video suggerito
video suggerito
5 Settembre 2023
15:23

Perché il neonato si mangia i pugnetti?

I neonati si mettono le mani in bocca già nel pancione della mamma e, quando nascono, si mangiano i pugnetti e si succhiano le manine. Lo fanno per comunicare, rilassarsi, auto-esplorarsi e tendono a perdere questa abitudine spontaneamente con l'età.

20 condivisioni
Perché il neonato si mangia i pugnetti?
Immagine

Il neonato si mangia i pugnetti per calmarsi, intrattenersi, comunicare un messaggio, sviluppare la dentizione. Si tratta di un gesto di suzione non nutritiva tipico dei lattanti, che generalmente perdono  l’abitudine di mettersi le mani in bocca spontaneamente con l’età. A volte, si sorprende il piccolo a succhiarsi il dito o la manina quando è ancora nel ventre della mamma e lo si sta spiando tramite il monitor durante la visita ecografica. Nei primi mesi di vita, poi, il bimbo tende a tenere i pugnetti chiusi e a portarseli alla bocca anche come pratica di esplorazione, per auto-consolarsi, per non annoiarsi e per prepararsi al cibo solido.

Calmarsi

Il neonato si mangia i pugnetti per calmarsi, rilassarsi e trovare conforto. Il neonato fin dai primi mesi di vita tende a chiudere le mani e a stringerle in un pugno perché quel gesto rispecchia la posizione arricciata che aveva assunto all’interno della pancia della mamma durante la gravidanza. Mettersi la mano in bocca fornisce un senso di sicurezza al piccolo nei momenti di difficoltà, come quando sono separati dai genitori, circondati da estranei o in un ambiente non familiare. Essendo rilassante, mangiarsi il pugno e succhiarsi le dita può indurre il sonno.

Esplorazione

Il piccolo utilizza la bocca per esplorare il suo mondo fin dalla nascita, succhiando o mordendo dita, pugnetti, e, successivamente, oggetti. A volte i pugnetti diventano il gioco preferito del neonato, che se le mette in bocca come pratica di auto-esplorazione: è un grande segno di sviluppo. Significa che il lattante sta scoprendo che le mani appartengono a lui e sono sotto il suo controllo. I pugni stretti, tra l’altro, indicano che il bimbo sta affinando i meccanismi di motricità fine e sta acquisendo padronanza dell’uso delle mani e delle dita.

Intrattenimento

Mangiarsi il pugnetto è anche un modo per giocherellare e contrastare la noia. Alcuni neonati, in particolare, si divertono più di altri a crucciarsi le dita. In tali casi, una volta accertato che il gesto non sia dovuto alla fame, ha senso valutare di proporgli un ciuccio (a patto che l’alimentazione sia ben consolidata). Si ricorda che il ciuccio va concesso al neonato solo dopo circa 20-30 giorni dal parto per evitare che interferisca con l’allattamento.

Dentizione

Man mano che il neonato cresce e si sviluppa, inizierà a portarsi la mano alla bocca anche per una questione legata alla dentizione. Intorno ai 4-7 mesi il lattante tende a mettere i primi denti e mangiarsi le mani può essere un segnale che segnala la comparsa dei primi dentini.

Fame

Quando il piccolo ha fame, è probabile che apra la bocca, tiri fuori la lingua, si succhi le dita e guardi l’adulto. Portarsi la mano o il pugno alla bocca, a volte, indica infatti che il piccolo è affamato e che vuole attaccarsi al seno o al biberon. Il pianto, invece, è l’ultimo modo con cui i neonati comunicano di avere fame, come riporta Nhs.

Preparazione al cibo solido

Mettere in bocca, masticare e succhiare i pugni e gli oggetti può aiutare il lattante a prepararsi al cibo solido e, quindi, allo svezzamento. Mangiarsi i pugnetti, in effetti, contribuisce a desensibilizzare il riflesso di vomito e ad aumentare la forza muscolare nella bocca per masticare il cibo. Tenere il pugno della mano in bocca, poi, facilita il bimbo ad accettare un oggetto duro, come un cucchiaio. Si ricorda, comunque, che lo svezzamento non va iniziato prima dei sei mesi di vita del piccolo, come raccomanda l’Oms.

Possibili rischi

Mangiarsi o ciucciarsi il pugnetto, il dito o la mano rientra negli istinti naturali del neonato. Si tratta di un’abitudine che il piccolo tende a perdere gradualmente con l’età, di regola entro i 2-4 anni. Crescendo, infatti, il piccolo, raggiunta l’età età scolare, di regola smette di mettere le dita in bocca, trascorrendo il più delle ore esplorando l’ambiente circostante. Se ciò non avvenisse, potrebbe portare a dei problemi di dentizione: l’American Dental Association sottolinea che la suzione prolungata della mano può interferire con la corretta crescita della bocca, con lo sviluppo del palato e con l’allineamento dei denti.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
Avatar utente
Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
Sfondo autopromo
Famiglia significa NOI
api url views