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22 Maggio 2023
9:00

Pidocchi: che fare se il bambino li ha presi?

Scoprire che il proprio figlio ha i pidocchi può essere un incubo, ma tutto è risolvibile. Prevenirli e debellarli è possibile: ecco come.

A cura di Sara Polotti
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Pidocchi: che fare se il bambino li ha presi?
pidocchi

Un tempo debellare i pidocchi era una sfida davvero tragica. L'opzione più drastica? Rasare tutti i capelli. Purtroppo non basta. Oggi fortunatamente esistono tante soluzioni in più, grazie alla scienza e alla conoscenza più approfondita di questi parassiti.

Perché di parassiti si tratta, proprio come quelli che infestano gli animali. I pidocchi sono un problema comune tra i bambini e le bambine, soprattutto in età scolare. Nonostante possa sembrare un incubo, non c'è bisogno di preoccuparsi eccessivamente. Esistono infatti soluzioni efficaci per eliminare i pidocchi, così come ci sono modi per prevenirne l'infestazione (chiamata pediculosi) in futuro.

Cosa sono i pidocchi

I pidocchi (in particolare i Pediculus capitis humanus) sono  parassiti che vivono sui capelli e sulla cute umana e che si nutrono di sangue. Non sono pericolosi, ma possono causare prurito e fastidi al cuoio capelluto, anche debilitanti.

Questi minuscoli parassiti si trasmettono attraverso il contatto diretto con una persona infestata ed è per questo che sono particolarmente comuni tra i bambini e le bambine che frequentano la scuola o altri centri di aggregazione: stando sempre vicini agli altri, è normale che i parassiti passino da una testa all'altra. La trasmissione avviene principalmente per contatto diretto con persone già infestate dai pidocchi oppure attraverso l’utilizzo di indumenti o effetti strettamente personali infestati.

Come scoprire se il bambino ha i pidocchi

Il modo migliore per capire se il bambino ha i pidocchi (quando non si tratta di dermatite o altre patologie) è esaminare accuratamente il cuoio capelluto alla ricerca di pidocchi vivi o uova, chiamate lendini. Per quanto piccoli, infatti, i pidocchi sono visibili a occhio nudo.

I pidocchi adulti sono marroni e grandi circa due o tre millimetri, mentre le lendini sono di forma ovale e di colore chiaro. Si possono trovare principalmente vicino alla radice dei capelli, dietro le orecchie e sulla nuca.

In caso di infestazione, è probabile che il bambino o la bambina lamentino prurito o fastidi al cuoio capelluto.

Come fare per debellarli

Esistono diverse opzioni per debellare i pidocchi, ma il metodo più comune è quello di utilizzare uno shampoo anti-pidocchi da acquistare in farmacia. Oggigiorno ne esistono di tutti i tipi, anche fitoterapici, e quindi più delicati rispetto ai detergenti antiparassitari di un tempo, molto aggressivi su capelli e cute. È importante seguire le istruzioni sulla confezione (dopo aver chiesto consiglio alla farmacista o al farmacista) e lasciare lo shampoo in posa per il tempo consigliato per garantire la massima efficacia.

Dopodiché, è necessario pettinare i capelli con un pettine apposito per rimuovere i pidocchi e le lendini morte, dai denti molto fini.

Infine, è bene lavare (lasciandoli immersi per qualche minuto in acqua molto calda) tutti gli oggetti che possono essere stati a contatto con i capelli infestati, come pettini e spazzole (anche se i pidocchi dei capelli vivono solo a contatto con la cute, al contrario di quelli del corpo o delle vesti che invece si aggrappano anche ai tessuti).

Per lo stesso motivo è utile disinfettare abiti, accessori per la testa e lenzuola potenzialmente contagiati, lavandoli a 60 gradi o a secco.

Come prevenire la pediculosi

La prevenzione della pediculosi è fondamentale e prima di tutto si parte da una buona igiene personale, da insegnare a bimbi e bimbe fin da piccolissimi. Tra le altre abitudini troviamo:

  • Lavarsi regolarmente i capelli;
  • Evitare di condividere oggetti personali come pettini, spazzole e cappelli;
  • Controllare regolarmente i capelli dei bambini per agire subito e scongiurare una diffusione.
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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