video suggerito
video suggerito
28 Marzo 2023
16:30

Depressione post partum: quando può manifestarsi e come riconoscerne i sintomi

Moltissime donne, nel momento più gioioso della vita, si trovano a dover fare i conti con la depressione post partum, una forma depressiva che può manifestarsi nel primo anno di vita del bambino e durare mesi. Non va confusa con il baby blues, la comune tristezza (e stanchezza) post partum.

3 condivisioni
Depressione post partum: quando può manifestarsi e come riconoscerne i sintomi
Immagine

Per anni la depressione post partum è stata chiamata "male oscuro", come se fosse qualcosa di mitologico e di cui vergognarsi, più che un disturbo, che può avere esisti anche gravi. Oggi le donne non devono più sentirsi sbagliate o in colpa, ma devono sapere che il rischio depressione post partum c’è, è molto comune, ma si può anche curare.

Che cos’è? La depressione post partum (DPP) è una condizione che si verifica spesso dopo la nascita di un bambino. È una complicanza che colpisce fino a 1 donna su 7 (circa il 15%). La metà delle neomamme con diagnosi di depressione postnatale non ha mai sofferto di depressione, ma potrebbe aver avuto segni e sintomi di questo problema durante la gravidanza, senza in realtà saperlo. Ma come mai? Il corpo e la mente subiscono molti cambiamenti durante e dopo la gestazione, ma cosa scateni la depressione post partum resta ancora da scoprire. Le possibili cause sono:

  • Genetica: la depressione è più comune nelle persone che hanno familiari che soffrono di depressione
  • Modifica dei livelli ormonali dopo la gravidanza: nelle prime 24 ore dopo il parto, il progesterone e l’estrogeno tornano rapidamente ai loro livelli normali. Questo rapido calo può portare alla depressione post-partum
  • Bassi livelli di ormoni tiroidei: la tiroide è una ghiandola del collo che aiuta il corpo a utilizzare e immagazzinare energia dal cibo
  • Problemi di relazione con il partner
  • Eventi stressanti recenti, come per esempio un lutto, un reddito basso
  • Aver avuto il "baby blues"
  • Aver già sofferto di depressione post partum

Il risultato? Potremmo sentirci stanche, prive di emozioni o tristi. Potremmo anche avvertire di non amare il nostro bambino o di non avere la forza di accudirlo. La depressione può verificarsi nel primo anno di vita del bambino, ma nella maggior parte dei casi inizia entro 1-3 settimane dalla nascita. Nel 20% dei casi, invece, i sintomi si manifestano nei primi 2-3 mesi di vita del neonato. Cosa distingue la dpp da un'altra depressione? Dura di più (anche anni nei casi più gravi) e non è ciclica.

Differenze tra baby blues e depressione post-partum

La depressione postpartum o depressione postnatale è diversa dal baby blues e non va confusa. Il baby blues, detto anche maternity blues, colpisce quasi tutte le donne (dal 30% fino all’85%) e si manifesta con sintomi simili a quelli della depressione, perché potremmo avvertire stanchezza, ansia e irritabilità. Ma la cosa positiva è che tutte queste emozioni “negative” se ne vanno da sole: iniziano a regredire dopo due settimane dal parto per svanire entro i primi 40 giorni di vita del piccolino. La depressione post partum, invece, colpisce circa il 15% delle donne ed è molto più profonda e, soprattutto, non passa. Alcuni sintomi a cui prestare attenzione includono il sentirsi sopraffatte, il pianto persistente, la mancanza di legame con il bambino e il dubitare della propria capacità di prendersi cura di sé e del piccolo.

Il baby blues, detto anche maternity blues, colpisce quasi tutte le donne, ed è un fenomeno tipico delle prime settimane dopo il parto

Un altro segnale di avvertimento della depressione post partum è la presenza di un disturbo del sonno che si può caratterizzare per aumentato bisogno di sonno (ipersonnia) o difficoltà di addormentarsi e/o numerosi risvegli durante la notte (iposonnia), anche quando il bambino sta dormendo. Circa due o tre giorni dopo il parto, i sentimenti di depressione e ansia sono comuni. Ciò è in gran parte dovuto al fluttuare dei livelli di progesterone, ma è improbabile che i cambiamenti negli ormoni siano l'unica causa. Ci sono altri fattori che possono portare a queste sensazioni, come periodi prolungati di stanchezza o esaurimento, problemi con l'allattamento al seno e altre complicazioni post partum. Se notiamo queste difficoltà, dovremmo chiedere subito aiuto.

I sintomi della depressione post-partum

I sintomi della depressione post natale sono simili ai sintomi della depressione. E li possiamo distinguere così:

Cambiamenti nei nostri sentimenti:

  • Sentirsi depressi per la maggior parte della giornata ogni giorno
  • Provare vergogna, senso di colpa o come un fallimento
  • Sentirsi in preda al panico o spaventata per la maggior parte del tempo
  • Avere forti sbalzi d'umore

Cambiamenti nella nostra vita quotidiana:

  • Avere poco interesse per le cose che normalmente ci piace fare
  • Sensazione di stanchezza tutto il tempo
  • Mangiare molto di più o molto meno del solito
  • Aumentare o perdere peso
  • Difficoltà a dormire o dormire troppo
  • Difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni

Cambiamenti nel modo in cui pensiamo a noi o al nostro bambino:

  • Abbiamo problemi a legare con il bambino
  • Stiamo pensando di fare del male a noi o al piccolo
  • Fare pensieri suicidi

Potremmo sentirci distaccate dal bambino o dal partner e persino avere pensieri autodistruttivi, come quello di farsi del male o di farne al piccolo. Può essere molto spaventoso ma questo non significa che debba accadere veramente o che ci sia una reale intenzione. Il consiglio è di parlarne subito con qualcuno: un medico, un psicologo o, anche, il o la partner. Chiediamo aiuto, senza paura del giudizio o senza vergogna.

Depression post partum tardiva

Come prevenire e affrontare la depressione post partum

La depressione post partum si può spesso prevenire, soprattutto nelle donne che sanno di essere a rischio. Sicuramente il metodo migliore è quello di rivolgersi a uno psichiatra e/o uno psicoterapeuta per imparare a capire ed accogliere i propri sentimenti, prima che diventino debilitanti. Questo percorso è consigliato a chi:

  • soffre già di depressione
  • ha una storia di depressione o altre condizioni di salute mentale
  • resta incinta da adolescente o è una mamma single
  • ha una vita molto stressante, per esempio a causa di un reddito basso
  • è stata vittima di violenza

La psicoeducazione è utilissima per proteggersi dalla depressione post partum, sviluppando strategie di coping positive, imparando a gestire lo stress e costruendo reti di supporto.

È importante rivolgersi a uno psicoterapeuta per imparare a capire ed accogliere i propri sentimenti

È poi molto importante essere circondati dagli affetti, coinvolgere il partner, gli amici e i cari nell’arrivo del bambino, chiedendo possibilmente aiuto e sostegno. Possono essere di grande supporto anche i corsi preparto, dove è possibile parlare con altre donne incinte e condividere i propri sentimenti e le proprie emozioni. Impariamo, poi, a essere gentili con noi stesse. Potremmo avere molte aspettative su come vorremo essere genitori, ma nessuno di noi può soddisfare standard di eccellenza in modo costante. Non dobbiamo preoccuparci di risultare sempre perfette o brillante o di fare solo cose che abbiamo pianificato. Dobbiamo pensare solo a ciò che ci fa stare bene e al benessere del nostro bambino; tutto il resto può attendere.

Esistono poi delle attività che possono essere d’aiuto, come lo yoga e la meditazione o il training autogeno. Ricordiamo, infine, che anche l'alimentazione gioca un ruolo importante, è quindi consigliato mangiare cibi sani, riposare, non bere alcolici e non assumere droghe.

La depressione post-partum può essere anche tardiva?

Sì, la depressione post partum può anche essere tardiva.  Che cosa significa? Purtroppo, è un disturbo che non sempre si manifesta nei primi mesi di vita del bambino per risolversi velocemente. Si è a rischio per almeno tutto il primo anno di vita e in alcuni casi può comparire fino a 4 anni dopo il parto.

Il protrarsi del disturbo non è solo un problema di salute per la donna, ma anche per il benessere del bambino. Una mamma depressa può influenzare la salute fisica e mentale del proprio figlio e può facilitare l’insorgenza di difficoltà emotive e cognitive nel corso del suo sviluppo. Per questo è molto importante chiedere aiuto in modo tempestivo. La depressione non è una colpa, ma va curata.

baby blues

Come aiutare chi ha la depressione post-partum

Soffrire di depressione post partum è molto difficile, ma anche stare accanto a chi ne soffre non è semplice. I partner devono fare attenzione a riconoscere eventuali segni e sintomi, sia in gestazione che dopo il parto.

Il dialogo e la comunicazione sono i principali strumenti: cerchiamo sempre un confronto e accogliamo i suoi dubbi, le sue paure e le sue ansie, che non devono essere banalizzate, ma convalidate. Facciamole sapere che non è sola e che siamo qui per aiutarla. Può essere utile offrirsi per le faccende domestiche o per guardare il bambino mentre lei riposa.

Spesso, quando si soffre di depressione, si vive anche un momento di vergogna, per quello che si prova. Incoraggiamola a parlare con un operatore sanitario. La figura di riferimento è lo psichiatra o psicoterapeuta, se però ha fiducia o si sente a suo agio con il ginecologo o l’ostetrica, va bene comunque. Ciò che conta è che sia in grado di riconoscere di avere bisogno di aiuto, poi seguiranno le cure necessarie, indirizzate da personale esperto. Dobbiamo essere in grado di tendere una mano e dare sostegno, senza giudizi, senza pressioni, ma con la consapevolezza che ognuno deve e può fare la sua parte.

Infine, ricordiamoci che anche i partner hanno bisogno di essere sostenuti e, se in questo momento la compagna che è diventata mamma è fragile ed è difficile confrontarsi con lei, è giusto rivolgersi a un amico o, magari, anche contattare per un consulto uno psicologo.

Sfondo autopromo
Famiglia significa NOI
api url views