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1 Maggio 2023
9:00

Paghetta sì, paghetta no? Educare alla finanza fin da piccoli

La paghetta per i figli è una pratica comune in molte famiglie, ma ci sono opinioni contrastanti sulla sua efficacia educativa. Il dibattito sui pro e i contro è interessante e ogni genitore può considerare diverse variabili.

A cura di Sara Polotti
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Paghetta sì, paghetta no? Educare alla finanza fin da piccoli
paghetta

Molte mamme e molti papà si interrogano sull'efficacia della paghetta e sulla correttezza di questo gesto: può essere considerato un modo per insegnare il valore del denaro e per responsabilizzare sulla gestione dei soldi? Dall'altra parte diverse persone si chiedono se questa pratica sia effettivamente corretta, soprattutto quando vengono concessi i soldi fin da piccolissimi.

Analizzare le potenzialità e i rischi della paghetta durante l'infanzia è quindi essenziale per una scelta consapevole riguardo a una pratica che ha ricadute sulla vita adulta.

Quando è considerata paghetta?

Innanzitutto, la paghetta non è la sporadica moneta o banconota regalata da nonni e parenti, e non è il regalo economico fatto per il compleanno o per le occasioni speciali. Per essere considerata "paghetta" deve essere costante, puntuale e ripetuta nel tempo.

Il dizionario la definisce così:

Nel linguaggio familiare, una somma di denaro (detta anche mancétta) che i genitori versano, per lo più settimanalmente, ai figli ancora ragazzi o adolescenti per le loro piccole spese.

Lo scopo, infatti, è quello di concedere ai bambini e alle bambine una piccola cifra di denaro da risparmiare o da spendere, a seconda delle loro esigenze o desideri, per insegnare loro che i soldi sono limitati e che bisogna compiere certe scelte se si vuole fare quadrare tutto.

I vantaggi della paghetta

La paghetta ha certamente dei benefici, sia in termini educativi immediati, sia sul lungo termine. Tra questi troviamo:

  • L'allenamento alla matematica applicata e concreta, dato che le bimbe e i bimbi devono contare e calcolare le somme che possiedono e che utilizzano.
  • L'autonomia, che porta – quando la paghetta viene sfruttata correttamente – a una responsabilizzazione economica.
  • Più in generale, l'educazione finanziaria, che è un aspetto fondamentale nella vita di una persona di ogni strato sociale. Conoscere i propri diritti ed essere in grado di gestire il proprio denaro è infatti uno dei primi passi verso l'autonomia e verso l'emancipazione.

I rischi

I rischi sono legati in gran parte all'età di ogni bimbo o bimba. Se infatti si comincia a dare la mancia regolarmente quando sono troppo piccoli, i ragazzi non capiranno a fondo di cosa si tratta, dandola poi sempre per scontata (e per dovuta).

Se, inoltre, viene data una paghetta troppo alta, e non commisurata agli effettivi bisogni dei bambini (che non devono sopravvivere, ma modulare i propri sfizi), il pericolo è che i soldi vengano sperperati.

Anche concedere troppo spesso un extra rispetto alla paghetta è rischioso: in quel caso bambini e bambine potrebbero percepire la presenza costante di una rete di salvataggio che mette a repentaglio l'educazione finanziaria e l'autonomia economica da adulti.

Quando cominciare a dare la paghetta?

Non c'è un'età precisa per quanto riguarda la paghetta. È bene considerare alcune cose: l'età dei bambini; la loro capacità matematica; l'effettivo bisogno (quando cominciano a uscire con gli amichetti o a fare commissioni)… Tendenzialmente il passaggio dalle scuole elementari alle scuole medie è un buon momento, anche se naturalmente ogni genitore saprà valutare se darla prima o dopo.

Inizialmente è consigliato dare la paghetta in forma settimanale, per far sì che i bimbi maneggino somme più piccole, per passare a una mancia mensile durante le scuole superiori (in modo da stimolare anche la modulazione su un periodo di tempo più ampio).

Meglio però non legare la paghetta alle prestazioni scolastiche ("pagando" i buoni voti): potrebbe infatti contribuire a costruire un rapporto malsano con la scuola e l'apprendimento, che non deve essere valutato solo sui voti, ma essere vissuto come un percorso di conoscenza. Lo stesso vale per le paghette-premio: essendo il denaro qualcosa di importante, è meglio non associarlo alle prestazioni personali del bambino o della bambina, come ricompensa.

Meglio darla sempre, puntualmente, proprio come una paga vera e propria: solo così bimbi e bimbe comprendono concretamente il funzionamento dell'economia, per quanto in miniatura.

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