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11 Gennaio 2024
9:00

Laringite nei bambini: cause, sintomi e come si cura

La laringite nei bambini è una condizione molto frequente che interessa la gola e le vie respiratorie. Si tratta di un'infiammazione della laringe che comporta tosse, costipazione nasale e mutamenti nel timbro vocale. Normalmente tutto passa nel giro di qualche giorno ma il pediatra può prevedere un trattamento a base di cortisonici.

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Laringite nei bambini: cause, sintomi e come si cura
Pediatra
laringite nei bambini

La laringite nei bambini è un'infiammazione acuta della laringe, un organo che appartiene al sistema respiratorio e che si trova nel collo, tra la faringe e la trachea, e la cui funzione è quella della fonazione, ovvero di emettere i suoni. Questa infiammazione causa la formazione di un edema – ossia un rigonfiamento dato da un aumento di liquido interstiziale – rendendo difficoltoso il passaggio dell'aria, provocando nei piccoli tosse, congestioni nasali e una certa alterazione della voce.

I bambini sono comunemente soggetti a questa condizione ma i genitori possono stare abbastanza tranquilli: solitamente i sintomi tendono a scomparire spontaneamente nel giro di qualche giorno. In caso contrario sarà il pediatra a prescrivere una terapia adeguata, di norma a base di cortisone.

Cos'è la laringite e quali sono le cause nei bambini

La laringite acuta è una infiammazione acuta della laringe, un organo che appartiene al sistema respiratorio e che si trova nel collo, tra la faringe e la trachea.

I sintomi più comuni sono: tosse secca e abbaiante, che ricorda il verso delle foche, inspirazione rumorosa, cambiamenti di voce.

  • Laringite sottoglottica: è la laringite di cui stiamo parlando, originata dall’infiammazione della laringe e delle vie aeree sottoglottiche che provoca un insieme di sintomi, definito croup, tra cui in particolare stridore inspiratorio, tosse abbaiante e raucedine.
  • Laringite cronica: è quella condizione in cui raucedine, disfagia, disfonia e affaticamento vocale durano più di 3 mesi. La causa della laringite acuta è di solito un virus. La laringite cronica ha invece solitamente un’eziologia non infettiva.
  • Laringospasmo: è invece una contrazione muscolare incontrollata ed involontaria (spasmo) delle corde vocali. Tipicamente il laringospasmo compare improvvisamente durante le ore notturne e questo spesso causa preoccupazione in mamma e papà anche se spesso si tratta di un processo che termina in modo autonomo o con rapida risposta alla terapia.

Altre condizioni che vanno distinte dalla laringite sono l’epiglottite, l’aspirazione/ingestione di un corpo estraneo, e una reazione allergica acuta e severa, l'anafilassi.

Nella maggior parte dei casi la laringite è causata da un virus, quale il virus influenzale, parainfluenzale, rhinovirus o il virus respiratorio sinciziale.

La laringite può avere un'origine virale o batterica

Più raramente il germe che causa la laringite è un batterio. Tra le forme batteriche, il germe più frequentemente coinvolto è il Mycoplasma Pneumoniae.

Da cosa va distinta

Quando l’infiammazione acuta scende a trachea e bronchi, si parla più propriamente di Laringotracheobronchite. Il bambino a questo punto presenta i segnali tipici dell’infezione delle vie aeree inferiori, quali respiro sibilante, crepitii, intrappolamento d'aria, tachipnea.

Un’entità a parte è rappresentata dalla tracheite batterica, detta anche "croup batterica". Si tratta di un'infezione batterica essudativa invasiva dei tessuti molli della trachea, con a volte interessamento anche delle strutture laringee sottoglottiche o dei bronchi.

I sintomi della laringite sono diversi da quelli della faringite, perché nel primo caso è coinvolta la laringe mentre nel secondo la faringe. Possono però avere in comune il cosiddetto "mal di gola".

Altre condizioni che vanno distinte dalla laringite sono l’epiglottite, l’aspirazione/ingestione di un corpo estraneo, e una reazione allergica acuta e severa, l'anafilassi.

Sintomi della laringite nei bambini e come riconoscerla

L’esordio della laringite è spesso preceduto da un’infezione aspecifica delle vie aeree superiori con rinite e febbricola, malessere generale. Poi compaiono tosse secca e abbaiante, che ricorda il verso delle foche, e inspirazione rumorosa e gracchiante definita stridore laringeo inspiratorio (determinato dal laringospasmo).

Tra i sintomi vi è anche una franca alterazione del timbro della voce, detta disfonia,  originata dall’edema delle corde vocali. Infine, nei casi più gravi possono comparire segni di distress respiratorio.

Tipicamente il laringospasmo compare improvvisamente durante le ore notturne e questo spesso causa preoccupazione in mamma e papà anche se spesso si tratta di un processo che termina in modo autonomo o con rapida risposta alla terapia.

Laringite nei bambini: sintomi

Nelle forme  virali spesso il  bambino presenta:

  • Febbre (spesso lieve)
  • Congestione nasale
  • Malessere
  • Mialgie
  • Rinorrea
  • Tosse
  • Lieve disfagia

Colpisce in genere bambini piccoli, di età inferiore ai 6 anni, specie quelli di età compresa tra 6 mesi e 3 anni. Le forme batteriche sono più frequenti nei caso in cui ci sia febbre elevata ed essudato purulento (pus).

I sintomi sono di solito di breve durata, di solito variabile da 3 a 7 giorni. Nel 60% dei pazienti la tosse abbaiante scompare dopo 48 ore; in meno del  5% dei casi, i sintomi possono durare più di cinque giorni. Infine meno dell'1% dei casi che presenta sintomi gravi.

Come si cura la laringite nei bambini

Come già detto, la laringite acuta è un fenomeno che spesso termina spontaneamente.

È molto importante, per prima cosa, cercare di tranquillizzare il bambino, perché l’agitazione potrebbe peggiorare la difficoltà respiratoria. La laringite acuta è solitamente un processo autolimitante e viene trattata in modo conservativo con idratazione, umidificazione, riposo vocale e rassicurazione

Se necessaria, la terapia più adeguata è con cortisone (betametasone o desametasone) per bocca. Il cortisone per aerosol, secondo recenti linee guida,  ha una efficacia  inferiore.

Il budesonide nebulizzato può essere usato come terapia aggiuntiva nei bambini trattati con glucocorticoidi sistemici.

Nei casi più gravi, può essere necessario recarsi in ospedale dove verrà somministrato  il cortisone per intramuscolare o endovena oppure l’adrenalina. La terapia antibiotica non è indicata, a meno di causa batterica.

Prevenzione

La storia familiare di croup è un fattore di rischio per lo sviluppo di croup. In uno studio infatti è emerso che i bambini i cui genitori avevano una storia di croup avevano 3,2 volte più probabilità di avere a loro volta un episodio e 4,1 volte più probabilità di avere croup ricorrente.

Essendo nel più dei casi sostenuto da un’eziologia infettva virale, ci troviamo di fronte ad una malattia contagiosa, variabile in base al germe in causa.

Pertanto, per prevenire l’infezione è sempre buona norma igenizzare frequentemente le mani, non frequentare luoghi affollati con neonati e bimbi piccoli, areare quotidianamente.

Differenza tra forma acuta e forma cronica

La laringite acuta va differenziata dalla forma cronica, che è quella condizione in cui raucedine, disfagia, disfonia e affaticamento vocale durano più di 3 mesi.

I bambini con laringite cronica possono presentarsi con tosse cronica o schiarimento cronico della gola. A differenza della laringite acuta, la laringite cronica ha solitamente un’eziologia non infettiva. La laringite cronica può essere causata dai seguenti fattori:

  • Esposizione a sostanze irritanti ambientali (aria secca, solventi, inquinamento industriale e alcuni prodotti domestici)
  • Allergia ambientale
  • Sinusite cronica
  • Farmaci
  • Reflusso laringofaringeo
  • Malattia sistemica cronica
  • Patologia neoplastica (ad es. linfoma, sarcoma)

Il trattamento della laringite cronica dipende dall'eziologia sottostante e può comportare l'evitamento di sostanze irritanti e allergeni ambientali, il trattamento della sinusite, l'umidificazione, la correzione di eventuali disturbi sistemici sottostanti.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Elena Bozzola
Pediatra
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2001, poi Specializzata in Pediatria Generale e Specialistica presso l’Università degli Studi di Pavia. Ho lavorato presso UO Neonatologia S Giuseppe a Milano, poi UO Pediatria Ospedale Universitario S Paolo a Milano. Dal 2009 lavoro quale dirigente medico in pediatria presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, occupandomi prevalentemente di pediatria generale e malattie infettive.  Ho effettuato una fellowship presso Ospedale Nicklaus, Miami, USA nel 2018. Sono stata eletta Segretario e Consigliere  Nazionale della Società Italiana di Pediatria nel 2016, ruolo che tuttora ricopro.  Inoltre, sono Vicedirettore di “Pediatria Magazine”, rivista ufficiale della Società Italiana di Pediatria,  e Coordinatore della Commissione Comunicazione Scientifica della Società Italiana di Pediatria.
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