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1 Marzo 2024
12:37

I test grafico proiettivi dell’albero e della famiglia per indagare attraverso il disegno come sta il bambino

I test grafico proiettivi indagano un meccanismo del subconscio dei bambini, ossia la loro capacità di proiettare nei disegni i loro sentimenti, le loro paure, in generale le proprie caratteristiche. Gli specialisti indagano come i piccoli disegnano la figura umana, l'albero la loro casa e la loro famiglia.

A cura di Sophia Crotti
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I test grafico proiettivi dell’albero e della famiglia per indagare attraverso il disegno come sta il bambino
disegno dei bambini

Il disegno è da sempre uno dei metodi più utilizzati da psicologi, criminologi e psicoterapeuti per indagare lo stato di salute emotiva e mentale del bambino. Che dietro gli scarabocchi si nascondesse un fitto intreccio di emozioni e sensazioni lo avevano già capito nell’Ottocento Tardieu, Freud e Jung e Winnicott.

A seconda dell’età del bimbo si può indagare attraverso il disegno la fase dello sviluppo sensomotorio in cui si trova, e attraverso alcuni test, facendogli cioè disegnare una figura umana, la sua famiglia o la sua casa, possiamo capire anche qualcosa sulla sua personalità e sulla sua mente.

A che età si possono fare i test grafico-proiettivi?

I bimbi iniziano a scarabocchiare già attorno ai 18 mesi, ma la loro evoluzione psicomotoria prevede che imparino attorno ai 3 anni ad impugnare la matita, già attorno al primo o secondo anno della scuola di infanzia i bimbi riusciranno quindi a disegnare la figura umana, prima più stilizzata e sproporzionata poi sempre più definita. Per quanto riguarda la rappresentazione della famiglia bisognerà invece aspettare i 5 anni, età in cui si potrà chiedere anche al bambino di descrivere i vari membri della sua famiglia.

Cosa sono i test grafico proiettivi?

I test grafico proiettivi indagano un meccanismo del subconscio dei bambini, ossia la loro capacità di proiettare nei disegni i loro sentimenti, le loro paure, in generale le proprie caratteristiche.

Esistono diverse tipologie di test da far fare ai bambini, si inizia chiedendo loro di disegnare un soggetto e lasciandoli liberi da qualsiasi altra direttiva. Una volta terminato il disegno se ne possono valutare diversi aspetti, il tratto, la grandezza, il colore e la posizione per esempio. 

Il test della figura umana

Il test della figura umana indaga la capacità del bambino di rappresentare un essere umano. Per metterlo in atto il professionista chiede al piccolo di disegnare una persona, senza specificarne età, sesso o occupazione. Dopo il primo disegno viene spesso chiesto al bimbo di disegnare una seconda figura, questa volta di sesso opposto, per comprendere se conosce le differenze di genere. Quando il piccolo avrà terminato gli si possono fare un po’ di domande, per contestualizzare il suo disegno.

figura umana

La prima cosa che emerge dal disegno realizzato dal bambino è quanto sia stato in grado di rappresentare nel dettaglio la realtà, da qui si comprende il suo grado di evoluzione intellettiva, e si relaziona poi alla sua età e al suo sviluppo psicomotorio. Se disegna una figura molto schematica e poco precisa, identica sia nella rappresentazione di uomo, donna o bambino, significa che il bimbo non è ancora in grado di proiettare se stesso e ciò che prova nel disegno.

Gli aspetti grafici che possono essere indagati del disegno sono:

  • La capacità di comprendere la nozione di genere: data dal fatto che come seconda consegna gli si chiede di disegnare un individuo di sesso opposto a quello precedentemente disegnato.
  • La grandezza della figura: più la persona disegnata dal bimbo sarà piccola, più il bimbo sarà insicuro, più sarà grande e più dimostrerà sicurezza di sé.
  • La posizione nel foglio: se la persona è disegnata con i piedi sul margine in basso del foglio o su una superficie che viene disegnata dal bambino, il piccolo starà dimostrando concretezza, se la persona è sospesa in mezzo al foglio il bimbo è molto fantasioso.
  • Le proporzioni delle parti del corpo: se la testa della persona disegnata è molto grande questo implica che il bimbo ha bisogno di essere ascoltato e fatica a comunicare, al contrario se la testa è piccola significa che il bimbo non riesce a trovare il suo spazio nei contesti in cui vive. Il collo molto lungo significa invece che il bimbo è curioso. Se la persona rappresentata ha insolitamente gli occhi piccoli, questo evidenzia l’insicurezza del bambino.
  • La presenza di dettagli: Se nel disegno vengono rappresentati elementi insoliti come le orecchie o i denti, spesso significa che i bimbi sono stati traumatizzati da qualcosa o sono molto aggressivi. Se il bimbo rende evidenti anche elementi come il cuore o l’intimo di chi disegna, potrebbe significare che il piccolo non è in grado di tollerare eventi frustranti o stressanti, che non si sente protetto, neanche dai genitori.
  • Il movimento: se il bimbo disegna una persona che corre, salta, si sposta allora significa che anche la sua mente è molto dinamica.

Il test dell’albero

Un altro disegno in grado di indagare la psiche del bambino è quello dell’albero da frutto, uno dei primi elementi stilizzati che il piccolo riesce a realizzare. Secondo i pensatori Jucker e Koch, l’albero dovrebbe essere la forma principale con cui il bambino inconsciamente si identifica, avendo con lui in comune alcuni elementi come la posizione eretta e la chioma.

test dell'albero

Dopo aver detto al bimbo di disegnare un albero da frutto generico si possono valutare questi elementi della rappresentazione dell’albero:

  • Se la chioma dell’albero è a forma di cerchio il piccolo è un bambino tranquillo e senza sensi di colpa
  • Se la chioma è rappresentata con una serie di piccole onde significa che il bimbo ha pieno controllo delle sue emozioni
  • Se nella chioma vengono disegnate le foglie una ad una e sul tronco le insenature tipiche del legno significa che il piccolo è un perfezionista.
  • Se la chioma è molto più grande del tronco significa che il piccolo è molto sicuro di sé, in caso contrario il bimbo sarà timido e insicuro

Il test della famiglia

Il test della famiglia rientra sempre nel test della figura umana, solo che a seconda di come il bimbo disegna ogni membro della famiglia, rappresenta i suoi sentimenti nei confronti di quella persona, e rappresenta anche inconsciamente il rapporto che lo lega a loro:

  • La prima persona disegnata è di solito la più ammirata dal bambino
  • Chi viene disegnato in disparte, o più lontano degli altri rappresenta la persona con la quale il bambino fatica di più relazionarsi
  • Un parente disegnato molto piccolo indica una sorta di rivalità
  • Se le persone sono disegnate le une distanti dalle altre, significa che il bimbo non ama il contatto fisico.

Il test della persona sotto la pioggia

Dovendo il piccolo disegnare una persona, anche in questo tipo di disegno, valgono tutti i criteri espressi per il test della figura umana.

persona sotto la pioggia

Se si chiede al bimbo di disegnare una persona sotto la pioggia e lui non inserisce l’ombrello, oppure disegna proprio la pioggia che cade sul corpo della persona, significa che i suoi meccanismi di difesa contro l’ansia e lo stress non sono molto sviluppati. Se invece la persona è ben riparata dalle gocce di pioggia allora il piccolo sa come difendersi.

Il test della casa

Si può anche far disegnare al bambino la sua casa, il microcosmo in cui il bimbo cresce, sente o non sente soddisfatti i suoi bisogni primari, e struttura la sua personalità.

Non trarre conclusioni affrettate

Esistono tantissimi elementi da considerare quando si interpretano i disegni dei bambini, innanzitutto una lettura completa può essere fatta da uno specialista e non occorre preoccuparsi se il nostro bimbo disegna peggio di un altro. Sarà l'esperto ad eseguire il test e a fare le giuste domande al bambino. In secondo luogo tutto dipende dall'età del bimbo, potrebbe disegnare la chioma dell'albero in un certo modo o gli esseri umani in un altro semplicemente perché è molto piccolo.

Fonti mediche
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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