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L'alfabeto farfallino è un linguaggio inventato dai bambini, una sorta di codice segreto che circa 60 anni fa ha fatto sentire i piccoli studenti della scuola primaria delle vere e proprie spie e che è rimasto negli anni. Possiamo tranquillamente definirlo un precursore del corsivo, ma a differenza di questa tecnica che ha spopolato su TikTok, la sua origine è ignota.
Che cos’è l’alfabeto farfallino
L’alfabeto farfallino non è un vero e proprio alfabeto quanto un modo di storpiare le parole aggiungendo alla fine di ogni sillaba una F con la vocale con cui si chiude la sillaba. Per fare un esempio, caramella potrebbe diventare cafarafamellafa. Non certo una parola facile da pronunciare o da capire, ma è proprio questo l’obiettivo di un linguaggio segreto. Esiste anche una variante semplificata, in cui si aggiunge una f a ogni sillaba, quindi caramella potrebbe anche trasformarsi in cafrafmellaf. Può sembrare più facile da imparare, ma da dire è ancora più complesso e ovviamente divertente.
Il farfallino è arrivato negli anni 2000 grazie alla tradizione orale: i genitori degli anni 70 e 80, che probabilmente sono dei veri e propri esperti di farfallino, lo hanno insegnato alle generazioni successive.
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Quando è nato il farfallino?
Come anticipato, non si sa molto dell’origine dell’alfabeto farfallino e non esiste una paternità certa. Lo scrittore francese Raymond Queneau nel 1983 ha pubblicato il saggio Esercizi di Stile, in cui fa riferimento al javanais, un modo di parlare simile al farfallino, diffuso in Francia. In questo alfabeto si metteva la sillaba -av dopo ogni consonante quindi bonbons (caramella in francese) poteva diventare bavonavbavonavs. Esercizi di Stile è stato tradotto in Italia da Umberto Eco ed è stato proprio lui a decidere di rendere il javanais con il farfallino.
Un altro cugino di questo alfabeto è il jeringonza, tipico dei paesi di lingua spagnola, dove non si usa la F ma la P, ma la logica resta invariata. Dulce, caramella in spagnolo, potrebbe trasformarsi in dupulcepe.
Non è tutto, perché questo alfabeto è stato omaggiato anche da Federico Fellini, che lo ha citato nella sua famosa pellicola "Otto e mezzo". In una scena, infatti, il protagonista, Guido Anselmi, incontra un mago, Maurice, il quale insieme alla sua assistente, Maya, legge il pensiero di Guido. Viene scritta la parola "Asa-nisi-masa", su una lavagna. Secondo la logica del farfallino "Asa-nisi-masa" equivale alla parola "anima", se si considera la sostituzione della consonante F con la consonante S.
