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16 Settembre 2023
17:00

La fiaba di RosaBianca e RosaRossa: trama, curiosità e cosa ci insegna

La favola di RosaBianca e RosaRossa insegna valori molto importanti, la fratellanza, l'ospitalità e il guardare oltre le apparenze. Il racconto scritto dai Fratelli Grimm si intreccia alla storia di Biancaneve.

A cura di Sophia Crotti
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La fiaba di RosaBianca e RosaRossa: trama, curiosità e cosa ci insegna
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La fiaba di RosaBianca e RosaRossa, fu scritta nel 1800 dai fratelli Grimm, porta con sé una spiccata simbologia e molti insegnamenti per i più piccoli. Le protagoniste sono due sorelline, che si amano molto e amano molto anche la loro mamma.

Storia della fiaba

La storia rientra nella raccolta di Fiabe dei fratelli Grimm scritte tra il 1812 e il 1822, anche se si trova una versione più antica del racconto, datata fine ‘700, dal titolo "Il nano ingrato".

Trama

C'erano una volta due sorellina molto legate alla loro mamma che purtroppo era rimasta vedova molto giovane. Vivevano vicino a un bosco in una capanna attorniata da roseti di rose bianche e rosse. Le due bimbe si chiamavano l'una RosaBianca e l'altra RosaRossa, si volevano molto bene nonostante avessero due caratteri opposti. RosaBianca era mite, dolce e adorava aiutare la mamma con le faccende domestiche, RosaRossa era più impulsiva e adorava giuocare all'aria aperta.

Rosa Bianca e Rosa Rossa

Erano solite trascorrere il pomeriggio nel bosco, un giorno si addormentarono e al risveglio videro un ragazzo dal vestito dorato scappare via e si accorsero che le aveva salvate da un precipizio vicino al quale si erano appisolate.La loro mamma le invitò ad essere più attente, ma disse loro che quel ragazzo era stato un angelo.

Iniziò l'inverno e un giorno di sera un orso enorme bussò alla porta della capanna, RosaBianca e RosaRossa si spaventarono, ma la mamma disse loro di aprire poiché l'animale stava solo cercando riparo dal freddo. Lo fecero stendere vicino al camino e l'orso trascorse lì la notte e anche le notti successive, di giorno stava nel bosco la sera giocava con le due bimbe che gli mettevano i piedini sulla schiena, gli tiravano il pelo.

Arrivò la primavera e l'orso comunicò alle bambine che non sarebbe tornato, poiché in primavera doveva occuparsi di salvare i suoi averi dalle grinfie dei nani crudeli che popolavano il bosco. Uscendo si impigliò alla porta, perdendo un po' di pelo e a RosaBianca parve di vedere dell'oro uscire dalla ferita.

Rosa rossa e rosa bianca

Le bimbe piansero ma a poco a poco si abituarono all'assenza del loro amico. Un giorno nel bosco con la madre si accorsero di un omino che saltellava nei pressi di un albero da poco abbattuto, era rimasto impigliato con la barba. Era scortese ma le due bimbe vollero aiutarlo, e per liberarlo RosaBianca con le sue forbicine gli tagliò un pezzo di barba e lui si arrabbiò molto. 

Lo stesso fecero l'indomani quando incontrarono il nano impigliato alla lenza con la quale stava pescando con la barba, gliene tagliarono un pezzettino. Il nano si arrabbiò ancora di più e se ne andò.

Mentre rientrarono dalla loro passeggiata si accorsero che il nano aveva rovesciato i suoi averi su un prato e improvvisamente si avvicinò a lui un orso gigante. Il nano chiese di essere risparmiato e vedendo le due ragazze disse all'animale:«Prendi loro!». Ma l'orso lo sbranò.

Le due stavano per scappare urlando quando si accorsero che l'orso era proprio il loro amico d'infanzia. Si abbracciarono e improvvisamente la sua pelliccia cadde e apparve un bellissimo ragazzo con una veste dorata. Lui spiegò alle due fanciulle che era stato per anni vittima di un incantesimo dei nani malvagi che lo avevano trasformato in orso per rubare i suoi averi. Ora che il nano era stato vinto, anche grazie al fatto che le bimbe gli avevano tagliato la barba, fonte della sua forza, l'incantesimo era sparito per sempre.

RosaBianca e il principe si sposarono, mentre RosaRossa sposò il fratello del principe. Si trasferirono nel castello con la madre che portò i due rosai, per ammirare la bellezza delle rose rosse e bianche che fiorivano ogni giorno.

Cosa ci insegna?

Innanzitutto RosaBianca e RosaRossa sono l'esempio di due sorelle che, seppur molto diverse, si vogliono bene e si aiutano. Incarnano la purezza e la bontà. La loro mamma invece insegna un valore molto importante che è quello dell'ospitalità.

Le tre accettano l'orso in casa, lo aiutano, lo fanno sentire a suo agio e soprattutto sanno guardare al di là delle apparenze e per questo vengono premiate, trovando un amico fidato prima e un amore vero, poi.

Curiosità

Curioso è il cambiamento del nome della protagonista, RosaBianca, che si sarebbe dovuta chiamare Biancaneve ma per non essere confusa con "Biancaneve e i sette nani", nella tradizione cambia il proprio nome. Nonostante ciò Biancaneve è accompagnata dai nani, gli stessi che le due ragazze incontrano nel bosco, dunque troviamo delle similitudini tra le due favole, che la Disney ha voluto sottolineare.

Nel 2016 è uscito infatti il film di animazione Rose Red, incentrato sulla figura di RosaRossa, che viene detto nel film, essere la sorella di Biancaneve.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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