: quando arriva il primo ciclo dopo il parto, quanto dura e come riconoscerlo
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Il capoparto è la prima mestruazione che compare dopo il parto. Le mestruazioni potrebbero presentarsi già 5-6 settimane dopo la nascita del piccolo. Nelle donne che allattano artificialmente o parzialmente al seno, il capoparto potrebbe manifestarsi prima rispetto a una mamma che allatta esclusivamente al seno.

Coloro che scelgono l’allattamento esclusivo, infatti, potrebbero dover attendere diversi mesi prima di avere le mestruazioni, tuttavia ciò non significa che, nel frattempo, non siano tornate fertili. Il capoparto coincide con la fine del puerperio, il periodo di tempo che inizia dopo il parto e termina con il ritorno dell’apparato genitale femminile alle condizioni pregravidiche.

Quando arriva il capoparto?

Il capoparto si presenta, indicativamente, 5-6 settimane dopo il parto. Un arco temporale che varia a seconda se la mamma allatta al seno in modo esclusivo, in modo combinato o se o somministra al piccolo solo latte artificiale.

Nello specifico, nel caso in cui l’allattamento al seno sia esclusivo, il capoparto potrebbe arrivare più tardi, dopo diversi mesi dalla nascita. Se l’allattamento esclusivo prosegue, le mestruazioni potrebbero tornare anche dopo 1-2 anni dal parto.

Durante l’allattamento a tempo pieno, infatti, il corpo della mamma produce più prolattina, l’ormone che aiuta a produrre latte e che, al tempo stesso, ostacola l’arrivo del ciclo mestruale. Se la mamma allatta al seno completamente (anche di notte) senza biberon o ciucci, le mestruazioni potrebbero non ricominciare fino a quando non interromperà le poppate notturne o non inizierà lo svezzamento.

Una mamma che, invece, allatta artificialmente o combina il latte artificiale con le poppate, potrebbe avere il capoparto dopo poco più di un mese dalla nascita del neonato.

Come si presenta il capoparto

L’arrivo del capoparto dipende dall’allattamento. In linea generale, una mamma che allatta esclusivamente al seno, aspetterà l’arrivo della prima mestruazione dopo la fine delle poppate a tempo pieno.

I sintomi del capoparto sono generalmente gli stessi di un normale flusso mestruale. I segnali che ne preannunciano l’arrivo sono:

  • Crampi addominali
  • Dolore al basso ventre
  • Dolore alla schiena
  • Stanchezza
  • Nausea

Non esistono differenze tra capoparto dopo cesareo e dopo parto naturale.

Quali sono le differenze tra capoparto e perdite post parto

Dopo il parto e prima della comparsa del capoparto, la mamma sperimenta delle perdite di sangue, chiamate lochiazioni. Capoparto e locazioni si assomigliano per quanto riguarda la perdita di sangue, che si attenua via via con il passare dei giorni, tuttavia si differenziano principalmente nella durata. Le perdite post parto durano circa sei settimane, quindi molto più a lungo delle mestruazioni, che non si prolungano oltre i 10 giorni.

Quanto durano

In generale il capoparto è più lungo di un flusso mestruale normale. Potrebbe durare, infatti, fino a 8-10 giorni.

Cosa aspettarsi?

Non è detto che il ciclo mestruale torni esattamente uguale a com’era prima della gravidanza. Le mestruazioni potrebbero essere più pesanti di prima e ripresentarsi in modo irregolare (soprattutto se arrivano quando si sta ancora allattando), con crampi più o meno dolorosi rispetto al passato e con piccoli coaguli di sangue nei giorni di ciclo.

Mestruazioni più abbondanti e dolorose

La mamma durante il capoparto potrebbe lamentare un flusso più abbondante e fastidioso, con crampi più forti rispetto a prima della gravidanza. Potrebbe accusare stanchezza, cefalea e, in generale, sintomi più intensi di quelli sperimentati prima della dolce attesa.

Primi cicli mestruali irregolari

La mestruazione che segue il capoparto potrebbe non arrivare con la puntualità di un orologio svizzero (anche se prima della gravidanza la mamma era abituata a un flusso con una cadenza mensile precisa). Le prime mestruazioni dopo il parto, infatti, potrebbero presentarsi in modo irregolare o saltare un mese, soprattutto se l'allattamento è ancora in corso.

Spotting

Tra un flusso mestruale e l’altro post-parto potrebbero avvenire episodi di spotting, cioè piccole perdite ematiche.

Piccoli coaguli di sangue

Oltre che più abbondante, il capoparto potrebbe essere accompagnato dalla presenza di piccoli coaguli di sangue.

Quando preoccuparsi?

Se le perdite sono parecchio più abbondanti di prima e/o se i coaguli di sangue sono consistenti o persistono per più giorni, è consigliabile rivolgersi al proprio ginecologo o all'ostetrica/o.

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Capoparto e fertilità

Si può essere fertili già prima del capoparto, nonostante poche mamme ne siano al corrente. Come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, il 54% delle donne erroneamente ritiene possibile rimanere incinta solo dopo la comparsa della prima mestruazione dopo il parto.

Una volta iniziata l’ovulazione, infatti, la mamma potrebbe rimanere incinta. Questo può accadere prima che si verifichi il primo ciclo dopo il parto. Quindi, se si desidera evitare una gravidanza durante l’allattamento, si dovrebbero adottare metodi contraccettivi. Per scegliere l’opzione contraccettiva più adatta alle proprie esigenze, è opportuno rivolgersi al medico ginecologo.

Capoparto e allattamento

All'arrivo delle mestruazioni la mamma può continuare ad allattare tranquillamente. Il ciclo mestruale potrebbe influenzare in piccola parte la produzione di latte, tuttavia la variazione non è rilevante.

Le mestruazioni potrebbero influire sul sapore del latte materno. Se la mamma nota che il piccolo si agita al seno quando ha il ciclo, potrebbe essere un segnale che il latte ha assunto temporaneamente un sapore diverso. Una modifica che, comunque, non dovrebbe alterare i ritmi dell’allattamento al seno e che, in genere, non costituisce un problema per i piccoli.

Fonti mediche
NHS
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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