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15 Novembre 2023
13:00

Nipoti affidati ai nonni dopo 3 anni di battaglie legali. L’avvocato: «Tempi troppo lunghi, fatti di traumi per i bimbi»

3 anni di battaglie legali per due nonni nel torinese hanno permesso loro di prendere in affido i due nipotini di 4 e 11 anni. L'avvocato Miraglia: «Questi bambini portano addosso ferite difficili da rimarginare».

A cura di Sophia Crotti
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Nipoti affidati ai nonni dopo 3 anni di battaglie legali. L’avvocato: «Tempi troppo lunghi, fatti di traumi per i bimbi»
Nonni e nipoti

La buona notizia? Due fratelli minori torneranno a vivere sotto lo stesso tetto e saranno accolti dall'affetto e dall'amore dei loro nonni. La cattiva? Ci sono voluti 3 anni fatti di comunità, affidi e separazione, per permettere tutto questo.

È quanto accaduto nel torinese a una coppia di fratellini oggi di 11 e 4 anni che dal 2020, anno in cui la loro mamma si è rivolta ai servizi sociali per denunciare una situazione familiare terribile, caratterizzata da continui conflitti, hanno vissuto separati, un po' in comunità, un po' nelle case di diverse famiglie affidatarie.

La giovane donna aveva deciso di chiedere aiuto, disponibile a seguire un programma per migliorare le proprie facoltà genitoriali, mentre i nonni si sarebbero occupati dei piccoli. La relazione scritta dopo l'indagine dei servizi sociali ha previsto però innanzitutto l'allontanamento dei minori dalla mamma e in secondo luogo l'iter per rendere i due bambini adottabili.

Oltre a questo stravolgimento nelle vite dei bambini, ve ne è stato un secondo, i due sono stati separati. Il più grande è stato affidato a una comunità e, secondo quanto afferma il legale Pasqualino Miraglia, che si è occupato della faccenda, perché stesse calmo gli sono state somministrate abbondanti dosi di psicofarmaci e tranquillanti. La più piccola, invece, è stata affidata alle cure di una famiglia affidataria.

Qui è iniziata una battaglia legale durata 3 anni, in cui i nonni sessantenni dei bimbi si sono fatti avanti per poterli crescere e non lasciare che i bambini fossero dichiarati adottabili.

L'8 ottobre 2023 il Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta, tre anni dopo l'inizio di questa odissea legale, ha accolto le istanze dell'avvocato Miraglia, decidendo di far crescere i due bambini insieme presso l'abitazione dei nonni materni. «I nonni sono figure amorevoli, che conoscono i bimbi bene.  I due possono essere così ricongiunti alla loro famiglia d’origine e soprattutto riunirsi di nuovo insieme» spiega l'avvocato.

Il difensore però non manca di spiegare che la vittoria legale è per lui amara, poiché tra l'inizio delle pratiche e la decisione del Tribunale è trascorso molto tempo: «Però ci sono voluti tre anni di tempo, durante i quali i bambini hanno subito un trauma che difficilmente riusciranno a rimarginare».

E questi rallentamenti secondo l'Avvocato Miraglia, non sono altro che lo specchio del lavoro congiunto dei Tribunali dei minorenni e dei servizi sociali quando si parla di situazioni familiari difficili, che a volte perdono di vista il fine ultimo di tutelare i minori:

«I Servizi sociali sono frettolosi nell’allontanare i ragazzini dalle famiglie, nell’indifferenza dei Tribunali per i minorenni. Abbiamo dovuto lottare strenuamente per opporci all’adottabilità, altrimenti con altrettanta fretta avrebbero fatto adottare due ragazzini ad altre famiglie, separandoli per sempre dal loro nucleo originario e tra loro. Vado ripetendo ormai da anni che i Tribunali per i minorenni non dovrebbero prendere per oro colato le relazioni spesso approssimative dei Servizi sociali, ma prima di emettere dei provvedimenti drastici dovrebbero avviare un’attenta e scrupolosa valutazione».

Quindi dall'8 dicembre i bimbi potranno iniziare il percorso di inserimento presso l'abitazione dei nonni e potranno rivedere anche la loro mamma e il loro papà, ovviamente seguiti sempre da specialisti.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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