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18 Marzo 2024
18:00

Gravidanza tardiva: possibilità e rischi di diventare mamma dopo i 40 anni

Con il termine gravidanza tardiva si indica una gestazione che avviene dopo i 40 anni di età della donna. Diventare madri a quest'età è possibile, ma non bisogna sottovalutare i rischi, come l'infertilità e la maggiore incidenza di anomalie cromosomiche.

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Gravidanza tardiva: possibilità e rischi di diventare mamma dopo i 40 anni
In collaborazione con la Dott.ssa Elisabetta Lupi
Psicologa
gravidanza tardiva

Con il termine gravidanza tardiva, si indica una gestazione che avviene dopo i 40 anni di età della donna. Possono essere diversi i motivi che portano a diventare madri a quest'età: studi universitari e post universitari, carriera, altre aspirazioni, ricerca del partner, situazioni economiche precarie, motivazioni personali e voglia di realizzarsi prima di mettere su famiglia. Secondo i dati più recenti, in Italia il 60% dei parti si verifica in donne con età compresa tra i 30 e i 40 anni, con sempre più  primipare over 40.

Avere figli dopo i 40 anni non è impossibile. Ci sono però dei rischi da non sottovalutare, come l'infertilità: la fertilità femminile dopo i 35 anni inizia infatti a diminuire bruscamente. Altri rischi potrebbero riguardare la maggiore incidenza di anomalie cromosomiche nei bambini e anche aborti spontanei più frequenti. Informandosi presso il ginecologo e prestando attenzione, però, si può vivere una gravidanza serena.

Come cambia la fertilità dopo i 35 anni

La fertilità è la capacità biofisiologica di un individuo o di una coppia di avere figli: si definisce come "l'attitudine a concepire" ed è il contrario della sterilità. Nell'uomo e nella donna, la fertilità risente dei processi di invecchiamento, cambiando profondamente con l'età. Negli uomini, ad esempio, vengono prodotti spermatozoi anche in età avanzata, ma questi diminuiscono per numero e qualità. Invece, nelle donne l'età gioca un ruolo molto più cruciale nella fertilità.

Quando una donna viene al mondo, ha infatti un numero fisso di follicoli, che contengono gli ovociti. Non si rigenerano: quindi la riserva ovarica va ad esaurirsi man mano che passano gli anni. Tra i 20 e i 30 anni la fertilità femminile raggiunge il suo picco massimo. Intorno ai 32 anni inizia a diminuire e poi il declino è più rapido tra i 35 e i 37 anni, diminuendo fino ad azzerarsi a ridosso degli anni della menopausa (che si verifica intorno ai 50 anni).

A 40 anni le donne attraversano quella fase che viene definita di subfertilità o di infertilità: a volte può manifestarsi prima, altre volte dopo. Questo non vuol dire che a 40 anni non si possono avere figli. Ma, semplicemente, che le possibilità sono ridotte. Con il progresso della scienza medica e con l'introduzione di nuove tecniche di procreazione medicalmente assistita, la possibilità di diventare madre dopo i 40 anni è comunque più semplice da realizzare.

I rischi di una gravidanza dopo i 40 anni

Come abbiamo sottolineato, diventare mamma a 40 anni è possibile. Meno probabile, visto che la fertilità è drasticamente diminuita, e anche con più rischi, però. Rischi per la salute della mamma e del bambino che porta in grembo. Per la donna, ad esempio, possiamo notare un rischio aumentato di:

  • diabete gestazionale
  • ipertensione associata alla gravidanza
  • malattie ginecologiche
  • disfunzioni della tiroide
  • parto cesareo
  • parto prematuro
  • rischio di aborto nel primo trimestre

Per i bambini, invece, si parla, oltre che di aborto spontaneo (rischio maggiore del 40%) e nascita prematura, di un rischio aumentato di anomalie genetiche e patologie cromosomiche (come la Sindrome di Down). Per questo motivo è sempre consigliabile eseguire una serie di esami che possono aiutarci a valutare se la nostra gravidanza è a rischio.

Quali esami di diagnosi prenatale fare

Diventare mamma dopo i 40 anni impone delle accortezze particolari, che magari non si hanno a 20 o 30 anni, perché le possibilità di  incorrere in rischi maggiori sono notevolmente aumentate. Per questo motivo i ginecologi consigliano di eseguire sempre una importante fase di counselling preconcezionale, per valutare lo stato di salute generale della donna che intende iniziare una gestazione e al fine di ridurre i rischi e conoscere in anticipo cosa potrebbe accadere. Inoltre diventa fortemente raccomandata anche la diagnosi prenatale. Sono diversi i test a cui ci si può sottoporre:

  • test del DNA fetale: un esame di screening non invasivo, in grado di individuare eventuali anomalie cromosomiche, che si esegue entro l'11esima settimana e si svolge con un prelievo di sangue materno (svela anche il sesso del bebè)
  • amniocentesi, un esame del liquido amniotico: si esegue per individuare eventuali anomalie cromosomiche o genetiche e difetti del tubo neuronale, tra la 15esima e la 18esima settimana di gestazione
  • villocentesi o biopsia di corion: come l'amniocentesi è un esame più invasivo del test DNA fetale, che si esegue tra l'11esima e la 12esima settimana, esaminando il tessuto della placenta che viene prelevato per via addominale o transcervicale

I vantaggi della gravidanza tardiva

Finora abbiamo visto solo i rischi di una gravidanza tardiva. Ma esistono anche dei possibili vantaggi da non sottovalutare e che in una certa misura potrebbero compensare le difficoltà dal punto di vista biologico.

Chi decide di affrontare la prima gravidanza o le successive dopo i 40 anni, magari con una carriera già avviata, con una maggiore consapevolezza di se stesse e con una situazione sentimentale più stabile, può affrontare con una tranquillità superiore la responsabilità genitoriale. In particolare, gli esperti dicono che diventare mamme tardi può comportare:

  • una maturità superiore rispetto a mamme più giovani
  • una maggiore stabilità economica
  • una consapevolezza maggiore dell'impegno richiesto
  • una maggiore stabilità emotiva e psicologica
  • una migliore capacità di gestire emozioni proprie e del bebè, così da aiutarlo a crescere meglio

Il commento della psicologa

«Dal punto di vista psicologico si può pensare che fare figli a 40 anni comporti una serie di emozioni e sentimenti assai differenti rispetto ad una gravidanza precoce. Tuttavia, entrambe le mamme vivranno le medesime emozioni: ansia per l'attesa di cosa accadrà, le aspettative sul futuro, gioia e paure riguardo gravidanza e parto» commenta la psicologa Elisabetta Lupi, membro del Comitato Socio-Scientifico di Wamily.

«Ciò che farà la differenza nei due casi – continua la dott.ssa Lupi – sono i fattori ambientali e di contesto: una mamma più giovane difficilmente potrà riuscire a gestire da sola la nascita di un figlio mentre una donna più matura potrebbe essere in grado di avere una maggiore libertà e autonomia (lavoro stabile e possibilità di chiedere permessi, possibile aiuto da parte di un partner a sua volta lavorativamente più autonomo e stabile, l'aiuto da parte di amiche già mamme esperte, nonne già in pensione da qualche anno e così via). La prima gravidanza in tarda età dunque non è meno piena di emozioni o vissuti, tuttavia si inserirà in un contesto di vita differente».

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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