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1 Aprile 2023
10:30

Come cambierà la scuola. Il Ministro dell’Istruzione Valditara: «Così inizia la grande rivoluzione del merito»

Docenti tutor e orientatori entreranno a far parte dell'organico delle scuole medie e superiori per l'anno scolastico 2023/2024, così ha proposto il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Insieme ai rientri pomeridiani, tutto è volto a far scoprire i propri talenti ai ragazzi. Non sono mancate, però, le critiche.

A cura di Sophia Crotti
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Come cambierà la scuola. Il Ministro dell’Istruzione Valditara: «Così inizia la grande rivoluzione del merito»
Scuola

Il 21 marzo il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presentato durante l’incontro tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e i Sindacati di categoria, il decreto che prevede 150 milioni di euro nel 2023 per l’inserimento nelle scuole medie e superiori dei docenti tutor e di quelli addetti all’orientamento degli studenti.

L’introduzione di queste due nuove figure nelle scuole per l’anno scolastico 2023/2024 è volto ad aiutare tutti gli alunni a stare al passo con i programmi scolastici, prendere consapevolezza delle proprie capacità e a scegliere poi di conseguenza un percorso di studio che faccia emergere i loro talenti.

Il docente tutor

I docenti tutor saranno 40.000 in tutta Italia e dovranno occuparsi dei singoli ragazzi delle classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori, ma per l'anno successivo si pensa di raggiungere il numero di 100 mila tutor, così da coprire anche tutte le classi della scuola media. «Il loro compito è coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano» ha dichiarato il Ministro Valditara nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera.

I 40.000 docenti tutor dovranno coordinare i colleghi e personalizzare i curriculum di ogni studente

I tutor dovranno dunque coordinare e sviluppare piani didattici personalizzati in base alle esigenze di ogni studente. Lo scopo è quello di aiutare i ragazzi che hanno maggiori difficoltà, favorendo il recupero delle competenze che non hanno ancora sviluppato, aiutandoli nelle materie in cui fanno più fatica. Non solo, il tutor potrà anche proporre delle lezioni di potenziamento ai ragazzi che invece hanno acquisito queste capacità prima degli altri, fornendo loro competenze che potranno essere utili all’università o nel lavoro.

Scuola

Il Ministero comunicherà ad ogni scuola di quanti docenti tutor ha bisogno, e sarà la scuola poi a decidere a quali insegnati affidare questo compito. Queste figure saranno dunque formate con un percorso di 20 ore, fatto di lezioni di pedagogia e psicologia a cui seguirà un esame finale. Non è ancora chiaro però quale commissione giudicherà l'effettiva preparazione dei docenti, ma il percorso formativo sarà pubblicato sulla piattaforma INDIRE.

Per questi docenti, spiega durante l'intervista al Corriere della Sera il Ministro, è previsto un incremento di stipendio: «Dai 2.859 € a 4.675 all’anno in base al numero di studenti di cui si occuperanno».

Il docente orientatore

Si prevedono 10.000 orientatori, uno per ogni scuola media e superiore. Come si evince dal nome, il docente orientatore si occuperà di favorire le attività di orientamento dei ragazzi che si apprestano a iniziare un nuovo percorso di studi, dalla terza media alla prima superiore, oppure che sono intenzionati ad addentrarsi nel mondo universitario o del lavoro.

Il docente orientatore aiuterà i ragazzi a fare chiarezza davanti alle tante alternative che il territorio propone

I docenti si occuperanno di conoscere le aspirazioni, le potenzialità e i progetti di vita dei ragazzi così da aiutarli a fare chiarezza davanti alle tante alternative che il territorio propone. Il tutto però favorendo l'autonomia degli studenti e in linea con le possibilità delle loro famiglie.

Anche per il docente orientatore è previsto un incremento dello stipendio dall' 1,5 ai 2 mila € all'anno.

Come le scuole aiutano i ragazzi: le lezioni di recupero

Ci sarà una stretta collaborazione tra i docenti tutor e l'intero consiglio di classe, infatti saranno i professori dei ragazzi a sceglierne qualcuno con specifiche necessità da sottoporre all'attenzione del docente tutor. Il Ministro Valditara ha spiegato: «Per esempio: in una classe di trenta si individuano 7-8 studenti che manifestano difficoltà e devono recuperare con approfondimenti e sostegno disciplinare con i loro insegnanti. Il tutor predispone, d’intesa con i colleghi, un percorso personalizzato».

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Di conseguenza gli studenti dovranno partecipare a delle lezioni aggiuntive che a seconda delle decisioni della scuola potranno essere anche nel pomeriggio. Rinunciare a qualche ora di relax dopo la scuola deve essere inteso dai ragazzi e dalle loro famiglie  come un servizio di supporto: «Offriamo così un servizio di recupero per i ragazzi di famiglie che non potrebbero pagare le ripetizioni».

Le lezioni pomeridiane sono un supporto alle famiglie che non potrebbero permettersi le ripetizioni

Le scuole potranno dunque attingere ai fondi necessari a queste ore di lezione in più da diversi fondi, quelli contro la dispersione scolastica (1,5 miliardi), 600 milioni del Pnrr per la formazione e il recupero delle materie Stem e dai 300 milioni di fondi per il potenziamento della didattica.

Le critiche alla proposta di Valditara

Tre sono state le critiche mosse al Ministro Valditara:

  • La prima critica mossa al Ministro riguarda la sua idea di introdurre insegnanti tutor e orientatori con la consapevolezza che attualmente ci sono 20.000 posti vacanti nelle scuole italiane. Il Ministro ha spiegato di star lavorando con i sindacati ad un piano straordinario di reclutamento extra Pnrr per riuscire a colmare tutte le mancanze entro settembre. Ha poi risposto che: «In estate si farà il concorso per i precari con tre anni di anzianità o che hanno già 24 crediti Cfu, come previsto dal Pnrr: sono 25 mila posti circa».
  • La seconda critica mossa al Ministro riguarda le 20 ore di preparazione dei nuovi docenti, che sembrano essere davvero poche in confronto al ruolo complesso che avranno. Il Ministro ha così risposto: «E’ una sperimentazione, sono previste ulteriori attività di aggiornamento: partiamo così e poi lo vorrei mettere nel contratto. I docenti seguiranno lezioni di psicologia e pedagogia, con esame finale»
  • L'ultimo suggerimento arriva dal presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi che ha affermato che urge, come risulta da un recente sondaggio sottoposto agli studenti, la figura dello psicologo in ogni scuola. Per evitare che i rischi di dipendenze che ha registrato l'Istituto Superiore di Sanità, si trasformino in realtà.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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