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26 Aprile 2023
12:30

Oltre il 60% degli studenti ha problemi di vista, nella maggior parte dei casi mai corretti

Più della metà degli studenti ha un disturbo della vita e, di questi, oltre il 60% non ha una correzione, né occhiali né lenti a contatto. E' quanto emerge da un'indagine condotta su quasi 2000 alunni di 12 plessi scolastici milanesi dagli esperti degli Istituti clinici Maugeri di Milano e dal provveditorato.

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Oltre il 60% degli studenti ha problemi di vista, nella maggior parte dei casi mai corretti
disturbi vista alunni

Sono sempre più frequenti i difetti visivi o i disturbi oculo-motori nei bambini in età scolare e negli adolescenti, con meno di 18 anni. Purtroppo, però, secondo i dati raccolti dall’ indagine “Ci vediamo a scuola”, firmata dagli esperti degli Istituti clinici Maugeri di Milano e dal provveditorato, la maggior parte dei difetti non viene né diagnostica né corretta e ciò spesso succede anche nei casi di studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) già certificati.

I risultati dell'indagine "Ci vediamo a scuola"

Il progetto Ci vediamo a scuola, coordinato da Idor De Simone, ricercatore di Scienze visive e optometrista, ha dimostrato che su un campione di 1.827 alunni, appartenenti a 12 plessi scolastici differenti, il 60% aveva disturbi alla vista. Un dato preoccupante, che conferma le statistiche pubblicate dal Miur nel 2020, che segnalavano un incremento annuo dei problemi di vista del +3,2% nelle scuole di ogni ordine e grado.

Il 67% con disturbi alla vista non ha una correzione, non porta né occhiali né lenti a contatto.

L’indagine è stata articolata in diverse fasi: dalla valutazione delle abilità visive a momenti di informazione e formazione al corpo docente sull’influenza e le ricadute che il sistema visivo ha nelle attività quotidiane. Idor De Simone, infatti, ha sottolineato l’importanza della vista non solo in termini di salute, ma anche per l’apprendimento, perché uno studente con una funzionalità visiva fragile è uno studente che ovviamente potrebbe fare più fatica a raggiungere buoni risultati.

Correzione della vista

Soltanto 577 studenti sui 1.827 valutati non hanno presentano né difetti visivi (ametropie) né disturbi oculo-motori (tropie o forie), ovvero il 32%. Ma se questo sembra già un dato grave, se ne aggiunge uno ancora più impressionante. Come abbiamo detto il 68% degli alunni ha un difetto viso e, tra questi, il 67%, quindi più della metà, ovvero 842 ragazzi, non ha una correzione, non porta né occhialilenti a contatto. Infine, il 60% dei giovani coinvolti nella ricerca (1.092 studenti) presenta disturbi oculo-motori e l’8% ha una “discromatopsia” ovvero un’alterazione alla percezione cromatica parziale.

Uso scorretto dei device tra le cause dei problemi di vista

Il costante aumento dei problemi di vista è legato anche allo stile di vita. Siamo tutti sempre connessi e concentrati sui dispositivi digitali. Negli ultimi anni, da quando è scoppiata la pandemia da Covid 19, i giovani hanno aumentato il tempo sugli schermi, necessità dovuta anche alla DaD. «Le nuove generazioni utilizzano in media quattro diversi dispositivi digitali, spesso simultaneamente, per un tempo che supera le otto ore al giorno negli adulti e raggiunge 14 ore al giorno tra i 16 e i 24 anni. Il 75% della popolazione digitale soffre di affaticamento agli occhi. Il 70% lamenta mal di testa e dolori al collo e nel 30% si registra una progressione miopica non controllabile»: questo è il quadro sociale di riferimento, che deve però essere letto con un altro dato, quello dei disturbi dell’apprendimento.

Tra i ragazzi che hanno partecipato all’indagine, 155 studenti avevano una certificazione DSA, 41 di loro non avevano né difetti visivi né disturbi oculo- motori; 106 studenti Dsa su 155 presentavano difetti visivi. E 67 su 106 non aveva una correzione del difetto. «I difetti visivi ovvero difetti ottici (miopia, ipermetropia e astigmatismo) sono correggibili con occhiali o lenti a contatto, mentre i disturbi oculo-motori sono alterazioni della motilità oculare che generano interferenze sulle abilità visive (inseguimenti, capacità di convergenza, strabismi manifesti o latenti). In questi casi non servono lenti ma si può intervenire con cicli di ginnastica visiva», consigliano gli esperti nella relazione di Ci vediamo a scuola.

Per evitare l’insorgere di problemi della vista e non solo, bisogna utilizzare correttamente gli strumenti digitali e mantenerli sempre alla dovuta distanza: per tablet e telefono la misura di rifermento è la lunghezza del nostro avambraccio, che è di circa 35/40 cm. Il computer deve essere un po’ più distanziato, ovvero quanto la lunghezza di tutto il braccio; inoltre, deve avere un’inclinazione di circa 20 gradi inferiore rispetto alla linea primaria di sguardo.  Non vanno sottovalutati altri due dettagli importanti: nella stanza, dove si lavora o studia, deve essere un’illuminazione uniforme, e bisogna fare delle pause visive di 20 minuti ogni due ore.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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