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24 Ottobre 2023
11:00

I genitori non leggono più le favole della buonanotte: per il 64% di loro ci pensa lo smartphone

I genitori moderni delegano l'educazione e cura dei figli allo smartphone e spesso usano device digitali anche nei momenti più intimi, come le poppate. E' questo il quadro allarmante realizzato dall' Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo (Di.Te).

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I genitori non leggono più le favole della buonanotte: per il 64% di loro ci pensa lo smartphone
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Lo smartphone è il babysitter preferito dai genitori ed è anche un’ottima compagnia per superare la noia della poppata. É questa la fotografia scattata dall’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo (Di.Te), che ha svelato che 1 genitore su 3 ha sostituito le favole della buonanotte con un’applicazione dello smartphone, 1 su 2 usa il cellulare mentre allatta o dà la pappa al bimbo e 2 su 10 non gli cantano più la ninna nanna, affidando il compito a un assistente vocale. Pare in fatti, che il 64% dei genitori con figli tra 0 e 4 anni intrattenga i piccoli con dispositivi digitali, fondamentali anche per calmarli in caso di pianti e capricci nel 41% delle volte.

Esistono dei momenti nell’arco della giornata fondamentali per rendere più forte e speciale la relazione con il proprio bambino, come il racconto della favola della buona notte o le coccole durante l’allattamento e, secondo gli esperti, i genitori moderni sono troppo distratti dagli smartphone a cui delegano anche parte dell’intrattenimento del figlio.

La situazione diventa ancor più “grave” nella fascia di età 4-9 anni: il 91% dei genitori utilizza dispositivi per intrattenere i figli durante il giorno. E ciò non basta perché il 46% lo fa anche ai pasti e il 39% prima di dormire. Per i preadolescenti, tra i 9 e i 14 anni, i device sono uno strumento di uso quotidiano per quasi la totalità e il 70% li utilizza prima di dormire e il 57% dei ragazzi ammette che preferisce stare a casa connesso piuttosto che uscire con gli amici.

I rischi legati alla fruizione della tecnologia in tenera età sono numerosi: si mette a rischio il rapporto genitore figlio e lo sviluppo psico-emotivo del bambino. Esistono poi conseguenze fisiche e psicologiche pericolose – fanno sapere gli esperti – anche per i ragazzini più grandi, che possono avere problemi posturali, disturbi visivi e del sonno, a causa degli effetti della luce blu sul cervello.

Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione Di.Te, avverte che è ora di riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia e considerare seriamente le sue implicazioni per la prossima generazione. I figli hanno bisogno dell'attenzione dei loro genitori e di imparare a creare connessioni umane profonde.

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