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2 Marzo 2023
14:00

“Pensati senza pediatra” nel deserto sanitario italiano: arriva dalla Sardegna lo sfogo di una mamma

Da Perdasdefogu, un piccolo comune sardo, arriva la protesta di una mamma che da 10 giorni non riesce a contattare la pediatra. Si è dimessa, ci informa l'ASL Ogliastra che abbiamo contattato. Nel frattempo i piccoli del comune possono recarsi nei comuni limitrofi, che distano però almeno mezz'ora di macchina o se hanno più di 6 anni rivolgersi a un medico di base.

A cura di Sophia Crotti
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“Pensati senza pediatra” nel deserto sanitario italiano: arriva dalla Sardegna lo sfogo di una mamma
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Pensati senza pediatra” lo slogan creato da una mamma sarda che ha acconciato la sua bambina mettendole una stola bianca alla quale ha attaccato un foglio con una scritta, che riportava appunto questa frase. Ha ripreso e modificato l'accessorio e lo slogan che Chiara Ferragni ha portato sul palco dell'Ariston. La mamma vorrebbe che sua figlia potesse pensarsi invece con un pediatra che oggi, per raggiungere, impiega almeno mezz'ora di auto.

Perdasdefogu è il piccolo paesino, in provincia di Nuoro, dal quale si alza la polemica. Le mamme del paese non hanno più la pediatra dei loro bimbi da circa 10 giorni. Abbiamo contattato la ASL Ogliastra alla quale fa riferimento il Comune di Perdasdefogu, che ci dice di essere immediatamente corsa ai ripari: «Occorre sottolineare che l'assistenza è in ogni caso garantita, perché i bambini possono essere seguiti dal secondo pediatra presente in quell'ambito (Tertenia) e dal pediatra dell'ambito contiguo, ossia quello di Barisardo».

Dunque oggi i genitori per una visita dal pediatra di scelta libera devono spostarsi nei comuni limitrofi, distanti però almeno una mezz'ora di macchina. Il problema, ci informa l’ASL, oltre alla distanza è la difficile viabilità della regione.

Prendere la macchina, se la si ha, e portare i bambini (magari con la febbre o che comunque non stanno bene), a diversi minuti di auto o mezzi di trasporto, non è sicuramente un toccasana, quando si potrebbero percorrere pochi metri e dare così ai bambini un servizio che dovrebbe essere loro dovuto.

La desertificazione sanitaria

A studiare questo fenomeno, chiamato “desertificazione sanitaria”, ossia la continua e crescente incapacità da parte degli abitanti di un dato territorio di accedere ai servizi sanitari in modo tempestivo, è stato un sondaggio svolto da Ahead. L’indagine è stata fatta su tutto lo stivale e mette in luce in quante zone ci siano pediatri che arrivano a doversi occupare di 1364 bambini.

Ma perché la situazione di pediatri e medici di base è così critica nella Penisola? Le spiegazioni sono molteplici. Innanzitutto i posti per la specializzazione sono pochi anche rispetto al numero dei laureati in medicina. In secondo luogo i pochi pediatri che invece prestano servizio, sono oberati di lavoro, al punto che molti vanno in pensione anticipatamente, abbandonano il loro ruolo, causa il forte stress che provoca il burn-out. Per legge ogni studio pediatrico dovrebbe occuparsi al massimo di 800 bambini, ma tantissimi sono i professionisti che devono occuparsi di più del doppio di questo numero.

I posti per la specializzazione in pediatria sono pochi e alcuni pediatri vanno in pensione anticipata causa il burn-out

L’ASL Ogliastra, ci fa sapere, si è mossa non appena la pediatra ha deciso di abbandonare il suo incarico: «Il distretto sanitario dell'azienda ha pubblicato un bando per un incarico semestrale al quale nessun professionista ha risposto. Il prossimo passo è richiedere all'assessorato regionale, entro il mese di marzo, un bando per ricoprire la zona carente con un pediatra titolare». É evidente che trovare un pediatra oggi, per le motivazioni viste prima, è un miraggio.

Pediatra di libera scelta: un servizio essenziale

Il pediatra di libera scelta svolge tantissime funzioni essenziali alla crescita in salute del piccolo. Svolge le visite ambulatoriali, può recarsi a casa del bimbo se sta molto male, guida i genitori sulle vaccinazioni, rilascia certificati di salute.

bimbo e pediatra

Inoltre è la prima persona con la quale noi genitori ci interfacciamo se il nostro bimbo sta male e per questo è importantissimo il rapporto umano che instauriamo con lui, perché spesso abbiamo bisogno di essere rasserenati e compresi davanti ai malanni del nostro bambino.

Anche il piccolo potrebbe aver paura dei camici bianchi, se però ha a che fare sempre con la stessa persona e non con sostituti saltuari o con chi ha il suo studio a km di distanza, può sentirsi rassicurato e capire che il pediatra è lì per il suo bene.

Quali sono le possibili soluzioni?

La Federazione CIPe, SiSPe e SINSPe, a proposito del tema della carenza dei pediatri, ha proposto diverse soluzioni:

  • Allungare l’età pensionabile per medici e pediatri a 72 anni
  • Istituire un corso più breve di formazione in Pediatria di Famiglia da integrare solo in seguito con due anni aggiuntivi.
  • Un’altra ipotesi, messa in atto già da alcuni comuni è quella di rendere più alto il numero di bambini di cui ogni specialista può occuparsi, che oggi per legge sono 800 al massimo

Certo, vista la denatalità che colpisce e colpirà nei prossimi anni il nostro Paese l'assenza di personale tra un po' di anni (purtroppo) potrebbe non essere più un problema (e su questo potremmo aprire un altro enorme capitolo). Adesso però occorre pensare alle famiglie di oggi, che un pediatra non ce l'hanno.

È importante che in ambito sanitario abbiano servizi che rispondano prontamente e che siano facilmente raggiungibili. Dover scegliere una visita privata o dover fare km in auto per una visita al bambino non è accettabile e soprattutto non è possibile a tutti.

In ultimo c'è un'ulteriore possibilità per i piccoli, ci comunica l'ASL Ogliastra in merito allo specifico caso di assenza del pediatra nel comune di Perdasdefogu: «I bambini con un'età superiore ai 6 anni possono essere assegnati ad un medico di Medicina generale».

Ma questo è solo un palliativo, però: i bambini hanno le loro specifiche esigenze ed estremo bisogno che a trattarli sia chi ha studiato per questo ed è abituato ad avere a che fare con loro, i loro specifici bisogni e quelli dei loro genitori.

Lo sfogo della mamma di Perdasdefogu è diventato virale in poco tempo tra le altre mamme del paese, perché ha semplicemente dato voce a una problematica davanti alla quale non si possono chiudere gli occhi. La speranza è che si agisca tempestivamente, i bambini si devono pensare felici e tutelati, non certo senza pediatra.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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