La giornata internazionale dell’amicizia spiegata da Davide e Matilda, migliori amici esperti di amicizia

Chi può spiegare meglio l'amicizia di due migliori amici da una vita? In occasione della Giornata Internazionale dell'Amicizia abbiamo chiesto a Matilda e Davide di soli 7 anni e 6 anni, di raccontarci come sono diventati migliori amici e cosa provano l'uno per l'altra.

A cura di Sophia Crotti
30 Luglio 2023
9:00
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La giornata internazionale dell’amicizia spiegata da Davide e Matilda, migliori amici esperti di amicizia
Davide e Matilda

L'amicizia è un sentimento che esiste da sempre, ha ispirato cantanti, poeti e scrittori e affonda le sue radici etimologiche nella parola amore. Amicus in latino è letteralmente "colui che si ama", perché amico è chi ci è affine, chi scegliamo ogni giorno, chi rendiamo e ci rende, spesso inconsapevolmente, migliori.  Da appena 12 anni l'amicizia ha un suo giorno dedicato, che cade proprio il 30 luglio, la Giornata Internazionale dell'Amicizia, indetta dall‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

L'ONU, riconoscendo l'importanza dell'amicizia per lo sviluppo dei bambini, ha dato vita a questa giornata per celebrare il decennio di promozione della cultura di non violenza e della pace proprio a profitto dei bambini del mondo (2001-2011). In modo che l'intero globo potesse ricordare valori importanti come la pace tra i popoli, l'interculturalità, l'arricchimento che solo la diversità può dare, la capacità di abbattere i muri che ci dividono per creare invece ponti.

In occasione di questa giornata noi di Wamily ci siamo interrogati sulla natura di questo sentimento e abbiamo deciso di intervistare due piccoli esperti: Davide e Matilda.

Davide e Matilda ci spiegano l'amicizia

Per capire cos'è davvero l'amicizia, noi di Wamily abbiamo deciso di intervistare due piccoli esperti in materia, Davide e Matilda che come ci dicono loro stessi sono: «Migliori amici da tutta la vita». I due hanno solo 6 e 7 anni ma sanno molto bene cosa significa volersi bene: «Davide mi piace perché fa il pazzo» ci dice Matilda. «La Mati è proprio bella» afferma Davide.

Da soli sono timidi, insieme diventano una forza, energia pura impossibile da arginare. Si rincorrono, salgono e scendono dagli sgabelli e trovano anche il coraggio di mostrare il loro saluto segreto, quello che presi singolarmente non volevano rivelarci. Perché solo quando negli occhi l'uno dell'altra trovano il permesso di poter rivelare il loro linguaggio segreto, lo fanno con la serenità di chi sa che non sta tradendo la fiducia di un amico.

Preparatissimi in amicizia, un po' meno nel ricordare il giorno in cui si sono visti la prima volta, forse perché ognuno di noi dà diverso valore ai momenti. Sanno rispondere a tutte le domande tranne ad una: «Perché siete migliori amici?», ci guardano perplessi poi si guardano tra di loro, ridono e dicono: «Non lo sappiamo!». Ecco che due setteenni ci stanno dando ancora una volta una lezione sull'amicizia: siamo noi grandi che ci scervelliamo nel tentativo di trovare dei significati a tutto, ma i sentimenti non hanno sempre bisogno di una spiegazione. Alle domande difficili, insomma, se accompagnati da un amico fedele si può rispondere "non lo so" e tornare a giocare all'acchiapparella.

Il tutto dopo essersi divisi un minuscolo panino al salame, che abbiamo fatto credere loro sarebbe stata l'unica merenda. Quel panino così piccolo, tra le loro mani ci è sembrato trasformarsi, diventando tanto grande da sfamare due amici, anzi due migliori amici.

Tutto meraviglioso, Matilda e Davide sono l'incarnazione dei due amici perfetti, ma litigheranno qualche volta? Alla domanda scoppiano a ridere e Davide dice: «Solo qualche volta?», qui interviene Matilda che ci spiega che l'importante durante un litigio è non dimenticarsi mai la formula magica, prendersi per il mignolo, anche se si è un po' arrabbiati, e canticchiare: "pace, carote, patate, la minestra non mi piace".

Saranno amici per sempre? Sì, certo, non riescono nemmeno ad immaginarlo un futuro senza volersi bene, eccola spiegata, in pochi minuti, la vera amicizia. 

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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