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27 Maggio 2023
17:00

Sushi in gravidanza? Meglio evitare, la cautela non è mai troppa!

In dolce attesa si può mangiare il sushi? La risposta è "ni": il pesce crudo, solo se preventivamente congelato e servito seguendo le norme igieniche, non comporterebbe rischi per le donne incinte. In caso contrario, si presenta il pericolo di contaminazione, con conseguenze anche gravi per la gestante. Se non si riesce a rinunciare al piatto giapponese, meglio scegliere un ristorante di pesce estremamente affidabile o optare per pezzi cotti di sushi.

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Sushi in gravidanza? Meglio evitare, la cautela non è mai troppa!
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Il sushi si può mangiare in gravidanza? O quel pasto a base di riso e pesce crudo è da rimandare a quando il piccolo sarà nella carrozzina, e non più nella pancia? Il sushi è un piatto nativo del Giappone sbarcato nel nostro Paese in anni relativamente recenti collezionando un successo sbalorditivo. In tanti faticano a rinunciare a quel mosaico di rotelle e mattoncini colorati di pesce crudo e riso da intingere nella salsa di soia, incluse le mamme in gravidanza, che sbuffano al pensiero di nove lunghi mesi senza quell’appuntamento fisso al ristorante all you can eat o al sushibar di fiducia.

Durante i nove mesi di gestazione è bene fare attenzione a tutto ciò che mangiamo. In teoria le donne incinte possono mangiare pesce crudo e sushi in gravidanza con i dovuti accorgimenti, purché siano rispettate le norme igieniche e le tempistiche di conservazione e congelamento del cibo e la provenienza del prodotto ittico sia affidabile. Tuttavia, la cautela non è mai troppa ed è preferibile accantonare i prodotti ittici crudi con il pancione. Nel 2021 anche l’American College of Obstetricians and Gynecologists si è espresso sulla questione, consigliando di evitare il pesce crudo in gravidanza:

Sarebbe meglio evitare tutto il pesce crudo o poco cotto quando si è incinte, anche se molti tipi di pesce sono sicuri da mangiare quando sono completamente cotti. Il pesce crudo, inclusi sushi e sashimi, ha maggiori probabilità di contenere parassiti o batteri rispetto al pesce completamente cotto (ACOG).

Il punto interrogativo intorno al piatto giapponese – sushi sì o sushi no? – nasce dal fatto che, trattandosi di pesce crudo, il sushi potrebbe essere contaminato da microrganismi (come Escherichia coli, Salmonella, Listeria) costituendo un fattore di rischio per una donna incinta. Un pericolo che potrebbe verificarsi se il pesce prima di essere servito in tavola o esposto nella gastronomia del supermercato non è stato adeguatamente conservato. Ecco perché la normativa europea obbliga i ristoratori a servire in tavola pesce crudo solo se surgelato o sottoposto a congelamento preventivo a -20° per almeno 24 ore (Regolamento CE n. 853 del 2004).

Per scongiurare qualsiasi rischio, anche il più remoto, di contaminazione, parecchie mamme in dolce attesa preferiscono scegliere dal menù esclusivamente pezzi cotti di sushi.

Quali sono i rischi?

In assenza di specifici disturbi, è raccomandabile per una mamma in dolce attesa rispettare una dieta sana e variegata che includa il pesce, purché si consumi il cibo con prudenza, seguendo i dovuti accorgimenti.

Il pesce crudo, se non correttamente conservato, potrebbe essere a rischio contaminazione

Il rischio, quando si consuma pesce crudo in gravidanza, è legato alla contaminazione: il pesce utilizzato per preparare il sushi, se non adeguatamente conservato, potrebbe trasmettere a chi lo mangia malattie come la salmonellosi, che colpisce l’apparato gastrointestinale causando diarrea intensa, oppure infezioni gastrointestinali dovute a batteri come l’Escherichia coli o il Listeria. Infezioni di questo tipo comportano rischi in gravidanza, dal pericolo di disidratazione della mamma fino alla conseguenza più grave della rottura delle membrane amniotiche, che comporta un parto prima del termine.

Nel pesce crudo non adeguatamente congelato o abbattuto potrebbero nascondersi i vermi di Anisakis, parassiti intestinali in grado di depositarsi nelle pareti dello stomaco della commensale, minando la salute della futura mamma e del feto.

Sushi e toxoplasmosi

Nella mentalità comune, il pesce crudo in gravidanza è immediatamente connesso alla toxoplasmosi, tuttavia non è propriamente così. Innanzitutto, che cos’è la toxoplasmosi? Si tratta di una zoonosi parassitaria di origine alimentare, causata, appunto, dal Toxoplasma gondii, protozoo in grado di infettare animali e umani. Nelle donne in gravidanza l’infezione potrebbe essere all’origine di un aborto o di malformazioni del feto.

Allo stato attuale, non è stato scientificamente accertato il rischio di infezioni umane attraverso l’ingestione di prodotti ittici “parassitati” crudi o poco cotti, a differenza della carne cruda o poco cotta e della frutta e verdura non accuratamente lavate. Nella carne cruda o poco cotta e negli ortaggi e nella frutta non debitamente disinfettati, infatti, è stato appurato che potrebbe essere presente il Toxoplasma gondii, cioè il microrganismo responsabile dell’infezione da toxoplasmosi. Le gestanti, se non riescono a dire di no al pesce crudo, devono assicurarsi che le verdure, se incluse o abbinate a quel piatto di sushi, siano state adeguatamente lavate.

Questo significa che perfino le mamme in dolce attesa risultate negative al test di toxoplasmosi (quando cioè l’infezione non è mai stata contratta e, quindi, potrebbe essere contratta durante la gravidanza) possono mangiare sushi crudo in gravidanza? No, non è esattamente così. La Sezione sicurezza alimentare – CNSA, come riporta il Ministero della Salute, infatti, preferisce non escludere il rischio di infezione anche nel caso del pesce:

Numerosi studi testimoniano che la presenza del parassita in ambienti acquatici marini e fluviali può determinare il riscontro di Toxoplasma in alcuni mammiferi marini. […] Il CNSA ritiene opportuno che siano condotte ulteriori indagini conoscitive per meglio comprendere l’epidemiologia della parassitosi nelle specie ittiche eduli.

Dove mangiare sushi in sicurezza?

Partendo dal presupposto che è consigliabile evitare il cibo crudo in gravidanza, esistono dei suggerimenti da seguire per chi non intende rinunciare al piatto orientale. Vediamoli:

  • Scegliere locali e ristoranti affidabili, che selezionino prodotti di qualità e di provenienza certa e in cui le norme igieniche e le regole di conservazione del cibo sono rispettate rigorosamente in cucina
  • Ordinare dal menù pezzi cotti di sushi (per esempio, hosomaki, uramaki e fotomaki di salmone grigliato, anziché crudo)
  • Preparare del sushi "fai da te" in casa, purché ci si affidi a una pescheria di fiducia e si rispettino diligentemente le regole della conservazione del prodotto ittico. Il pesce crudo va congelato e mantenuto nel freezer per almeno cinque giorni a una temperatura di -20°C. Dopodiché, lo si sposta nel frigorifero, lasciandolo scongelare, lo si prepara e lo si consuma in giornata, cestinando eventuali avanzi. Probabilmente non sarà perfetto come quello del ristorante, e nigiri e uramaki potrebbero somigliare più a un'amalgama confusa di riso, formaggio e salmone che a pezzi di sushi, ma almeno saremo sicuri dei prodotti utilizzati nella preparazione in cucina.

Preferibilmente da evitare il sushi delivery consumato a casa, se non abbiamo la certezza che lo chef abbia utilizzato del pesce scongelato in giornata.

In caso di sintomi come nausea, diarrea e dolori intestinali, che potrebbero celare un’infezione contratta con il consumo di pesce crudo, è raccomandabile contattare il curante di riferimento.

Il commento dell'ostetrico

«Quando si parla di salute è sempre buona norma affidarsi ad informazioni provenienti da fonti affidabili, tanto più in gravidanza, un momento delicato e complesso – sottolinea Riccardo Federle, ostetrico e membro del Comitato Socio-Scientifico di WamilyIl CNSA (Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare) che opera all'interno del Ministero della salute e l'EFSA (European Food Safety Authority) sono gli organi più autorevoli ed affidabili all'interno del panorama nazionale ed internazionale».

«Senza dubbio alle volte le attenzioni alimentari richiedono alle donne in gravidanza qualche sacrificio e rinuncia: molti però sono i cibi deliziosi e salutari che si possono mangiare tranquillamente durante la dolce attesa. Ostetriche, ginecologi e nutrizionisti sono poi sempre a disposizione per dubbi e/o confronti».

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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