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2 Gennaio 2024
9:00

La Sindrome di Tourette nei bambini: quando e come si manifesta

La Sindrome di Tourette è una condizione che si manifesta con tic, sia motori che vocali, di solito prima dei 12 anni. Anche se non sappiamo ancora molto delle cause, gli studi ci indicano le strategie per imparare a conviverci serenamente e a stare vicino a chi ne soffre.

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La Sindrome di Tourette nei bambini: quando e come si manifesta
Psicologa e psicoterapeuta
tic-bambini

La Sindrome di Tourette è una condizione neuropsicologica le cui cause e definizione sono ancora materia di dibattito in ambito scientifico.  Nelle attuali classificazioni internazionali dei disturbi mentali (in particolare secondo il DSM-5) essa fa parte dei disturbi da tic e si caratterizza per la presenza di tic sia motori che vocali che persistono per almeno un anno. I disturbi da tic e la Sindrome di Tourette esordiscono tipicamente nell'infanzia, di solito sotto i 12 anni.

I tic sono movimenti corporei rapidi, ricorrenti, non ritmici o vocalizzi, che si manifestano in modo variabile per intensità, frequenza e durata. Possono essere tic semplici, come strizzare gli occhi o schiarirsi la gola o tic più complessi, come saltare e ripetere parole.

Fattori di rischio e eziologia

Le cause di questa condizione non sono ancora ben definite, si pensa però che esista una causa neurobiologica alla base che determina l'insorgenza del disturbo.

L'ambiente, le esperienze di vita ed altri fattori determinano la variabilità con cui l'espressione del disturbo può modificarsi.

Manifestazioni e decorso

Come anticipato, i sintomi principali della Sindrome di Tourette includono tic motori e vocali.

I tic motori coinvolgono movimenti involontari di parti del corpo, come scatti di testa o spostamenti degli arti, mentre i tic vocali comportano suoni emessi involontariamente, come colpi di gola o parole pronunciate senza motivo apparente.

Tipicamente la manifestazione della Tourette ha un andamento fluttuante nel tempo: i tic variano per intensità, numero e tipo anche in brevi periodi di tempo.

Diversi fattori sembrano influire sulle manifestazioni: ad esempio l'ansia, la noia, lo stress e fattori ambientali come esperienze di vita provanti o ambiente giudicante e invalidante nei confronti dei tic.

Diagnosi

Proprio per le controversie nella definizione e nelle cause la diagnosi della Sindrome di Tourette è un iter complesso che si basa sull'osservazione, colloquio e giudizio del clinico esperto. Non esistono test diagnostici o referti neurologici che certificano la presenza di questa condizione. È sempre importante includere nell'iter diagnostico un consulto neuropsichiatrico per escludere la presenza di altre condizioni neurologiche che possono avere manifestazioni simili.

Inoltre la Sindrome di Tourette si presenta spesso in comorbilità ad altri disturbi come il Disturbo Ossessivo Compulsivo (anche questo talvolta può manifestarsi in modo simile), l'ADHD, disturbi d'ansia e problemi comportamentali.

Trattamento

Per il trattamento si consiglia di solito un intervento cognitivo-comportamentale che tramite tecniche evidence based quali l‘Esposizione con prevenzione della risposta e l'Habit Reversal Training aiuta il bambino a gestire i tic e ad abituarsi alle sensazioni spiacevoli che li precedono. Nei casi più severi si può ricorrere anche all'intervento psicofarmacologico o a una combinazione dei due interventi.

Questa condizione può avere un impatto significativo sulla qualità della vita del bambino e sulla sua famiglia. Spesso le manifestazioni sono oggetto di presa in giro da parte dei compagni e possono anche essere disturbanti o innervosire familiari o persone vicine che talvolta reagiscono emotivamente, chiedono al bambino di trattenersi, si preoccupano di cosa potrebbero pensare gli altri in situazioni di convivialità.

Per questo motivo l'intervento e la presa in carico devono sempre coinvolgere il bambino e anche le figure che ruotano attorno, al fine di imparare a conoscere le caratteristiche di questa condizione e come reagire per non gravare sulla serenità del bambino con atteggiamenti invalidanti e pressioni.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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