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28 Aprile 2023
15:30

Cosa non mangiare durante l’allattamento: via libera a un bicchiere di birra al giorno, meglio evitare cibi troppo saporiti

Esistono davvero cibi da evitare in allattamento? Credenze popolari e falsi miti duri a morire rischiano d’imporre limitazioni eccessive al regime alimentare materno, che invece dovrebbe essere il più vario ed equilibrato possibile.

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Cosa non mangiare durante l’allattamento: via libera a un bicchiere di birra al giorno, meglio evitare cibi troppo saporiti
Cosa non mangiare durante l'allattamento

Esistono cibi da evitare in allattamento? Cosa è bene non mangiare in allattamento? E quali sono le strategie per aiutare l’organismo a garantire un’adeguata produzione di latte materno? Si dice che siamo ciò che mangiamo, ma quando dal nostro regime alimentare dipende la salute di un altro essere vivente, allora la questione si fa decisamente più complicata. Quando si parla di allattamento al seno, infatti, una delle principali preoccupazioni per le neo-mamme riguarda proprio la dieta da seguire: si deve davvero mangiare di più per soddisfare il fabbisogno nutrizionale del bimbo?

Su simili domande nei secoli è andata a sedimentarsi una vastissima narrazione alimentata da tradizioni popolari e usanze famigliare. Tuttavia, come spesso accade, molte delle credenze più diffuse non trovano alcun riscontro nell’evidenza scientifica.

Alimentazione e allattamento

L’allattamento è il modo naturale – ma non l’unico – con cui la madre fornisce al bebè tutte le sostanze nutrienti necessarie ad una crescita sana e regolare durante i suoi primi mesi di vita, è molto importante che la madre segua una dieta sana e variegata. Ciò però non significa che, come tramandano molte nonne, la neo-mamma debba mangiare per due per poter nutrire meglio il suo piccolo.

La produzione del latte materno dipende solo in minima parte dalla quantità di cibo assunto dalla madre, dunque – eccezion fatta per i casi di grave malnutrizione – l’abbondanza dei pasti non influisce in modo determinante sulla poppata. Basta aumentare di circa 500 Kcal l’apporto energetico del proprio regime alimentare – l’equivalente di una manciata di frutta secca – per avere i nutrienti necessari a sfamare il bimbo e rimanere in perfetta salute.

Esistono cibi da evitare quando si allatta?

Un altro falso mito molto diffuso riguarda la necessità di depennare alcuni alimenti dalla propria lista della spesa per evitare spiacevoli conseguenze durante l’allattamento. In realtà, infatti, non esistono cibi da non mangiare quando si allatta. Anzi, la varietà della dieta rappresenta un plus nello sviluppo e crescita del neonato.

Broccoli che causano coliche, noci che favoriscono l’insorgere di allergie o cipolle che danneggiano la salute del bambino, sono tutte credenze infondate che non trovano alcun riscontro nell’evidenza scientifica. Sono solo due le categorie di alimenti cui fare attenzione:

  • Bevande alcoliche, soprattutto prima della poppata
  • Cibi e bevande che contengono caffeina, che potrebbe causare irritabilità e problemi nel sonno del piccolo.

Anche qui però non si parla di eliminazione totale, ma solo di un consumo moderato, in modo che non influisca negativamente sulle sostanze trasmesse al bimbo durante la poppata. Un bicchiere di vino o birra al giorno non dovrebbe comportare alcun danno al bebé, anche se sarebbe opportuno consumare il “cicchetto” almeno due ore prima dell’allattamento. In questo intervallo di tempo, infatti, la concentrazione di alcol nel latte materno è troppo elevata.

Decisamente da evitare invece i superalcolici, così come le diete sbilanciate e con nutrienti in eccesso (troppo grasse, proteiche etc…).

Quali sono i cibi da evitare per non contaminare il latte?

Ci sono alimenti che, benché non presentino alcun problema dal punto di vista nutrizionale, dovrebbero essere evitati per scongiurare il rischio che alcune tossine possano “intrufolarsi” nel latte materno. In questo caso però, a richiedere qualche cautela in più, non è tanto la natura dei cibi, quanto la loro provenienza.

Esistono infatti determinate categorie di alimenti che, se non adeguatamente conservati o controllati, una volta consumati potrebbero contaminare il latte. Pertanto, anche se può sembrare paradossale, i vari prodotti “del contadino” o di produzione propria – che normalmente vengono preferiti proprio per la loro qualità e assenza di artifici – sarebbero da accantonare per tutto il periodo dell’allattamento. Qualche esempio?

  • Frutta secca di provenienza non certificata
  • Funghi provenienti da raccolta propria
  • Carne, pesce o uova provenienti da filiere non controllate

Tuttavia ciò non vuol dire affidarsi solo a prodotti confezionati, anche perché spesso sono i più ricchi di grassi e dolcificanti.

Alimentazione in allattamento

Cosa non mangiare per evitare le coliche nel neonato

Molte donne si chiedono cosa non mangiare per evitare le coliche, ma in realtà si tratta di una preoccupazione dettata da uno dei tanti falsi miti sull’allattamento: stando alle evidenze scientifiche infatti, l’alimentazione della madre non influisce in alcun modo nella comparsa o meno delle coliche infantili.

In che modo il cibo la composizione del latte?

Nel corso dei primi giorni successivi al parto, il latte materno subisce diverse trasformazioni passando dal colostro, il cosiddetto “oro liquido” prodotto nei primissimi giorni di vita del bambino e ricco di nutrienti e anticorpi, al latte “ maturo” nel giro di una quindicina di giorni.

Eppure, anche nei mesi successivi il latte di mamma può mutare la propria composizione e ciò avviene proprio in base a ciò che si mangia. Il latte, che è composto per più dell’80% da acqua, trasmette infatti al bambino le stesse sostanze nutritive che il corpo materno ha assunto tramite l’alimentazione. Ciò che mangia la madre dunque, in termini di proteine, vitamine e grassi, finisce per nutrire anche il bambino. Se per esempio, la mamma segue una dieta troppo ricca di grassi e carboidrati, lo stesso bebè riceverà un surplus di tali nutrienti tramite la poppata.

Quali cibi possono alterare il sapore del latte?

I neonati iniziano a sviluppare il senso del gusto già dentro al pancione, attraverso il liquido amniotico, tuttavia questo non significa che l’assunzione di alimenti dal sapore deciso possa provocare avversione o addirittura eruzioni allergiche nel bimbo. Tali cibi sono:

  • Spezie (curry, cumino, peperoncino, erba cipollina…)
  • Oli di pesce
  • Broccoli e cavoli
  • Peperoni
  • Asparagi
  • Cipolla
  • Aglio
  • Pesce affumicato

Tuttavia può capitare che la presenza di alcune sostanze all’interno del latte materno vada a provocare una certa riluttanza nel piccolo al momento di attaccarsi al seno. Dunque, per evitare qualsiasi problema, è consigliabile consumare gradualmente ridotte quantità di alimenti “scomodi” per valutare la reazione del bebè.

Cosa mangiare durante l’allattamento?

Mangiare bene aiuta ad allattare bene. Appurato che non esistono tabù alimentari, è importante dunque che una madre segua una dieta sana, varia ed equilibrata per garantire al bimbo tutte le sostanze di cui necessita. Frutta e verdura devono ovviamente giocare la parte del leone, con un consumo limitato di carne rossa, pesce e fonti di grassi in favore di alimenti ricchi di vitamine, fibre e proteine.

Particolarmente indicati:

  • Cereali
  • Frutta fresca (possibilmente di stagione)
  • Frutta secca
  • Uova
  • Verdura
  • Latticini (se compatibili con eventuali intolleranze)

Alimentazione vegana e vegetariana in allattamento

Avendo visto in che modo l’alimentazione materna influisca sull’allattamento, cosa accade quando la mamma segue una dieta priva di carne (dieta vegetariana) o di qualsiasi tipologia di derivato animale (dieta vegana)? Sono regimi alimentari incompatibili?

In realtà, sia la dieta vegetariana che quella vegana possono essere mantenute anche durante l’allattamento, a patto però di riuscire ad integrare adeguatamente tutte quelle sostanze che vengono a mancare proprio perché maggiormente presenti nei prodotti di origine animale (e perciò è importante consultare prima un nutrizionista).

Dieta vegetariana

Poiché tale scelta alimentare consente il consumo di uova e latticini, spesso e volentieri le madri riescono ad assumere nutrienti a sufficienza. Tuttavia può capitare che, in base ai casi, sia necessario ricorrere agli integratori per garantire al bambino il giusto apporto di vitamine e Omega3.

Dieta vegana

Per le mamme vegane, invece, la questione può rivelarsi un po’ più complicata. La totale esclusione di carne, pesce, uova e latticini comporta infatti una certa carenza di nutrienti essenziali come zinco, ferro o la famosa vitamina B12, presente anche nei legumi ma in concentrazioni molto ridotte rispetto alle quantità presenti nella carne. Questa sostanza è importantissima per il corretto sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino, dunque dev’essere assolutamente assunta dalla madre in fase di allattamento, sempre sotto forma d’integratori.

Il consiglio, in ogni caso, è quello di ponderare la propria decisione avvalendosi del parere di un medico competente con il quale impostare una strategia alimentare adatta sia alle esigenze della madre che, soprattutto, ai bisogni nutritivi del bebè. Evitiamo stregoni e dietisti improvvisati.

Infine, durante l'allattamento, è importante che la mamma beva  almeno 2-3 litri di acqua al giorno. Anche se apparentemente non avverte sensazione di sete. Per cui un valido consiglio per le neo mamme è quello di tenere sempre un bicchiere a portata di mano.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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