episodio 7

Come funziona la pillola anticoncezionale?

Come fa la pillola anticoncezionale a impedire una gravidanza? E se la uso metto a rischio la mia fertilità? Per rispondere a queste domande c'è "L'Ostetrico", la rubrica del dott. Riccardo Federle.

3 Gennaio 2024
18:00
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Come funziona la pillola anticoncezionale?
Ostetrico
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L'OSTETRICO RICCARDO FEDERLE

La pillola anticoncezionale è tra i metodi contraccettivi più comuni ed efficaci. È un farmaco che deve essere prescritto dal medico e serve sia a impedire gravidanze indesiderate sia ad alleviare i disturbi di alcune patologie. Ma come funziona? E quali possono essere gli effetti collaterali?

Come funziona la pillola anticoncezionale?

Per capire come agisce la pillola anticoncezionale basta sapere cos’è l’ovulazione. L’ovulazione è una finestra temporale di qualche giorno all’interno del ciclo mestruale, che solitamente avviene circa 14 giorni dopo l’inizio del flusso. Durante l’ovulazione, l’ovaio porta a maturazione e rilascia una cellula uovo pronta per essere fecondata.

L’ovulazione viene regolata da diversi ormoni, come l’ormone follicolo stimolante (o FSH), l’ormone luteinizzante (o LH), gli estrogeni e il progesterone.

Gli ormoni FSH e LH, ad esempio, stimolano la maturazione e il rilascio della cellula uovo. Estrogeni e progesterone, invece, facilitano la fecondazione dell'ovocita. L’estrogeno, infatti, rende più liquido il muco cervicale, un muco protettivo che si trova all’entrata della cervice uterina e che durante l’ovulazione diventa meno denso per favorire il passaggio degli spermatozoi. Il progesterone invece aumenta la vascolarizzazione dell'utero, aspetto essenziale per far sviluppare la cellula fecondata.

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Come vedete in questo grafico, gli ormoni FSH e LH raggiungono il loro picco massimo prima dell’ovulazione, facendo rilasciare l’uovo. Dopo l'ovulazione scendono, mentre continuano a crescere progesterone ed estrogeni, pronti ad accogliere un’eventuale gravidanza. Se la gravidanza dovesse avvenire, i livelli di progesterone ed estrogeni rimarranno alti, perché avranno il compito di garantire un corretto sviluppo del feto.

Servono, per esempio, a favorire il trasporto dei nutrienti attraverso la placenta e sono coinvolti nello sviluppo del seno per prepararlo all’allattamento. Al contrario, i livelli di FSH e LH crollerebbero in caso di gravidanza, così da non portare a maturazione nessun altro ovulo per i nove mesi successivi. Quando invece la gravidanza non avviene, i livelli di estrogeni e progesterone scendono. Avviene la mestruazione, FSH e LH si rialzano e il ciclo mestruale ricomincia da capo.

Ecco, la pillola anticoncezionale agisce proprio su questo ciclo bloccando l’ovulazione. Infatti al suo interno contiene due ormoni sintetizzati: estrogeni e progesterone. Come abbiamo visto, quando estrogeni e progesterone sono alti, sopprimono con la loro presenza i livelli di FSH e LH, responsabili della maturazione di una cellula uovo. In pratica la pillola, agendo sui livelli di estrogeno e progesterone, imita una condizione di gravidanza facendo credere al corpo che non sia necessario rilasciare altre cellule uovo. Agisce inoltre anche sul muco cervicale, rendendolo più denso e quindi ostacolando il passaggio degli spermatozoi.

Come si usa la pillola anticoncezionale?

Il blister, cioè il contenitore di una tradizionale pillola anticoncezionale, è generalmente composto da 28 pillole, una per ogni giorno del ciclo mestruale. Si prende la pillola tutti i giorni alla stessa ora. Durante gli  ultimi sette giorni però, che corrispondono all’ultima riga del blister, si assume in realtà una pillola placebo, cioè che al suo interno non contiene nessun ormone. Le pillole placebo solitamente hanno anche un colore diverso per differenziarle dalle altre. Durante questa settimana si avrà la mestruazione.

Questa modalità di assunzione, in gergo medico, viene riassunta in numeri dicendo 21+7, ossia 21 giorni di terapia e 7 giorni di placebo. Negli ultimi anni c’è stato un grande sviluppo di conoscenze in ambito ginecologico ed endocrinologico, che hanno portato alla creazione di nuove formulazioni farmaceutiche che presentano diverse modalità: per esempio esistono blister 24+4, 26+2 oppure addirittura la pillola può essere assunta in modo continuativo senza i giorni di pillola placebo. Sarà il medico a consigliare quale modalità possa essere la migliore per la paziente in base alla situazione clinica. Esistono diversi tipi di contraccezione ormonale, a seconda di quali ormoni vengono rilasciati e in che quantità. Abbiamo la cosiddetta minipillola, che si assume per via orale ed ha al suo interno solo progesterone sintetizzato, il cerotto contraccettivo, l’impianto sottocutaneo, l’anello vaginale ecc. Ma in sostanza svolgono tutti lo stesso lavoro: bloccano l’ovulazione per impedire una gravidanza.

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Pillola anticoncezionale e fertilità

L’uso della pillola, o di altri contraccettivi ormonali, non danneggia o mette a rischio la fertilità: la sua interruzione porta al ripristino al 100% delle capacità di concepimento. E infatti, se ci dovessimo dimenticare di assumerla per più di 12 o 24h, o se non la dovessimo assumere correttamente, è possibile che si possa instaurare una gravidanza in caso di rapporti completi e non protetti. Per la contraccezione tramite pillola che viene assunta per via orale, si somma il rischio di inefficacia in caso di vomito entro 3 ore dall’assunzione o di diarrea profusa dopo 4-6 ore. In caso di dubbi è sempre comunque opportuno contattare il vostro medico di riferimento.

La contraccezione ormonale è conosciuta principalmente come metodo per evitare gravidanze indesiderate, ma come accennavo all’inizio viene prescritta dal medico anche per alleviare alcuni disturbi come l’endometriosi, un flusso troppo abbondante e/o troppo doloroso, dei cicli mestruali particolarmente irregolari, delle disfunzioni ormonali o delle problematiche cutanee come l’acne. La pillola inoltre, se assunta per diversi anni in modo continuativo, riduce il rischio di sviluppare nel corso della vita il cancro ovarico, il cancro dell’endometrio e del colon retto.

Effetti collaterali dei contraccettivi ormonali

Non dobbiamo dimenticare, però, che la pillola anticoncezionale è un farmaco, e come ogni altro farmaco può avere degli effetti collaterali. Va utilizzata quindi solo su consiglio medico che deve valutare eventuali controindicazioni alla sua somministrazione. L’uso della pillola potrebbe infatti portare a:

  •  depressione e sbalzi d’umore;
  •  spotting, cioè perdita di sangue al di fuori della mestruazione;
  •  aumento del rischio di trombosi venosa e arteriosa;
  •  secchezza cutanea e delle mucose orali e vaginali;
  •  calo della libido, emicrania etc

È bene ricordare, inoltre, che la pillola è un metodo contraccettivo che non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili, come HIV e Papilloma Virus. Non deve assolutamente essere considerata pertanto come un sostituto dei metodi barriera come il profilattico.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Riccardo Federle
Ostetrico
Laureato in ostetricia nel 2013 con 110/110 e lode, dopo una specializzazione triennale dedicata alla medicina non convenzionale (2017) nel 2020 ho conseguito un master in “Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza” e uno in “Medical Humanities”. Nel 2023 ho terminato un master in “Management per le funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie”. Ostetrico e referente rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, sono socio fondatore e presidente dell’associazione di divulgazione scientifica “La Lampada delle Scienze”. Mi occupo inoltre di progetti scolastici e consulenze aziendali.
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