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19 Febbraio 2024
14:00

Permessi per allattamento, quando spettano al padre?

I riposi giornalieri per l’allattamento consistono in una o due ore al giorno di permesso per dedicarsi alla cura del figlio fino al suo primo anno di vita. Spettano alla mamma o, in alternativa, al papà. Anche gli uomini quindi, in determinate circostanze, hanno diritto di richiedere periodi di riposo per le poppate del piccolo.

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Permessi per allattamento, quando spettano al padre?
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I permessi per allattamento – chiamati nello specifico “riposi giornalieri per l’allattamento” – spettano alle mamme o, in alternativa, ai papà lavoratori dipendenti fino al primo anno di vita del figlio. Si tratta di una o due ore al giorno di permesso, regolarmente retribuite, durante le quali il genitore si assenta da lavoro per provvedere all’allattamento del piccolo (anche in caso di adozione o affido). La legge garantisce quindi agli uomini, oltre che alle donne, il diritto di richiedere i periodi di riposo per le poppate del figlio, e nel 2022 è stato chiarito che i permessi spettano ai padri anche quando le compagne sono casalinghe.

Quando spetta l’allattamento al padre?

I riposi giornalieri per l’allattamento sono riconosciuti al padre lavoratore dipendente nei seguenti casi:

  • La madre lavoratrice dipendente non se ne avvale per espressa rinuncia
  • La madre non ha diritto ai permessi perché non è lavoratrice dipendente (quindi è autonoma, libera professionista, a domicilio, domestica, parasubordinata)
  • La madre è casalinga
  • Il padre ha l’affidamento esclusivo del figlio
  • La madre è morta o affetta da una grave infermità
  • La madre ha abbandonato il figlio

Al padre tuttavia non spetta più l’allattamento se:

  • La madre lavoratrice dipendente è in maternità obbligatoria o facoltativa
  • La madre lavoratrice dipendente è ancora non beneficia dei suddetti riposi perché assente dal lavoro per aspettativa oppure perché ha richiesto un permesso non retribuito
  • La madre lavoratrice dipendente è in pausa per part-time verticale

Come funziona il permesso di allattamento per il papà?

Per i neopapà lavoratori dipendenti sono previsti, oltre ai congedi parentali e di paternità, i permessi per l’allattamento, qualora la madre non ne usufruisca. A regolamentarli è l’articolo 40 del Testo Unico sulla maternità e sulla paternità (D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151).

Si tratta di una o due ore al giorno retribuite al 100% durante le quali il padre (in presenza di determinati requisiti, menzionati sopra) ha il diritto di astenersi dal lavoro per occuparsi delle poppate del figlio fino al suo primo anno di vita, o entro un anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o in affidamento.

Quante ore di permesso

Per quanto riguarda il numero di ore di permesso a disposizione, il papà che usufruisce del riposi giornalieri per l’allattamento ha diritto a:

  • Due ore al giorno di riposo se l’orario di lavoro è di almeno sei ore giornaliere
  • Un’ora al giorno di riposo se l’orario di lavoro è inferiore a sei ore giornaliere
  • Se si usufruisce del servizio di asilo nido aziendale, il riposo si riduce della metà: un’ora se l’orario giornaliero di lavoro è di almeno sei ore, mezz’ora se è inferiore

I permessi, concessi quindi pure con contratto di lavoro part-time, raddoppiano in caso di parto gemellare o plurimo e di adozione o affidamento di almeno due bambini.

Come richiederli

Il papà lavoratore dipendente che intende usufruire dei permessi per l’allattamento è tenuto a presentare la domanda sia al proprio datore di lavoro che all’Inps in modalità telematica, a differenza della mamma. Se è la donna a richiedere i riposi infatti la richiesta va inoltrata esclusivamente al datore di lavoro, e non all'Istituto di Prevenzione.

Permessi padre lavoratore dipendente con coniuge casalinga

Nel 2022 è stato definitivamente chiarito un dubbio che negli anni aveva creato confusione e a cui l’Inps non aveva risposto: il padre ha diritto ai riposi giornalieri per l’allattamento se la mamma è casalinga e non lavora? La sentenza del Consiglio di Stato (n. 00017/2022) ha risposto affermativamente. In ragione dell’articolo 30 della Costituzione, che stabilisce che «entrambi i genitori hanno in egual modo il diritto e dovere di mantenere, istruire ed educare i figli», occorre riconoscere pari diritti a padre e madre. Anche in caso di coniuge casalinga quindi il padre lavoratore dipendente spetta la riduzione giornaliera dell’orario lavorativo per allattare il figlio e prendersi cura di lui.

Fonti
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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