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3 Luglio 2023
12:17

Un pompiere negli USA trova una bimba nella culla per la vita e l’adotta: «Io e mia moglie in attesa per l’adozione da 10 anni»

In Florida una bimba è stata lasciata nella culla per la vita della città di Ocala. A trovarla un pompiere che da 10 anni stava cercando con sua moglie di avere un bebè. I due hanno scritto una lettera nella speranza di poterla adottare e da aprile la piccola Zoey è ufficialmente loro figlia.

A cura di Sophia Crotti
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Un pompiere negli USA trova una bimba nella culla per la vita e l’adotta: «Io e mia moglie in attesa per l’adozione da 10 anni»
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A Ocala in Florida il suono della sirena del "Safe Haven Baby Box", la versione americana dell'italiana culla per la vita, ha reso Vincent e Katie genitori, dopo 10 anni in lista d'attesa per l'adozione.

È successo il 2 gennaio scorso, quando Vincent, pompiere da 8 anni, stava regolarmente svolgendo il suo turno di 24 ore presso la stazione di Ocala.

Alle 2 in punto, quando la città era ormai avvolta dal torpore della notte e in caserma non arrivavano segnalazioni, improvvisamente si è sentito il suono di una sirena. Vincent ha capito subito che quello era il suono dell'allarme posto sulla culla per la vita della città, posizionata proprio all'esterno della stazione dei vigili del fuoco.

Io e mia moglie stiamo cercando di diventare genitori da 10 anni, vorremmo adottare questa bambina

Il pompiere si è precipitato all'esterno seguendo la prassi, ha aspettato che si aprisse la culla e ha visto, avvolta in un panno rosa e con a fianco una bottiglietta d'acqua una bimba appena nata. La piccola non piangeva, si limitava a osservarlo con i suoi occhioni blu. Vincent l'ha presa in braccio e portata all'ospedale più vicino, lasciando allo staff medico il fagotto corredato da una lettera scritta da lui a mano.

«Ciao, il mio nome è Vincent, lavoro come vigile del fuoco da 8 anni. Io e mia moglie Katie stiamo provando a diventare genitori da 10 anni, se ce ne date l’opportunità, ci piacerebbe adottare questa bambina».

Dopo l'accaduto sono trascorsi giorni fatti di silenzio e di ansia, la stessa che Katie e Vincent provavano da molto tempo. I due si sono conosciuti da giovanissimi, mentre entrambi prestavano servizio alla marina militare.

pompiere

Nel 2016 si sono sposati e hanno da subito cercato un bebè, ma le due lineette sul test di gravidanza si facevano attendere da troppo tempo e questo ha insinuato in loro il dubbio dell'infertilità. Preoccupazione confermata dai medici. I due si sono sottoposti alle cure, senza alcun successo e si sono quindi messi in lista d'attesa per  l'adozione. Attesa che ormai era al compimento del suo decimo anno e che aveva seriamente fatto dubitare la giovane coppia della possibilità di diventare finalmente mamma e papà.

Il loro desiderio di genitorialità, però, questa volta, non è rimasto inascoltato. Due giorni dopo, la chiamata dall'ospedale. Il 4 gennaio la piccola Zoey, così l'hanno chiamata, è potuta tornare a casa con loro. Da qui è iniziato l'iter burocratico, la piccola è rimasta per 3 mesi in stato di affido fino a che nel mese di aprile c'è stata la sentenza per l'adozione e Zoey è diventata loro figlia a tutti gli effetti.

Ora Zoey sta bene è una bimba sveglia, che ama osservare cosa le accade attorno, ha i capelli rossi e gli occhi di un blu intenso.

I due genitori hanno deciso di rilasciare un'intervista al telegiornale statunitense Today, nella speranza che tra i telespettatori ci fosse anche la mamma biologica della bimba, così che potesse sapere che Zoey è amata e sta bene.

Durante l'intervista a Todayshow, Katie e Vincent hanno così descritto la loro nuova vita: «Cercheremo di essere i genitori migliori che possa desiderare. Dobbiamo ringraziare la sua mamma biologica, anche lei è stata una supereroina, ha fatto un gesto coraggiosissimo, ha regalato a noi una figlia e ha dato a Zoey la possibilità di crescere serena e amata».

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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