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28 Marzo 2024
9:00

Sono un cattivo genitore se porto il mio bimbo al fast-food?

Il cibo spazzatura da fast food non è salutare per i bambini. Abusarne rischia di causare affaticamento mentale e digestivo e, sul lungo periodo, disaffezione da frutta e verdura, disturbi metabolici o sovrappeso. Ma proibirli tassativamente non è la strategia più corretta. Ecco dei consigli per un'alimentazione equilibrata per i piccoli senza rinunciare totalmente al gusto di hamburger e patatine.

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Sono un cattivo genitore se porto il mio bimbo al fast-food?
Dietista
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Hamburger, patatine fritte, crocchette di pollo, salse, bibite gasate, ciambelle glassate sono alimenti notoriamente definiti cibo spazzatura, schifezze o junk food, a causa la loro scarsa qualità nutrizionale. Si è quindi cattivi genitori se si asseconda il desiderio del figlio di consumare un pranzo o una cena al fast food? Perché ne sono (siamo) così attratti? C’è un modo per includerli in una dieta equilibrata o sono tassativamente da evitare?

Fast food ai bambini: i pro e contro

Il cibo spazzatura proposto negli street-food non è salutare per i più piccoli, come per gli adulti. Introdurli frequentemente nella dieta dei bambini rischia di abituarli a sapori forti, dolci e saporiti, predisponendoli a disturbi metabolici o sovrappeso. Tuttavia, proibirli categoricamente forse non è la strategia corretta per scoraggiarli dal consumarli.

La definizione di “junk food” («cibo spazzatura») è entrata in uso da quando gli esperti di alimentazione hanno classificato un certo tipo di alimenti di scarso valore nutrizionale, solitamente per carenza di fibre e vitamine e per eccessivo contenuto di zuccheri semplici, grassi di bassa qualità, sale e additivi di vario genere. Sembrano però essere queste stesse caratteristiche, miscelate tra loro in una combinazione studiata al dettaglio dall’industria alimentare, a conferire quel piacere e quella conseguente sorta di dipendenza che ci scatena mangiare tali alimenti.

In aggiunta, il fatto stesso di ritenerli alimenti “proibiti” o da limitare può avere un impatto notevole sul nostro desiderio di questi: più me ne privo perché non posso/devo mangiarli, più mi viene voglia. Così funzioniamo noi, così funzionano i più piccoli. Da ciò si può partire nel ragionamento da fare con i propri figli: siamo tutti concordi che non sono alimenti propriamente salubri e di cui abbondare, ma siamo sicuri che proibirli tassativamente scoraggi davvero dal consumarli del tutto, ora o in futuro?

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Gli effetti del cibo spazzatura sui bambini

Il rischio di abusare del cibo spazzatura (o junk food), cioè di scarso valore nutrizionale, non è tanto l’effetto repentino su salute o peso corporeo dei bambini, come si pensa, ma quello di far sviluppare in loro una tendenza a preferire sapori eccessivamente dolci e saporiti. Abituarsi ad alimenti molto dolci e lavorati come quelli proposti solitamente dai fast-food è un'attitudine che sul lungo termine potrebbe limitare il loro apporto di frutta, verdura e proteine magre meno "gustose” e abbondare con alimenti processati e conditi, contribuendo così ad una maggiore predisposizione a disturbi metabolici o sovrappeso.

Nell’immediato invece si potrebbero verificare alcuni effetti quali:

  • un’iperattività istantanea ma conseguente sonnolenza
  • affaticamento mentale e digestivo
  • gonfiore addominale
  • alvo stitico o, al contrario, diarroico

Sarebbe ideale quindi non esporli troppo precocemente né frequentemente a queste occasioni, ma, come si è anticipato, neanche dargli una connotazione tassativamente negativa quale può essere anche solo chiamarli schifezze in contrapposizione al cibo sano che fa bene, che può essere così trasmesso come più noioso e meno appetibile.

Fast food e bambini: alcune accortezze per la scelta

Vediamo delle strategie per un'alimentazione equilibrata per i piccoli, senza rinunciare totalmente al gusto di hamburger e patatine.

Alternative salutari

Nell’ottica di normalizzare questi alimenti si può pensare di includere ogni tanto nella normale dieta casalinga cibi golosi tipici dei fast-food ma preparati in modo più semplice:

  • patatine stick cotte al forno o in friggitrice ad aria
  • salsa ketchup fatta artigianalmente con passata di pomodoro un goccino di aceto, zucchero e sale
  • panini morbidi tipo pane arabo farciti con svizzere semplici di manzo o di carne bianca insieme a foglie di insalata e pomodori a fette
  • crocchettine di pollo impanate con uovo e pangrattato oppure cornflakes  sbriciolati e poi cotti al forno o in padella

Cene di questo tipo, alternate a pasti più classici che comprendano primi piatti semplici, secondi di carne bianca e pesce con verdure di  contorno, zuppe con legumi e cereali, frittate o farinate di ceci, possono far vivere l’attesa dell’effettivo fast food con gli amici senza troppa eccitazione e desiderio.

Attenzione alle porzioni

Quando poi ci si ritrova nell’occasione li si può accompagnare nella scelta, moderando eventualmente anche solo le porzioni: una bibita occasionalmente si può consumare, ma magari nella versione piccola. Allo stesso modo la porzione di patatine, salse e tipologia di panino.

Controproposta

Il giorno dopo invece è bene riprendere la normale alimentazione senza particolari restrizioni e alla richiesta di un’altra cena al fast-food in settimana si può controbattere con un’altra proposta:

  • Che ne dici di un risotto al ristorante e al fast-food ci andiamo la  prossima volta?
  • Perché non ci prepariamo insieme un buon panino a casa e poi guardiamo un film tutti insieme?
  • Avrei voglia di provare a replicare le loro crocchette di  pollo, ti va di aiutarmi?”.
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