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31 Marzo 2023
18:00

Intelligenza emotiva: cos’è e come si forma (e alcuni consigli per aiutare i bambini a svilupparla)

Con il termine intelligenza emotiva si intende la capacità di una persona di conoscere, riconoscere, etichettare e gestire le emozioni proprie e degli altri. Si può e si deve sviluppare, fin da bambini.

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Intelligenza emotiva: cos’è e come si forma (e alcuni consigli per aiutare i bambini a svilupparla)
intelligenza emotiva

L'intelligenza emotiva è la capacità di una persona di riconoscere e gestire le emozioni, sia quelle che le appartengono sia quelle di chi ha di fronte. Si può "allenare" e si può migliorare. Come suggerisce il nome stesso, si tratta dell'intelligenza derivante dalle emozioni: saperla usare in modo corretto è fondamentale, per vivere meglio con se stessi e con gli altri.

Anche nei bambini l'intelligenza emotiva è una capacità molto importante, per imparare non solo a gestire le proprie emozioni, ma anche per entrare in empatia con gli altri. Ogni nostra decisione e ogni nostro comportamento si basano su reazioni emotive che dobbiamo conoscere e riconoscere, alle quali dobbiamo dare un nome, per poter convivere con loro e non esserne sopraffatti.

Cos'è l'intelligenza emotiva e come si forma

L'intelligenza emotiva è la capacità di una persona di conoscere, riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, per un determinato scopo. La prima definizione di intelligenza emotiva risale al 1990, grazie a un articolo dal titolo "Emotional Intelligence", di due psicologi statunitensi, Peter Salovey e John D. Mayer. L'intelligenza emotiva è

la capacità di monitorare i sentimenti e le emozioni propri e altrui, di discriminarli e di utilizzare queste informazioni per guidare il proprio pensiero e le proprie azioni. (Peter Salovey e John D. Mayer)

Cinque anni più tardi, lo psicologo, giornalista e scrittore statunitense Daniel Goleman riaffermò il concetto, permettendogli di diventare popolare, nel libro pubblicato nel 1995 dal titolo "Intelligenza Emotiva: Che cos’è e perché può renderci felici".

L'intelligenza emotiva è anche la capacità di provare empatia

In pratica, si tratta di essere in grado di usare in modo intelligente le nostre emozioni, dal momento che ogni nostra decisione dipende da esse. Inoltre, è anche la capacità di provare empatia e di sapersi mettere nei panni degli altri. Questa abilità consente di avere un rapporto più armonico ed equilibrato con se stessi e con le persone che ci circondano, permettendo una connessione più profonda con i nostri sentimenti. Così da agire in modo consapevole e non prendendo decisioni trascinati dal turbinio di emozioni che potremmo provare.

L'intelligenza emotiva nei bambini

Sviluppare l'intelligenza emotiva fin dalla più tenera età permette anche ai bambini (e non solo agli adulti) di avere una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie possibilità, delle proprie capacità, oltre che di essere in grado di gestire tutte le emozioni, anche quelle che potrebbero farci perdere il controllo, come la rabbia, la paura, la tristezza, ma anche la gioia.

Tutti dovremmo saper usare in modo intelligente le nostre emozioni

Usare in modo intelligente le emozioni, garantisce una motivazione unica a cercare sempre il meglio, a proiettarsi verso il futuro con maggiore ottimismo, a migliorare le proprie abilità sociali. Per quello che riguarda i rapporti con gli altri, di sicuro l'intelligenza emotiva aiuta a sviluppare quell'empatia di cui abbiamo tutti un disperato bisogno.

Oltre all'intelligenza razionale, dovremmo sviluppare e allenare anche quella di tipo emotivo: entrambe possono avere un impatto fondamentale sulla crescita dei bambini e sul futuro di ogni persona. Sono due realtà che non dovremmo mai scindere, ma delle quali prenderci cura ogni giorno.

intelligenza emotiva nei bambini

Come sviluppare l'intelligenza emotiva

Come sosteneva lo stesso Daniel Goleman, l'intelligenza emotiva si può apprendere, sviluppare e migliorare in ogni momento della vita. I miglioramenti da raggiungere riguardano principalmente 5 sfere, ovvero quelli che lo psicologo definiva i 5 pilastri dell'intelligenza emotiva: i primi tre rappresentano competenze personali, mentre gli ultimi due competenze sociali.

  1. Autoconsapevolezza
  2. Autoregolamentazione
  3. Motivazione
  4. Empatia
  5. Abilità sociali
Lo psicologo può aiutarci a scoprire la nostra intelligenza emotiva

Partendo da questi cinque aspetti, si può fare molto per incrementare la propria intelligenza emotiva. Sicuramente seguire uno percorso con uno psicologo potrebbe essere la scelta migliore, così da poter avere una figura di riferimento che sia in grado di accompagnarci per mano alla scoperta della nostra sfera emozionale e all'intelligenza che deriva da questa.

Quello che possiamo fare ogni giorno per migliorare le nostre abilità emotive è davvero molto:

  • Domandiamoci quotidianamente "Come sto?", per imparare a riconoscere le emozioni che caratterizzano ogni nostra giornata
  • Cerchiamo di ascoltare i nostri pensieri, la nostra anima, il nostro cuore, separando pensieri negativi da pensieri positivi
  • Dobbiamo, però, ascoltare anche il nostro corpo, non solo la nostra mente. Perché spesso quello che imprigiona le nostre emozioni si manifesta anche a livello fisico, con disturbi di varia natura
  • Mai giudicare le emozioni, perché tutte sono fondamentali e tutte devono essere comprese, accettate, gestite in egual misura
  • Impariamo a conoscerci ogni giorno di più attraverso le emozioni che proviamo: tenere un diario potrebbe aiutarci molto

Come aiutare i bambini a sviluppare l'intelligenza emotiva

A casa e a scuola possiamo riprendere tutti questi concetti aiutando i nostri bambini ad accogliere le emozioni, a conoscersi meglio, a provare empatia. Quotidianamente possiamo fare con i più piccoli tante attività:

  • Per prima cosa, è fondamentale dare un nome alle emozioni dei bambini, magari associando un colore, una faccina o qualcosa che renda facilmente riconoscibile ogni sentimento provato
  • Parliamo sempre delle emozioni che proviamo, non nascondiamole e non tratteniamole, mostrando ai più piccoli che non bisogna mai vergognarsi di quello che si prova
  • A casa come genitori possiamo fare molto, confrontandoci con i bambini quando si comportano in un determinato modo e aprendosi a un dialogo costruttivo che deve essere sempre attivo
  • Poi possiamo aiutare i bambini prima ad ascoltare il loro corpo e poi ad ascoltare il loro cuore di fronte a situazioni che potrebbero scatenare emozioni forti. Cos'hanno provato quella volta che si sono arrabbiati perché hanno perso una partita? E quella volta che, invece, erano emozionati per una sorpresa ricevuta? Con esempi pratici i bimbi riescono a far propri concetti anche molto importanti
  • Creiamo dei cestini corrispondenti alle principali emozioni che i bambini provano, come il cestino della rabbia e il barattolo della felicità: qui dentro i bimbi potranno inserire dei bigliettini in cui raccontano quando e perché si sono arrabbiati o sentiti felici
  • Insegniamo ai bambini ad ascoltare anche i bisogni degli altri, chiedendo sempre ai compagni, ai maestri, ai genitori se hanno bisogno di qualcosa o come si sentono in determinate situazioni

Per i bambini più grandicelli, infine, la scelta di tenere un diario delle emozioni potrebbe essere molto utile. Per i più piccini possiamo creare un calendario dove mettere giorno per giorno la faccina dell'emozione che ha rappresentato meglio il proprio stato d'animo: a scuola, ad esempio, possiamo proporre questo schema al mattino, appena arrivati in classe.

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