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9 Dicembre 2023
9:00

Chi sono i bambini arcobaleno che entrano in famiglia dopo una tempesta emotiva

I bambini arcobaleno sono i figli nati o adottati dopo una perdita sofferta dovuta a un aborto spontaneo o un lutto perinatale. È una definizione recente da non confondere con quella di famiglie arcobaleno o omogenitoriali. Le gravidanze arcobaleno sono considerate miracolose perché rappresentano la gioia e la speranza dopo il dolore, anche se a volte comportano sentimenti contrastanti, tra eccitazione e senso di colpa.

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Chi sono i bambini arcobaleno che entrano in famiglia dopo una tempesta emotiva
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Sono chiamati “bambini arcobaleno” i figli nati o adottati in famiglie che hanno precedentemente perso un altro figlio a causa di un aborto spontaneo o un lutto perinatale. Il fascio di archi luminosi e colorati rappresenta simbolicamente un miracolo e il ritorno del sereno dopo la tempesta emotiva, cioè dopo l’interruzione involontaria di gravidanza o la morte del neonato alla nascita.

Le gravidanze arcobaleno a volte provocano nelle mamme e nei papà sentimenti contrastati, di gioia e guarigione da un lato e di paura e senso di colpa dall’altro. Secondo uno studio condotto dall’Università del Michigan, aborto spontaneo e lutto perinatale rischiano di compromettere il rapporto dei genitori fino a dieci anni dall’evento tragico, con il 6% in più di probabilità di scioglimento della coppia rispetto a una relazione che non ha vissuto la perdita.

Negli Stati Uniti è stata indetta una Giornata Nazionale dei Bambini Arcobaleno, festeggiata ogni 22 agosto e dedicata ai piccoli venuti al mondo dopo il lutto di un fratellino o di una sorellina nel pancione della mamma, alla nascita o a pochi giorni di vita.

Chi sono i bambini arcobaleno?

Per bambini arcobaleno si intendono bambini in salute nati o adottati dopo un trauma familiare dovuto alla precedente perdita di un figlio a lungo desiderato (a causa di un aborto spontaneo o di una morte prematura). Una fatalità, quella del lutto perinatale, cioè la dolorosa morte di un bimbo in gravidanza o poco dopo la nascita, che colpisce circa 1800 famiglie all’anno, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità (2020).

Si tratta di una denominazione diventata popolare negli ultimi anni grazie ai social media e ai siti web sulla gravidanza.

Il soprannome non si riferisce quindi ai figli delle famiglie omogenitoriali (o famiglie arcobaleno), a meno che le due mamme o i due papà non abbiano avuto un figlio dopo un aborto o un lutto perinatale.

Perché si chiamano bambini arcobaleno?

Secondo l’American Pregnancy Association, il termine «arcobaleno» in riferimento ai bambini arrivati dopo una perdita «simboleggia la speranza, la guarigione e qualcosa di bello dopo un periodo buio e turbolento».

In caso di una gravidanza “arcobaleno” e in generale all’arrivo di un figlio dopo una perdita, i genitori tendono a sperimentare emozioni contrastanti, come eccitazione e sollievo da un lato e senso di colpa e dolore dall'altro, nonché profonda ansia per lo stato di salute del nascituro. In situazioni del genere può rivelarsi utile entrare in contatto con mamme e papà che hanno già vissuto un’esperienza simile, oltre che affidarsi a degli specialisti.

Come celebrare un bambino arcobaleno

Alcuni genitori vogliono continuare a ricordare i bambini persi anche dopo la nascita di un bambino arcobaleno. Un fratellino o una sorellina arcobaleno può portare gioia in una famiglia che è stata colpita da un lutto profondo e doloroso, tuttavia non cancella necessariamente quello che si è vissuto.

C’è chi, anche all’arrivo del figlio sano, continua a commemorare il figlio perso condividendo, ad esempio, la storia con amici, famigliari, gruppi di supporto, coppie che hanno subito esperienze analoghe, piantando un albero in giardino in suo onore o conservando le impronte delle manine, foto o ricordi. Negli Usa è stata dedicata una giornata ai piccoli arcobaleno, per festeggiare il ritorno della luce senza dimenticare il dolore e il buio.

Se non si è elaborata la perdita, è opportuno cercare supporto terapeutico.

La Giornata Nazionale dei Bambini Arcobaleno

Negli Usa è stata istituita la Giornata Nazionale dei Bambini Arcobaleno (National Rainbow Baby Day) il 22 agosto per celebrare l’arrivo di un figlio dopo una o più perdite in gravidanza e perinatali.

L’iniziativa è nata grazie all’attivismo di Alexis DelChiaro che, insieme al marito, ha lottato per anni contro l’infertilità e una serie di aborti spontanei, fino a quando nel 2018 ha accolto il primo figlio adottivo, Grant, pochi mesi dopo Gianna e nel 2020 Francesca. La data scelta per la ricorrenza coincide con quella del compleanno di Gianna.

Frasi per bambini arcobaleno

I bambini arcobaleno sono ritenuti speciali e vengono accolti come un miracolo da tanti genitori. Vediamo qualche frase da dedicare loro:

  • "Dopo ogni tempesta c'è un arcobaleno", Shannon L. Adler
  • "Ci vogliono il sole e la pioggia per creare un arcobaleno", Roy T. Bennett
  • "Avevamo bisogno di qualcosa che esprimesse la nostra gioia, la nostra bellezza, il nostro potere. E l'arcobaleno lo ha fatto", Gilbert Baker
  • "Quando perdiamo una benedizione, molto spesso ne viene data inaspettatamente un'altra al suo posto", CS Lewis
  • "Diffondi l'amore ovunque tu vada", Madre Teresa
  • "Niente più lacrime ora che ho trovato un amore così vero; ho una manciata di arcobaleni, ho una manciata di te", Elvis Presley
  • "Per come la vedo io, se vuoi l'arcobaleno, devi sopportare la pioggia", Dolly Parton
  • "Non importa quello che stai attraversando, c'è una luce alla fine del tunnel", Demi Lovato
  • "Quando guardo il mio bambino arcobaleno, so che un pezzettino di paradiso mi sta guardando", Anonimo
  • "Tieni il viso rivolto verso il sole e le ombre cadranno sempre dietro di te", Walt Whitman
  • "Abbi fede nei tuoi sogni e un giorno il tuo arcobaleno splenderà. Non importa quanto il tuo cuore sia addolorato, se continui a crederci, il sogno che desideri diventerà realtà", Gilbert K.Chesterton
  • "Dalle difficoltà nascono miracoli", Jean de la Bruyère
  • "Si può godere di un arcobaleno senza necessariamente dimenticare le forze che lo hanno creato", Mark Twain
  • "Ogni bambino ricomincia il mondo da capo", Henry David Thoreau
  • "Quando arrivano i temporali, puoi scegliere se soccombere in lacrime al cupo acquazzone, oppure sorridere e cercare arcobaleni", Richelle E. Goodrich

Non è obbligatorio chiamarli “arcobaleno”

Non tutti interpretano l’aborto spontaneo o il lutto perinatale come una “tempesta” e il nuovo arrivato come un “arcobaleno”. Si tratta di etichette in cui alcuni genitori trovano conforto e si riconoscono, mentre altri preferiscono evitarle, perché non si identificano in quell’accezione, perché quelle definizioni risvegliano ricordi sopiti oppure perché non vogliono definire il figlio in base alla perdita che hanno subito precedentemente. Non esiste una regola valida per chiunque, essendo un argomento personale e carico di emozioni contrastanti.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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