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5 Febbraio 2024
9:00

Alla scuola elementare di Bollate i bambini combattono lo spreco alimentare con le doggybag. La preside: «È fondamentale l’esempio dei genitori»

Il 5 febbraio si celebra la giornata nazionale contro lo spreco alimentare e per l'occasione noi di Wamily abbiamo intervistato Anna Origgi, dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Montessori di Bollate e Ida De Flaviis, assessora alle politiche educative giovanili sport e tempo libero che hanno introdotto nelle scuole primarie del comune la doggy bag, una borsa termica in cui i bambini possono lasciare il cibo avanzato a mensa.

A cura di Sophia Crotti
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Alla scuola elementare di Bollate i bambini combattono lo spreco alimentare con le doggybag. La preside: «È fondamentale l’esempio dei genitori»
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Il 5 febbraio si celebra la giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Non una semplice ricorrenza fatta di dati allarmanti riguardo al cibo che dalle nostre tavole finisce dritto nell'umido, ma un'occasione per ragionare su quali azioni concrete grandi e piccini stanno mettendo in atto per non sprecare uno dei beni più preziosi che abbiamo: il cibo.

Noi italiani si sa, siamo amanti della buona cucina, ma i dati che provengono dalle famiglie e dalle mense scolastiche fanno pensare che tutto quel cibo lo gettiamo con altrettanta facilità.

L'ultima rilevazione effettuata dall'Osservatorio Sprechi alimentari del Crea Alimenti e Nutrizione nel 2018 ha messo in luce che ogni famiglia italiana spreca ogni anno circa 20kg di cibo.

Le mense scolastiche, invece, servizio fondamentale per garantire ai piccoli un pasto ricco, energetico e vario, sprecano circa il 30% degli alimenti proposti. Tra avanzi (16.7%) e cibo intatto ancora nelle teglie (12.7%) ogni giorno vengono gettati circa 160g di cibo, secondo quanto riportato da una ricerca svolta nel 2019 dal Ministero dell'ambiente con il progetto Reduce.

Per ovviare a questo problema è importante partire dalla sensibilizzazione sul tema dei più piccoli, che hanno bisogno del buon esempio delle famiglie, le quali a loro volta devono impegnarsi con costanza per evitare gli sprechi.

Per questo un lavoro corale svolto dalla dirigente dell'istituto comprensivo Montessori di Bollate Anna Origgi e dell'assessora alle politiche educative giovanili sport e tempo libero Ida De Flaviis ha permesso di dare il via alla distribuzione delle doggybag tra bambini della scuola primaria e dell'infanzia per cercare di sprecare sempre meno cibo. Le abbiamo intervistate e insieme ci hanno spiegato quanto sia importante permettere ai bambini di agire concretamente contro lo spreco alimentare.

Il valore educativo della mensa scolastica

La mensa scolastica, al pari di aule e palestre, è chiamata a svolgere un'azione educativa per i bambini e non semplicemente perché si trova all'interno del plesso scolastico: «Se nel Nord Europa i bambini vengono accompagnati nel pranzo da personale specializzato, qui in Italia sono gli insegnanti a mangiare con gli studenti. Questo fa del pasto un momento educativo» ci spiega la dirigente scolastica Anna Origgi.

Inoltre a mensa i bambini hanno la possibilità di assaggiare cibo proveniente da tradizioni culturali diverse dalla propria, e di mangiare dunque ciò che a casa non assaggerebbero mai.

Grazie alla mensa scolastica gli studenti vengono educati all'assaggio a cui le insegnanti tendono ad invogliarli: «I sapori e le abitudini alimentari che rimangono nella memoria a lungo termine si radicano nei primi 7-8 anni di vita del bambino, proprio per questo diciamo "il ragù come lo faceva la mia nonna non lo fa nessuno". È dunque importante in questo range di età offrire al bambino quanti più sapori diversi possibili e la mensa cerca di farlo» continua la preside.

Le doggybag nelle scuole Bollate

Come in tutte le scuole dotate di mensa in Italia, anche nell'istituto comprensivo Montessori gli sprechi di cibo sono da subito stati evidenti a docenti e bambini, anche perché gli insegnanti nella loro funzione educativa cercano di invogliare i bimbi a mangiare, ma non possono certo imporglielo.

Si è pensato come prima soluzione alla modalità del self-service della distribuzione del cibo nella mensa scolastica. Se alcune mense fanno in modo che il cibo sia servito al tavolo ai bambini, nella scuola primaria Montessori, dove insegna la dottoressa Origgi, da diversi anni si opta per il self-service, che ha come finalità quella di permettere al bambino di scegliere di mangiare quanto cibo desidera, per evitare lo spreco.

Questa idea anti-spreco però è stata osteggiata per due motivi principali: «Da una parte vi è un motivo economico che ostacola il self-service a mensa: i genitori pagano il ticket per il pasto e pretendono, giustamente, che questo sia completo. Dall'altro ci sono le regole emanate dall'ATS per fare in modo che ogni bambino abbia accesso ad una data varietà di cibo, in una data grammatura» spiega la preside.

Scuola elementare di Bollate

Dunque grandi e piccini si sono rivolti ai loro rappresentanti del Consiglio Comunale dei bambini, realtà di Bollate che permette anche ai più piccoli di dire la loro per migliorare la città. La prima richiesta è stata quella di poter donare il cibo in avanzo ad un'associazione che desse il cibo ai bisognosi: «Il Comune ha risposto che non è possibile dare gli avanzi, né dei piatti, né il rimanente nei contenitori termici, perché non si riesce a garantire alle pietanze la continuità del freddo e del caldo. Ciò vale sia per le mense che per gattili e canili» ha detto la maestra.

Ma in soccorso ai ragazzi è arrivata l'assessora Ida De Flaviis, concretizzando un'idea che i dirigenti scolastici del Comune in provincia di Milano fin da subito si erano detti volenterosi di portare nelle scuole: la doggy bag. Si tratta di buste termiche in cui i bambini possono inserire il pane avanzato, la frutta e i cibi confezionati come il formaggio, i fruttini, yogurt e budini, che vengono serviti loro a mensa, ma che non riescono a mangiare, per portarli a casa e consumarli entro la sera.

«Le doggy bag non sono la soluzione al problema, ma sono un passo importante verso la consapevolezza dello spreco e delle sue conseguenze. Introdurla nelle scuole permette ai bambini di compiere un'azione concreta contro lo spreco alimentare e di responsabilizzarsi» dice Ida De Flaviis, che dall'anno 2020/2021, quando ha ricevuto le deleghe del Comune alle politiche educative ha cercato di introdurre questa misura contro lo spreco alimentare nelle scuole, dovendosi però scontrare con la mancanza di fondi.

«Alla fine siamo riusciti a introdurre questa misura necessaria, senza spendere nulla come amministrazione perché le doggy bag erano state inserite dalla società che ha vinto la gara d'appalto della ristorazione scolastica "Serenissima", come miglioria, si vede che è lo spreco alimentare è un tema sper il quake si stanno muovendo anche le società che hanno l'incarico di fornire i pasti» continua l'assessora.

Le opinioni dei bambini

La bellezza dell'introduzione delle doggy bag nella scuola Montessori di Bollate è data dal fatto che a rendersi conto dello spreco alimentare e a voler essere in prima fila per contrastarlo sono stati gli stessi bambini, che hanno accolto dunque l'arrivo dei sacchettini termici con immenso piacere: «Io e la responsabile del servizio di ristorazione della scuola siamo andate nei diversi plessi a spiegare classe per classe come funziona la doggy bag, elencando i prodotti che possono essere messi al suo interno, e ci siamo ritrovate ad ascoltare le bellissime parole dei bambini» dice l'Assessora Ida De Flaviis.

I bimbi si sono detti contenti perché a quasi tutti almeno una volta era capitato di lasciare per settimane una mela nello zaino, ritrovata nel fondo della cartella dai genitori, quando ormai marcita era riuscita solamente a sporcare libri e quaderni. Quindi l'introduzione delle doggy bag permette loro di avere un posto in cui riporre il cibo in avanzo e dal quale poi riprenderlo una volta arrivati a casa: «I bimbi oltre ad accogliere l'idea delle doggy bag sono riusciti, come solo i piccoli sanno fare, a guardare oltre, a pensare in grande. Alcuni di loro agli incontri ci hanno chiesto se in estate possono mettere dentro il sacchettino termico anche la loro borraccia per tenerla al fresco» ha spiegato l'assessora.

Sensibilizzare allo spreco alimentare aiuta a superare la selettività alimentare

Una delle missioni educative che ha la mensa scolastica e che hanno anche gli insegnanti è sicuramente quella di invogliare i bambini ad assaggiare quante più pietanze possibili, anche a quelle verdure che nell'odore o nel sapore sembrano essere meno gradevoli di un piatto di patatine fritte. Secondo la preside Anna Origgi, da quando viene molto sponsorizzato l'autosvezzamento, sembra che le norme dei pediatri siano un po' meno rigide e i bimbi preferiscano scegliere ciò che suscita di più il loro gusto o interesse.

mensa scolastica

«Che la scuola motivi i bambini nell'assaggio è molto importante, ed è ciò che cerchiamo di fare, anche perché a volte i genitori non hanno tempo né energie, dopo il lavoro, per mettersi a cucinare un passato di verdure elaborato e poi per proporlo a un bambino che storce il naso» continua la preside.

Ida De Flaviis, però, ci ha spiegato quanto a volte sia difficile poter proporre ai bimbi piatti che a casa non sono abituati a mangiare: «Quando incontriamo la commissione mensa parliamo spesso delle pietanze servite ai bambini. I pasti vengono preparati secondo linee guida inviate dall'ATS, per questo a scuola non si vedranno mai i bambini abbuffarsi di patatine fritte, e lì capiamo quanto sia difficile garantire ai bambini la continuità dell'accesso ai cibi sani. Ci sono genitori che chiedono di sostituire la verdura col parmigiano, di cucinare il pollo fritto perché il bimbo il pollo ai ferri non lo mangia. Forse grosso lavoro va fatto nelle famiglie ed è difficile».

A confermare che, nonostante i mulini a vento che a volte incontra, la scuola sia in grado di compiere delle rivoluzione e combattere la selettività alimentare è proprio Ida De Flaviis che oltre ad essere assessora è nonna. Da quando il suo nipotino più piccolo frequenta l'asilo, la sua selettività alimentare si è fortemente attenuata, le maestre lo premiano per i progressi, a volte torna a casa con un bollino che lo gratifica per il suo nuovo traguardo che può così condividere anche in famiglia.

Combattere lo spreco alimentare è un lavoro di squadra tra bimbi, insegnanti e famiglia

L'introduzione delle doggy bag nell'Istituto Comprensivo Montessori è solo una delle attività che la scuola offre ai bambini per sensibilizzarli sul tema dello spreco alimentare.

nella scuola dell'infanzia e in quella primaria a fare la differenza nell'insegnare un concetto ai piccoli, sono la quotidianità e l'esempio. Solo con l'abitudine si radicano veramente dei concetti nei bambini

La dirigente dell'Istituto comprensivo Montessori, Anna Origgi, ci ha spiegato che tramite l'educazione civica, materia trasversale, i bimbi si confrontano spesso con temi come la salvaguardia dell'ambiente, lo spreco alimentare e l'importanza della raccolta differenziata: «La scuola fa la sua parte sicuramente, gli insegnanti invogliano i bimbi ad assaggiare le pietanze nuove, a non sprecare il cibo e a fare la raccolta differenziata già in classe, così come gli esperti che vengono a parlare ai bambini. Ma nella scuola dell'infanzia e in quella primaria a fare la differenza nell'insegnare un concetto ai piccoli, sono la quotidianità e l'esempio. Solo con l'abitudine si radicano veramente dei concetti nei bambini».

Con questo messaggio la preside ricorda l'importanza del lavoro simultaneo di amministrazione comunale, scuola, bambini e famiglie. Se il bimbo porta a casa la doggy bag ma è abituato a vedere i genitori buttare nella spazzatura grandi quantità di cibo o a fare enormi spese che non si riescono a esaurire entro le date di scadenza, sarà portato a imitare questo gesto. «Il bambino non deve pensare che esista l'opzione di gettare il cibo nel cestino, se lo pensa significa che il lavoro maggiore va fatto sugli adulti» continua la preside.

mensa scolastica

Proprio per questo è girata una circolare tra le classi, che ha ricordato ai genitori l'importanza dell'utilizzo corretto della doggy bag, perché se è vero che l'introduzione di una nuova misura anti-spreco può essere entusiasmante, la vera sfida è la costanza.

«I bambini e le famiglie non devono intendere la doggy bag come quella che alcuni ristoranti permettono di portare a casa, lì c'è un concetto anti-spreco ma anche economico: se ho pagato per quel piatto lo voglio mangiare. Se il bambino porta a casa la doggy bag lo fa perché si sta responsabilizzando nei confronti del Pianeta, non è importante che tutti i giorni porti a casa la mela, ma che quando lo fa sappia il perché di questo gesto» conclude Ida De Flaviis.

Insomma la cosa più importante è che bambini, insegnanti, genitori vestano la stessa maglia nella partita contro lo spreco alimentare, divenendo alleati. Solo così, conclude la docente Origgi, magari un giorno il cibo non consumato a mensa non andrà buttato ma finirà nella compostiera diventando terreno fertile per i fiori dei giardini delle scuole. E allora i bimbi impareranno che l'uomo può lasciare un'impronta anche positiva sul Pianeta.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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