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29 Marzo 2023
13:30

Fobia sociale: come si manifesta nei bambini, quali sono le cause scatenanti e come si cura

La fobia sociale è un disturbo psicologico che può manifestarsi, con sintomi psichici e fisici, anche in tenera età. Scopriamo insieme come si manifesta nei bambini, quali le possibili cause e quali le terapie utili.

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Fobia sociale: come si manifesta nei bambini, quali sono le cause scatenanti e come si cura
Fobia sociale nei bambini

La fobia sociale, chiamata anche disturbo d'ansia sociale, appartiene ai disturbi d'ansia del DSM-5, come il disturbo di attacchi di panico e il disturbo d'ansia generalizzata. Si caratterizza per una paura intensa che si manifesta in momenti ben precisi, quando l'individuo deve compiere azioni o gesti davanti ad altre persone, in pubblico, con conseguenze pesanti sulla vita sociale del soggetto che ne soffre.

L'ansia sociale, che può manifestarsi a ogni età, è tra i disturbi psicopatologici più frequenti: circa il 7-13% della popolazione ne soffre nella vita. Talvolta esordisce anche nell'età evolutiva, anche se solitamente si presenta con una maggiore incidenza a partire dalla prima adolescenza (dagli 8 ai 15 anni, con età media 13 anni), colpendo maggiormente le ragazze rispetto ai ragazzi.

Sintomi del disturbo d'ansia sociale nei bambini e negli adolescenti

La fobia sociale è una forma di ansia che si manifesta in particolari situazioni, nelle quali l'individuo si trova di fronte alle altre persone e, avendo paura del loro giudizio o di non essere all'altezza delle aspettative, inizia a manifestare i sintomi del disturbo.

I sintomi della fobia sociale sono molti e diversi da caso a caso

I sintomi possono essere molti, spesso precedono e persistono durante la fase di esposizione ad una situazione sociale. I sintomi possono anche continuare una volta che la situazione ansiogena è terminata. Si tratta di sintomi che rendono spesso impossibile alla persona che ne soffre continuare la sua attività in pubblico, come parlare al microfono, intrattenere una conversazione o esporre un proprio progetto.

Le caratteristiche principali di un disturbo d’ansia sociale secondo il DSM-5 sono:

  • Marcata paura o ansia rispetto a una o più situazioni sociali in cui l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri
  • L’individuo teme di mostrare i sintomi di ansia e che verranno valutati negativamente (umiliazione, imbarazzo)
  • Le situazioni sociali provocano quasi sempre paura o ansia
  • Le situazioni sociali vengono evitate o sopportate con intensa paura o ansia
  • La paura o ansia è sproporzionata alla minaccia reale rappresentata dalla situazione sociale e al contesto socio-culturale
  • La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti del funzionamento
I pazienti più giovani sperimentano anche disturbi del sonno

In bambini e ragazzi possono presentarsi anche disturbi del sonno. Nei giovani i sintomi potrebbero comparire di fronte a un'interrogazione in classe, durante l'attività sportiva o una gara, in un gruppo di coetanei con cui si trascorre del tempo libero, in attività in cui devono avere un confronto con adulti o soggetti della loro stessa età. A questa sintomatologia, si associano anche:

  • disturbi del sonno
  • pianto improvviso e a dirotto
  • impossibilità ad allontanarsi dall'adulto di riferimento
  • tentativi di evitare le situazioni sociali che generano ansia

Chi viene colpito da ansia sociale si sente in imbarazzo, ha paura del giudizio altrui e vive le situazioni sociali e di relazione con la paura di compiere un passo falso e venire giudicato.

Cause

Le cause della fobia sociale sono multifattoriali, ovvero  costituiscono la combinazione di fattori genetico-biologico e esperienziali-psicologici. Possono riguardare infatti eventi di vita, caratteristiche temperamentali e di familiarità.

È possibile che figli di genitori con familiarità per psicopatologia (in particolare per disturbo d’ansia sociale) abbiano maggiore probabilità di sviluppare questo disturbo.

Le cause possono essere genetiche, esperienziali e psicologiche

Anche gli eventi di vita negativi possono contribuire al manifestarsi del disturbo (come derisioni in pubblico o critiche).

Avere un temperamento caratterizzato da eccessiva timidezza è considerato un fattore di rischio.

Diagnosi e cura

La diagnosi di ansia sociale si basa sulla presenza, gravità e durata dei sintomi . che vengono raccontati dal paziente durante il colloquio con lo specialista. Per parlare di ansia sociale i sintomi devono compromettere il funzionamento della persona nella vita quotidiana, causando un disagio significativo, e persistere per un determinato periodo di tempo.

Nella terapia cognitivo-comportamentale anche i genitori devono essere coinvolti

Il trattamento dell’ansia sociale prevede un intervento psicologico e psicoterapetico e nei casi più gravi un intervento farmacologico.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale ottiene sempre risultati interessanti. In caso di bambini con diagnosi di ansia sociale, anche i genitori vengono coinvolti nel trattamento, anche attraverso il parent training, così da sapere come gestire ogni futura situazione. Tra le tecniche utilizzate per far fronte alle difficoltà sperimentate, vi è anche un graduale e lento re-inserimento in situazioni che potrebbero scatenare la reazione d'ansia.

Come aiutare un figlio con un disturbo di fobia sociale

In caso di sintomi o diagnosi di fobia sociale, possiamo aiutare i nostri bambini e ragazzi innanzitutto rivolgendoci a neuropsichiatra infantile e ad uno psicologo, che saprà valutare la gravità della situazione e indirizzarci verso la strada migliore da intraprendere.

Sono tanti i consigli da seguire in caso di disturbo d'ansia sociale:

  1. Parliamo apertamente con i nostri figli, per capire cosa provano, quali sono le emozioni sperimentate: dobbiamo metterci nei loro panni, senza ridicolizzare o criticare quello che sentono
  2. Mettiamo in pratica i consigli dello specialista che aiuta nostro figlio
  3. Manteniamo la calma, per non agitare ulteriormente i nostri ragazzi: devono sapere che siamo sempre al loro fianco
  4. Facciamoli sempre sentire amati, devono sapere che l'amore che proviamo per loro c'è e ci sarà sempre
  5. Evitiamo di fare pressioni sui nostri figli per farli uscire e relazionarsi con gli altri, perché potremmo peggiorare la situazione
  6. Durante gli eventi che potrebbero scatenare la reazione ansiosa, possiamo ricordare ai nostri figli quello che è accaduto di positivo le volte precedenti in cui si sono trovati in una situazione analoga
  7. Premiamo ogni miglioramento, anche il più piccolo, per lodare ogni passo avanti fatto nel lungo percorso di cura
  8. Spesso imparare insieme tecniche di rilassamento (yoga, respirazione profonda, meditazione) può aiutare noi genitori e i ragazzi ad affrontare ogni situazione
  9. Teniamoci sempre in contatto anche con professori, allenatori e con tutti gli adulti di riferimento dei nostri ragazzi, così da valutare insieme miglioramenti, progressi, prossimi passi da tenere
Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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