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24 Luglio 2023
10:45

Quali sono i virus e i disturbi che colpiscono di più i bambini in estate?

Non è solo il freddo dell'inverno ad aumentare il rischio di malanni e infezioni: anche l'estate si caratterizza per alcuni tipici disturbi che colpiscono i più piccoli. Dalla sudamina alle gastroenteriti, ecco quelli a cui fare maggiormente attenzione.

A cura di Sara Polotti
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Quali sono i virus e i disturbi che colpiscono di più i bambini in estate?
malanni estate

L'inverno pare la stagione dei malanni per antonomasia. Il freddo di certo non aiuta le difese immunitarie, ma ciò non significa che l'estate sia da meno. Non è corretto prendere sottogamba questo periodo dell'anno, dal punto di vista delle malattie: sono infatti numerosi i disturbi a cui possono andare incontro bambini e bambine.

Ma quali sono quelli più diffusi?

Varicella, sudamina e compagnia bella

In generale, ci sono alcune malattie tipicamente estive a cui bisogna fare attenzione. In alcuni casi si tratta di disturbi dovuti al caldo e alle sue conseguenze; in altri semplicemente di virus e batteri che continuano a circolare anche nei mesi più caldi, nonostante la convinzione comune contraria.

Come riportano anche dall'Ordine degli Infermieri di Bologna, tra i malanni estivi più diffusi ci sono la sudamina (un'irritazione della pelle dovuta a sudore e cattiva traspirazione che porta con sé tanti piccoli puntini rossi con rugosità e prurito), la "mani piedi bocca" (portata da enterovirus tra maggio e settembre, che provoca vescicole nella zona orale e agli arti inferiori e superiori) e la varicella (anch'essa infettiva, portata da un virus che non scompare in estate ma che, anzi, continua a circolare e che rende tutti i bambini e bambine non vaccinati a rischio punti rossi e pruriginosi).

Gli sbalzi di temperatura

Accanto a esse, ci sono anche altre situazioni a cui bambini e bambine possono andare incontro. Per esempio, i malanni dovuti agli sbalzi di temperatura causati dall'aria condizionata e dall'aria esterna particolarmente calda. Questi sbalzi di temperatura favoriscono infatti l'azione di alcuni virus che colpiscono in particolare le prime vie respiratorie. Sono certamente meno che in inverno, ma non scompaiono mai del tutto.

Mal di gola, raucedine, mal d'orecchio o adenoidi ingrossate sono solo alcuni dei disturbi tipicamente estivi che bisogna prendere in considerazione.

Estate 2023: quali sono le malattie più diffuse?

Secondo quanto dichiarato dalla responsabile del Tavolo Tecnico di malattie infettive della Società Italiana di Pediatria Susanna Esposito al Gazzettino, ciò a cui è bene prestare attenzione sono anche i disturbi intestinali. Alcuni virus tipicamente estivi, infatti, colpiscono proprio il sistema digerente provocando fastidiose gastroenteriti.

In questo caso, la colpa è da attribuire soprattutto ai cibi e al caldo, che non permette di conservarli a dovere (favorendo la proliferazione di Escherichia Coli o salmonella). Non mancano poi i batteri e i virus che si diffondono attraverso sabbia e acqua marina, ma anche nelle piscine con una cattiva manutenzione igienica. È qui infatti che si annidano virus come il norovirus o il rotavirus, che provocano vomito, diarrea e leggera febbre.

In questo caso, bisogna fare molta attenzione: i bambini e le bambine colpiti da queste gastroenteriti rischiano severe disidratazioni.

Le zecche

Attenzione, infine, anche alle zecche, soprattutto durante le vacanze in montagna. Ma anche ai pidocchi, che non vanno in ferie.

Le zecche, in particolare, sono pericolose perché il loro morso porta con sé infezioni come quelle da Borrelia burgdorferi (responsabile della debilitante malattia di Lyme).

Negli ultimi tempi sono soprattutto Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige a essere maggiormente sotto osservazione per le zecche, ma è necessario fare sempre attenzione e prevenire, usando sempre calzettoni al polpaccio e controllando ogni centimetro di pelle una volta tornati a casa dalle escursioni.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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