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4 Aprile 2023
18:00

Gli alunni hanno bisogno dello psicologo a scuola. Il Ministro dell’Istruzione: «Ne stiamo discutendo»

Il 90% degli studenti italiani vorrebbe lo psicologo nella propria scuola, per curare o prevenire possibili disagi. Il Ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara, però, si occupa di introdurre docenti tutor e orientatori, ponendo al centro il merito dei ragazzi e lasciando in stand-by l'ipotesi di un servizio psicologico nelle scuole.

A cura di Sophia Crotti
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Gli alunni hanno bisogno dello psicologo a scuola. Il Ministro dell’Istruzione: «Ne stiamo discutendo»
Psicologo a scuola

Il Ministro dell'Istruzione e del merito Valditara lo scorso 29 marzo ha presentato un decreto che prevede l'introduzione di due nuove figure nell'organico scolastico, il docente tutor e il docente orientatore. Mettendo al centro il merito degli studenti ma lasciando da parte un loro bisogno che ad oggi risulta ancora inascoltato: la necessità di uno psicologo nella scuola.

I professori tutor e orientarori, di cui parla il Ministro, si occuperanno nelle scuole medie e superiori di sostenere gli alunni in difficoltà nell'apprendimento delle materie scolastiche, aiutando però anche i più bravi, orientandoli verso la giusta scelta per la loro carriera futura. Questi docenti saranno scelti dall'Istituto e otterranno il loro nuovo ruolo frequentando un corso di sole 20 ore, durante il quale saranno loro somministrate lezioni di pedagogia e psicologia.

Non bastano 20 ore di formazione per i docenti, per sostituirsi ai professionisti di cui necessitano i ragazzi

La risposta da parte del presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi (CNOP) David Lazzari e il gruppo di esperti della "Task force scuola", non ha tardato a farsi sentire in una nota: «Davvero secondo il Ministro sono sufficienti venti ore di formazione aggiuntive per i docenti, con qualche ora di psicologia, per sostituirsi ai professionisti di cui necessitano le nostre ragazze e i nostri ragazzi nelle scuole?».

Psicologo a scuola

L'Ordine degli psicologi ha poi riportato al centro una questione importantissima, l'ormai dichiarato bisogno degli alunni di un presidio psicologico all'interno di ogni istituto scolastico. Un'esigenza di primaria importanza per gli alunni, come dimostrano i risultati di un sondaggio dal titolo "Chiedimicomesto" che ha coinvolto 30mila studenti.

Lo psicologo della scuola potrebbe aiutare gli studenti in difficoltà e prevenire fenomeni di disagio

Il 60% degli alunni ha dichiarato di soffrire di disturbi d'ansia, il 70% di sentirsi demotivato, il 23% di loro addirittura vorrebbe abbandonare la scuola. Gli studenti si sono trovati per il 90% d'accordo riguardo la necessità di avere uno sportello psicologico nella propria scuola. Da qui il disegno di legge "Chiedimi come sto",  sostenuto dai rappresentanti dell’Unione degli Universitari (Udu) e della Rete degli studenti medi, per fare in modo che un professionista competente possa inserirsi in maniera continuativa nella scuola, fornendo un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counseling scolastico volto ad aiutare gli studenti in difficoltà e a prevenire fenomeni di disagio.

psicologa a scuola

Il Ministro Valditara, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, riguardo alla questione dello psicologo a scuola ha risposto sommariamente: «Ne stiamo discutendo».

I ragazzi hanno bisogno di stare bene, per poter poi curarsi dei loro meriti

Mentre il Ministro prende tempo arrivano anche risultati allarmanti anche dall'indagine svolta dall'Istituto Superiore di Sanità che ci ricorda che parlano di quasi 2milioni di ragazzi a rischio dipendenza comportamentale, con l'1.8% di loro tra scuole medie e superiori a rischio isolamento sociale.

Urge l'introduzione dello psicologo nelle scuole, non come richiesta ma come risposta a un'esigenza ormai evidente negli studenti italiani che hanno bisogno di stare bene, per poter poi curarsi dei loro meriti.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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