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31 Gennaio 2024
10:00

Contraccezione d’emergenza, cos’è e quando serve

I metodi contraccettivi di emergenza, come la pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo, si usano in caso di rapporti non protetti o non protetti adeguatamente o efficacemente.

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Contraccezione d’emergenza, cos’è e quando serve
Contraccezione d'emergenza

Si definisce contraccezione di emergenza quella terapia medica farmacologica che viene prescritta in seguito a un rapporto sessuale non protetto o protetto in maniera non consona e adeguata o anche in seguito al fallimento dell'uso di altri metodi contraccettivi. Possono essere farmaci per uso orale e di tipo ormonale, come la pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo, oppure dispositivi impiantabili, come la spirale o IUD al rame.

Questi farmaci non sono da considerarsi abortivi dal momento che se il processo di impianto è già iniziato (anche se da poco tempo) non hanno alcun effetto, con conseguente sviluppo della gravidanza. In Italia la pillola del giorno dopo è prescritta dal medico, con impegnativa non ripetibile, solo per le ragazze minorenni, mentre non serve più la ricetta per le donne maggiorenni che possono acquistarla direttamente in farmacia. La pillola del cinque giorni dopo, invece, non necessita di impegnativa nemmeno per la pazienti minorenni.

Quali sono i contraccettivi di emergenza

I contraccettivi di emergenza possono essere di due tipi: farmacologici (le cosiddette pillole del giorno dopo e dei cinque giorni dopo) e meccanici (la spirale al rame). La loro efficacia varia in base al periodo del ciclo mestruale in cui è avvenuto il rapporto a rischio. Inoltre, è importante ricordare che non preservano affatto dalle infezioni sessualmente trasmesse.

Pillola del giorno dopo

La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo di emergenza di tipo ormonale, che contiene al suo interno dosi elevate di un principio attivo (levonorgestrel). Il principio attivo interviene prevenendo l'ovulazione e/o la fecondazione, quando il rapporto è avvenuto in fase pre ovulatoria. Se è avvenuto a ovulazione già iniziata, il levonorgestrel non è efficace. Così come non ha effetto se c'è già stato l'impianto.

La pillola va assunta il prima possibile dopo il rapporto a rischio, possibilmente entro le 24 ore e non più tardi delle 72 ore (l’efficacia è massima (95%) se i preparati orali vengono assunti nelle prime 24 ore; l’efficacia dell’ulipristal acetato è comunque tre volte superiore a quella del levonorgestrel). Si assume per via orale, con un bicchiere di acqua e si può assumere in qualsiasi momento del ciclo.

Pillola dei cinque giorni dopo

La pillola dei cinque giorni dopo è un mezzo contraccettivo d'emergenza di tipo ormonale, che contiene al suo interno il principio attivo ulipristal acetato. Il principio attivo è un anti progestinico, che va a inibire o ritardare l'ovulazione, con la soppressione dell'innalzamento dell'ormone luteinizzante (LH). Impedisce, così, la fecondazione se il rapporto a rischio ha avuto luogo quando non c'è ancora stata l'ovulazione, mentre se il processo che porta all'ovulazione è già iniziato è in grado di posticipare questa fase. Se invece l'impianto ha già avuto luogo, non ha alcun effetto.

La pillola va assunta il prima possibile, entro 5 giorni (120 ore) dal rapporto sessuale a rischio di gravidanza. Si assume per via orale, con un bicchiere di acqua, in qualunque momento del ciclo mestruale, a stomaco vuoto o pieno. La sua efficacia, ovviamente, diminuisce al passare del tempo.

IUD al rame o spirale

La spirale al rame è un dispositivo intrauterino (IUD) a forma di T: sulla parte più lunga c'è una spirale di rame puro, che rilascia ioni di questo metallo nell'utero. Il rame, infatti, è in grado di ridurre numero e motilità degli spermatozoi, così da impedirne oppure ostacolarne il percorso verso l'ovulo. Causa anche modificazioni a livello endometriale, così da rendere l'utero un ambiente non adatto all'impianto in caso di fecondazione.

Si usa anche come metodo contraccettivo abituale, ma si può anche usare per le emergenze, inserendo il dispositivo il prima possibile ed entro i cinque giorni dal rapporto considerato a rischio. Se inserita entro 48 ore si può evitare il 98% delle gravidanze indesiderate. In Italia è poco scelto come metodo d'urgenza. La spirale al rame va inserita da un ginecologo, che provvederà anche a rimuoverla quando necessario.

Quando e come ricorrere alla contraccezione di emergenza

I metodi contraccettivi di emergenza sono soluzioni di supporto in caso di rapporto non protetto o protetto in modo inadeguato. Si può ricorrere alla pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo o alla IUD in caso di:

  • mancanza di metodo contraccettivo durante un rapporto
  • uso scorretto o fallimento del metodo contraccettivo (dimenticanza di una o più pillole, rottura o spostamento del profilattico, ritardo nell'assunzione di pillola progestinica, dislocamento o rimozione o ritardo dell'uso del cerotto o dell'anello contraccettivi, rottura o rimozione o dislocamento del diaframma o del cappuccio cervicale, espulsione del dispositivo intrauterino, fallimento del coito interrotto, errore nel calcolo del periodo fertile)
  • violenza sessuale

Il termine pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo non è proprio corretta: oggi si preferisce parlare di contraccezione di emergenza, perché bisogna intervenire il prima possibile per scongiurare una possibile gravidanza non attesa. Nel primo caso, bisognerebbe cercare di assumerla entro le 12 ore e comunque non più tardi delle 72 ore, mentre nel secondo caso entro 5 giorni (120 ore) dal rapporto sessuale a rischio di gravidanza, ma anche in questo caso, comunque, sempre il prima possibile.

Per quello che riguarda la pillola del giorno dopo, per le donne con 18 anni o più non serve la prescrizione medica, essendo un farmaco ad oggi non soggetto all'obbligo di prescrizione: può essere acquistato direttamente in farmacia. Per chi è minorenne, invece, è necessaria la ricetta medica di tipo non ripetibile (RNR). Invece, la pillola dei cinque giorni dopo è un farmaco senza obbligo di prescrizione (SOP) per tutte le donne, sia maggiorenni che  minorenni e anche questo si può comprare direttamente in farmacia. Per la spirale al rame non serve la ricetta medica, ma, come sottolineato in precedenza, per inserimento e rimozione del dispositivo ci si deve rivolgere solo ed esclusivamente al medico ginecologo.

Rischi e controindicazioni della contraccezione di emergenza

Come abbiamo sottolineato in precedenza, esistono dei tempi da rispettare affinché tali metodi siano efficaci, così come bisogna far riferimento anche al periodo del ciclo mestruale in cui il rapporto non protetto è avvenuto.

Esistono, poi, degli effetti collaterali e delle controindicazioni da tenere in considerazione. La pillola del giorno dopo, così come quella dei cinque giorni dopo, può comportare malessere generalizzato, mal di testa, nausea, dolore al basso ventre, sanguinamento irregolare fino alla comparsa del ciclo mestruale, alterazioni mestruali, diarrea, capogiri, tensione mammaria. Non vanno assunte in caso di allergia a uno dei suoi componenti. Nel caso della pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo, è controindicato assumerla se non si è ancora verificato il menarca o in caso di gravidanza. Se si ricorre, invece, alla spirale, i rischi sono quelli di infezioni, dolori al basso ventre, malessere generale, febbre, lesioni all'utero. Si potrebbe anche manifestare un'espulsione o uno spostamento del dispositivo. La IUD non si usa in caso di infezioni al collo dell'utero e ai genitali, malformazioni dell'apparato riproduttivo, tumori degli organi genitali, mestruazioni abbondanti e dolorose.

Il consiglio dell'esperto

«Tutti sono sempre concentrati sulla contraccezione con l'unico obiettivo di impedire una gravidanza indesiderata. Si finisce però per dimenticare un aspetto fondamentale e cioè il grande mondo delle malattie sessualmente trasmissibili – afferma l'ostetrico Riccardo Federle – La contraccezione d'emergenza, infatti, non protegge in alcun modo dalla possibilità di contrarre virus come epatiti o hiv o batteri come il treponema pallidum, causa della sifilide)».

«Convivere poi con queste malattie, per quanto oggi la medicina faccia passi da gigante, determina ancora non poche restrizioni nello stile di vita. Il profilattico in quanto metodo barriera è quindi l'unico in grado di garantire la protezione anche dalle infezioni sessualmente trasmesse».

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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