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27 Maggio 2023
9:00

Diritti e minori: come tutelare i bambini durante il divorzio

Nella dolorosa fase della separazione dei genitori i figli diventano, troppo spesso, vittime sacrificali (e sacrificabili) sull’altare delle rivendicazioni degli adulti. Per questo motivo l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha varato una Carta dei Diritti dei figli, al fine di promuovere e tutelare gli interessi dei minori durante la crisi della famiglia.

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Diritti e minori: come tutelare i bambini durante il divorzio
Giurista, Mediatrice Familiare e Criminologa Clinica
divorzio e diritti dei figli

La famiglia riveste un ruolo fondamentale nella vita di ogni bambino o adolescente. Consiste, infatti, nell’ambiente primario nel quale il minore si trova a vivere, che dovrebbe essere sempre idoneo al suo corretto sviluppo. Famiglia intesa come luogo fisico ma anche emotivo, uno spazio di crescita il più possibile armonioso e costruttivo.

Che la famiglia debba garantire il benessere del minore è un principio cardine di molteplici ordinamenti legislativi, sancito dalla stessa Convenzione di New York del 1989, che regola alcuni dei più importanti diritti dell’infanzia.

Ma se la famiglia va in crisi, chi tutela i diritti dei minori coinvolti?

Crisi della coppia e diritti dei minori

Da decenni si avverte la necessità di porre al centro della scena l’interesse del minore, soprattutto in condizioni che possano pregiudicare il rapporto dello stesso con i genitori.

La crisi dei partner, infatti, si riversa sempre su eventuali figli coinvolti. Lo scioglimento della relazione sentimentale investe facilmente l’intero nucleo familiare determinando distanze, silenzi, allontanamenti; disintegrando rapidamente quel contesto familiare che dovrebbe restare armonico e funzionale per garantire il corretto sviluppo psico-fisico dei minori.

Quando una coppia si separa, il rischio più grande è una crisi famigliare che coinvolga i figli

Quando si parla di separazione e divorzio non ci si può limitare a considerarne unicamente gli aspetti giuridici ed economici. La fine della relazione di coppia è un fenomeno umano, che può facilmente tradursi in una crisi dell’intera famiglia.

Quando i contrasti legati al rapporto sentimentale investono l’intero assetto familiare, si perde di vista l’elemento posto alla base del rapporto genitoriale: il rispetto delle esigenze e la tutela dei diritti dei figli.

Questi restano schiacciati nella guerra tra ex partner, che spesso non sono in grado di stabilire un nuovo equilibrio e relazionarsi tra loro nel nuovo ruolo di co-genitori.

La Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori

La reiterata compressione dei diritti del minore, in divorzi e separazioni altamente conflittuali, ha spinto nel 2018 l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza a varare una Carta dei Diritti dei figli nella separazione dei genitori.

Un vero e proprio vademecum, ispirato dalla Convenzione di New York e sviluppato grazie al contributo di numerosi esperti, che si prefigge l’arduo compito di tutelare l’interesse dei minori durante lo scioglimento della relazione dei genitori.

La Carta è indirizzata sopratutto ai bambini e ai ragazzi, considerati come soggetti autonomi di diritto

Una frattura che non dovrebbe, quindi, mai tradursi in una crisi dell’intera famiglia, ma svilupparsi secondo nuovi equilibri.

La Carta è indirizzata in primo luogo ai bambini e ai ragazzi, visti finalmente come soggetti autonomi di diritto. Si parla loro al fine di renderli consapevoli della propria posizione, affinché possano essere tutelati a dovere.

In secondo luogo la Carta si rivolge a tutte le figure coinvolte nelle separazioni: gli ex partner ma anche i professionisti del settore come giudici, avvocati, psicologi, mediatori, medici e assistenti sociali. La finalità è chiara: promuovere maggiore consapevolezza in materia, perché si possano superare pratiche vetuste e lesive.

La Carta consiste in una raccolta di valori etico-morali che spinge a riflettere, in materia di separazione, sotto un’altra prospettiva: quella della centralità dei minori nella crisi della coppia. Un momento delicato, nel quale sfumano i contorni di una consueta quotidianità, ma che non dovrebbe tramutarsi in un’arena spietata nella quale smembrare ogni possibilità di collaborazione e civile convivenza successivi.

Punti cruciali della Carta

Durante il lavoro precedente alla stesura della Carta sono emersi chiaramente quali punti risultino comuni e trasversali in quasi tutte le procedure di scioglimento della famiglia.

Auspicabile è il mantenimento, sano e durevole, della relazione genitore-figlio per ogni membro della coppia che si separa.

La paura di ogni minore, durante la separazione, è quella di perdere il legame affettivo con uno dei due genitori.

Non si tratta di una paura infondata: nelle separazioni molto conflittuali, infatti, si cerca di far leva sulla privazione di tale legame come forma di punizione nei confronti dell’ex partner. Ostacolare o impedire il rapporto con i figli, però, non è una semplice vendetta nei confronti dell’altro. Si concretizza, immediatamente, in una violazione dei diritti del minore stesso. Che si vede così privato, ingiustamente, di una relazione fondamentale per la sua crescita.

Gestire il cambiamento, finalizzando il nuovo assetto a un mantenimento armonico della relazione co-genitoriale, è uno dei principi cardine della Carta e uno dei punti fondamentali per ridurre gli effetti più gravosi della separazione. Si riduce l’ansia della perdita e si permette la prosecuzione di una relazione familiare che, per quanto differenziata e gestita su piani alternati, potrà mantenere un equilibrio d’insieme coerente con le necessità del minore.

La strumentalizzazione del rapporto genitoriale è una delle armi più infide delle separazioni conflittuali. Utilizzata spesso anche dagli stessi operatori del diritto, spinge i figli a ritenersi in qualche modo responsabili del clima ostile vigente nel loro nucleo familiare e si tramuta in una vera e propria forma di violenza psicologica.

La frequentazione con entrambi i genitori deve essere garantita da un punto di vista qualitativo e non meramente quantitativo. Il tempo è solo uno degli strumenti utili a costruire un nuovo ordine familiare. Fondamentale è riconoscere la capacità genitoriale dell’ex partner, ingenerando negli stessi figli maggiore fiducia e sicurezza.

La centralità dei diritti dei minori si estrinseca nella necessità di rispettare i loro tempi, sentimenti e necessità. Che si tratti di introdurre un nuovo partner nell’equazione familiare o gestire la logistica della co-genitorialità, i minori vanno accompagnati nella loro crescita da entrambi i genitori, mantenendo il più possibile un filo di continuità delle loro abitudini.

Questo può essere difficile da realizzare. Per questo motivo i genitori devono essere sostenuti e sapere di poter chiedere aiuto e procedere, soprattutto, con risoluzioni alternative rispetto alla separazione giudiziale. Più pacate e meno traumatiche. Al fine di creare un clima collaborativo viene promossa strenuamente la mediazione familiare, così come qualsiasi modalità conciliativa.

Diritti dei figli nella fase di separazione dei genitori

La Carta viene articolata in 10 punti, che rappresentano altrettanti diritti dei figli considerati degni di tutela. Si tratta di un vero e proprio strumento per la realizzazione di una separazione rispettosa del minore. Un decalogo in grado di promuovere maggiore consapevolezza sull’argomento per tutti i soggetti coinvolti.

I dieci principi enunciati dalla Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori sono:

  • i figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti
  • i figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età
  •  i figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori
  • i figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti
  • i figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti
  • i figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori
  • i figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori
  • i figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi
  • i figli hanno il diritto di essere preservati dalle questioni economiche
  • i figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardan

Ascolto e interesse preminente del minore

Come si può evincere dai 10 punti della Carta, il fulcro della questione ruota attorno alla necessità, per il minore, di non essere trascinato nel conflitto genitoriale ma di essere rispettato e ascoltato.

Viene messo nero su bianco che l’interesse dei minori è preminente rispetto a quello dei suoi stessi genitori: i suoi interessi, sentimenti, desideri e diritti vanno non solo presi in considerazione ma tutelati; anche se in contrasto con le aspirazioni o le aspettative degli adulti.

L’interesse dei minori è diventato centrale in diversi dibattiti di carattere psico-giuridico in Europa e nel Mondo. Il bambino smette, negli ultimi anni, di essere considerato come un’estensione dei propri genitori per diventare, finalmente, un’entità a sé.

I figli vanno ascoltati. Ma non solo. Vanno coinvolti, in maniera coerente con la loro età e capacità di comprensione. Hanno quindi il diritto di non subire passivamente la separazione, ma di potersi esprimere in merito alle decisioni che li riguardino direttamente; di ricevere spiegazioni sulle decisioni prese, soprattutto qualora queste siano divergenti rispetto ai loro desideri.

L’ascolto dei minori è dunque un vero pilastro della Carta. Non viene solo enunciato come principio assoluto, ma nella stessa stesura del documento si è deciso di ascoltare “i figli” attraverso la “Consulta dei ragazzi” che l’Autorità Garante ha istituito. Si può dire che l’intero progetto della Carta è frutto, esso stesso, del lavoro di ascolto dei minori.

La ratio è quella di considerare i figli non più come oggetti di diritti, sui quali esercitare desideri e rivendicazioni genitoriali, ma come soggetti di diritto. Parti attive e consapevoli del cambiamento, in grado di parteciparvi con cognizione di causa. In grado di dire la loro su come voler proseguire la nuova vita familiare.

Il decalogo è altresì un monito, non solo per i genitori ma, come anticipato, per qualunque professionista si trovi ad operare nella delicata fase dello scioglimento della coppia. Perché se quello della Carta è un elenco dei DIRITTI dei figli, è necessario contrapporvi una nutrita lista di DOVERI per chi quei diritti deve tutelarli, ma soprattutto promuoverli.

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