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7 Gennaio 2024
15:00

Come gestire i bambini vivaci: le strategie più efficaci

Utilizzare una comunicazione efficace e rispettosa, proporre attività fisiche sane e puntare sulle routine ripetitive: sono queste alcune delle strategie più efficaci per gestire i bambini vivaci.

A cura di Sara Polotti
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Come gestire i bambini vivaci: le strategie più efficaci
bambini vivaci

Birbe, pesti, diavoletti: la vivacità dei bambini è una caratteristica naturale e positiva che riflette la loro curiosità e vitalità, quando non sfocia nell'iperattività. Tuttavia, gestire bambini estremamente vivaci non è una passeggiata, soprattutto per i genitori e per gli educatori e le educatrici che se ne occupano per tante ore ogni giorno.

Tra le strategie giuste per gestire i bambini molto vivaci spiccano certamente la comunicazione chiara e diretta, le routine ripetitive a casa e a scuola e gli sport, che risultano efficaci anche quando i bimbi fanno i capricci e non ascoltano i grandi.

Urlare o dare schiaffi ai bambini? Quello mai. Può sembrare una soluzione immediata, una strategia fruttuosa, ma ha effetti negativi a lungo termine. Questi metodi fisici e violenti non insegnano infatti ai bambini a gestire le loro emozioni o a risolvere i problemi in modo costruttivo. Al contrario, possono generare ansia, paura e ostilità nei confronti delle figure adulte. Optare per alternative più positive e rispettose, come il dialogo e l'attività fisica, è fondamentale per la crescita emotiva e psicologica dei bambini.

L'autoregolazione

Prima di tutto, per gestire con efficacia e a lungo termine la vivacità di un bambino è opportuno stimolare l'autoregolazione. Si tratta della capacità di controllare e gestire le proprie emozioni, pensieri, comportamenti e risposte alle situazioni. È un aspetto fondamentale dello sviluppo socio-emotivo e cognitivo ed è essenziale per il benessere individuale.

Gli individui autoregolati – e quindi i bambini che hanno un'autoregolazione spiccata – sono in grado di monitorare e regolare il proprio stato emotivo, adattarsi alle esigenze dell'ambiente e gestire efficacemente le sfide quotidiane. Quelli più vivaci, invece, potrebbero non avere sviluppato così a fondo questo aspetto personale: è qui che genitori ed educatori possono intervenire.

Per farlo, ci sono diverse attività ludiche. Una, per esempio, prevede la recita di una filastrocca che il bambino già conosce: oltre a esporla verbalmente, dovrà battere le mani alternativamente sul tavolo e sul petto. In questo modo si troverà a gestire due movimenti (verbale e fisico), usando la concentrazione in maniera nuova.

Le routine

Anche le routine sono essenziali tanto per favorire l'autoregolazione quanto per gestire la vivacità. Stabilire una routine quotidiana fornisce infatti ai bambini una struttura prevedibile che infonde un senso di sicurezza, contribuendo all'autoregolazione.

Gli orari regolari per pasti, giochi e riposo contribuiscono poi a ridurre l'ansia e la reattività.

La comunicazione

Comunicare chiaramente con i bambini vivaci utilizzando un linguaggio semplice e adatto alla loro età è essenziale. I genitori possono spiegare le aspettative e le conseguenze dei comportamenti in modo calmo e assertivo, senza giudizio, mostrando in prima persona come ci siano momenti per la vivacità e momenti per il relax.

L'attività fisica

Le attività fisiche e la partecipazione a sport individuali o di gruppo che abbiano per loro natura un bel po' di movimento possono offrire numerosi benefici per i bambini vivaci. Questi bimbi, infatti, spesso possiedono un'elevata quantità di energia. Muovendosi e scatenandosi in maniera controllata, come avviene durante l'attività fisica, possono scaricare questa energia in modo positivo, migliorando anche la concentrazione in altre attività.

Partecipare a sport o attività di gruppo offre poi ai bambini l'opportunità di sviluppare abilità sociali importanti come la cooperazione, il lavoro di squadra, la comunicazione e la gestione delle emozioni. E, infine, le attività fisiche richiedono una certa dose di autoregolazione, sia nell'aspettare il proprio turno che nell'affrontare la competizione. Ciò contribuisce allo sviluppo delle capacità di gestione delle emozioni e al controllo degli impulsi.

Il rallentamento

Oltre allo sfogo fisico è però importante anche il rallentamento che ne consegue. Quando le emozioni sono troppo intense, e quando la vivacità è stimolata anche dal movimento concitato, è opportuno concedere al bambino un tempo di "raffreddamento", in modo che rallenti e si rilassi, soprattutto verso sera, per favorire un sonno davvero ristoratore.

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