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18 Aprile 2023
17:00

Giada Canino, la ballerina con sindrome di Down che mette a tacere i bulli su TikTok a passo di danza

Giada Canino è una ballerina di 17 anni con la sindrome di Down. La sua passione per il ballo l'ha convinta a cimentarsi in qualche video su TikTok e ha riscosso un enorme successo, fino a che qualche cyberbullo ha iniziato a insultarla. Ma Giada, insieme al suo papà Elio, ha subito risposto e ripreso a danzare.

A cura di Sophia Crotti
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Giada Canino, la ballerina con sindrome di Down che mette a tacere i bulli su TikTok a passo di danza
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Giada Canino è una ballerina italiana di 17 anni con la sindrome di Down, presa di mira dai cyberbulli su TikTok.

Giada, che rappresenterà il nostro Paese ai campionati Mondiali di ballo Special Olympics di Torino nel 2025, è una ballerina pluripremiata che non sta ferma un secondo. Non balla solo quando è in sala con la sua insegnante, ma muove sinuosamente i fianchi, fa salti, passi di danza coinvolgenti anche nella sua cameretta.

Da qui il desiderio di condividere la sua passione online e oggi a guardarla danzare su TikTok sono quasi 14000 persone. Giada balla sulle note di canzoni spagnole ma, da buona 17enne, canta anche le canzoni dei suoi cantanti preferiti e si cimenta nella recitazione, a seconda del trend che le piace di più.

Sembrerebbe tutto perfetto, se non fosse che, come spesso accade, dietro ai nomi di quegli utenti che la seguono, c'è qualcuno che si finge interessato ai suoi balletti ma, nascondendosi dietro un nickname, da buon leone da tastiera, le scrive insulti sotto i video.

«Fai schifo», «Sembri ubriaca mentre balli» sono solo alcune delle frasi riservate a Giada che, con il suo papà ha registrato un video, chiedendosi il perché di tutta questa cattiveria.

Giada ha chiesto a suo papà Elio se gli insulti dipendessero dalla sindrome di Down

Giada non comprende il motivo per il quale gli utenti di un social possano diventare così cattivi, proprio perché a lei gli insulti, la mancanza di rispetto e la crudeltà non sono stati insegnati. A scuola i suoi compagni la sostengono da sempre e quindi ha chiesto al suo papà Elio, se gli insulti dipendessero dal fatto che non è brava a ballare, o peggio se fossero rivolti alla sindrome di Down.

«Tu fregatene, papà ti ha sempre detto non leggere mai quello che ti scrivono queste persone, se tu ti diverti a fare i video, a ballare, continua e fregatene di quello che scrive la gente» così dice il papà di Giada, suo fan numero uno che da anni si impegna per trasmettere messaggi di inclusione e per far sì che tutti i sogni di sua figlia diventino realtà.

Non leggere quello che scrive la gente, se tu ti diverti a ballare e a fare i video continua a farlo

«Cara Giada, chi ti scrive sono dei mocciosetti, più piccoli di te che si prendono il lusso di deriderti, e noi a questi ragazzi diciamo ma perché vi mettete su TikTok a scrivere cavolate? Sono sicuro che non è questo quello che i vostri genitori vi hanno insegnato».

Cyberbullismo

La notizia della cattiveria gratuita sotto i video di Giada ha fatto il giro del web, e a suon di hashtag come #stopalcyberbullismo, #iostocongiada la notizia ha raggiunto la Ministra per la disabilità Alessandra Locatelli. La Ministra ha quindi subito videochiamato Giada, intimandosi che questi insulti non la facessero mai smettere di ballare e invitandola a Roma per abbracciarla e dimostrarle la sua vicinanza.

Non si prendono in giro le persone, soprattutto se per un qualsiasi motivo sono in difficoltà

Intanto il papà di Giada ha spiegato in un video abbracciato alla figlia: «Noi oggi diciamo stop al bullismo, non si prendono in giro le persone, soprattutto se per un qualsiasi motivo sono in difficoltà. Questo mettetevelo bene in testa, io combatterò sempre per questo». A combattere i cyberbulli è anche Giada, nel modo che le viene meglio: ballando. E mentre alcuni utenti digitano parole cattive contro di lei, Giada li mette a tacere, a suon di pirouette, ruote e casqué.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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