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1 Settembre 2023
18:00

La lettera dei sindaci del Vicentino per registrare i figli delle famiglie arcobaleno: «i diritti dei bambini sono l’unica cosa che conta»

I sindaci di cinque Comuni del Vicentino hanno firmato un documento condiviso per sostenere la trascrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali: «è un atto essenziale che incide sui diritti fondamentali dei minori».

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La lettera dei sindaci del Vicentino per registrare i figli delle famiglie arcobaleno: «i diritti dei bambini sono l’unica cosa che conta»
trascrizione atti nascita coppie omogenitoriali

Nella regione che lo scorso giugno aveva assistito al provvedimento shock della Procura di Padova, cinque sindaci di altrettanti Comuni della provincia di Vicenza hanno sottoscritto un documento unitario per ribadire la necessità di consentire la trascrizione dei certificati di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali.

Promotori di questa iniziativa i primi cittadini di Breganze, Carrè, Marano Vicentino, Santorso e Zugliano, i quali hanno deciso di legare le loro Amministrazioni ad una battaglia di civiltà per fare rete ed esortare la politica tutta a garantire ai bambini la piena tutela dei loro diritti.

«Come Ufficiali di Stato Civile siamo chiamati per legge a trascrivere gli atti di nascita dei neonati – si legge nella nota – è un atto essenziale, che incide profondamente sui diritti fondamentali di questi minori. La loro identità dipende da quell’atto nel quale risultano il loro nome, il loro cognome e, soprattutto, i nominativi dei genitori, coloro che potranno legittimamente rappresentarli, educarli, curarli».

Cosa dice il documento?

Per supportare tale posizione, i sindaci firmatari si sono appellati alle decisioni della più recente giurisprudenza, soffermandosi in particolare su due sentenze: la n. 33/2021 della Corte Costituzionale e la n. 38162/2022 della Corte di Cassazione.

In questi due pronunciamenti è stato infatti ribadito il diritto di ogni bambino ad aver due genitori anche davanti alla Legge, vietando la trascrizione dell'atto di nascita solo in caso di Gestazione per Altri, la pratica della cosiddetta "maternità surrogata" che in Italia è illegale.

Perché dunque negare a tutti i figli nati in contesti "non tradizionali" la regolare registrazione anagrafica del proprio status familiare?

Anzi, come evidenziato dallo stesso documento sottoscritto dai sindaci, nelle pronunce dei giudici sono numerosi e ricorrenti gli appelli al Legislatore per colmare un vuoto normativo che, al momento, può essere aggirato solo avvalendosi dell'adozione in casi particolari da parte del genitore intenzionale (la cosiddetta stepchild adoption).

Si tratta però di un palliativo che continua ad esporre le famiglie arcobaleno ad un costante clima d'incertezza e precarietà, come riconosciuto dalla stessa Corte Costituzionale.

Le dichiarazioni dei sindaci

«Essendo Amministratori siamo chiamati ad esercitare la funzione di Stato Civile e riteniamo che la trascrizione di questi atti sia un passaggio doveroso» ha dichiarato Franco Balzi, sindaco di Santorso che a Wamily ha raccontato gli albori di un'iniziativa nata in seguito alla decisione della Procura di Padova d'impugnare i 33 atti di nascita di figli bimbi con due mamme.

«Io sono Presidente della Conferenza dei Sindaci ULSS7 e in quel contesto avevo condiviso una prima bozza nella chat con i colleghi per sollecitare l’argomento. Un gruppo di sindaci ha subito aderito e dopo vari passaggi per affinare il documento, il comunicato è stato sottoscritto da cinque Amministrazioni del territorio. Un numero limitato ma che comunque porta con sé un certo significato».

Del medesimo avviso è apparso anche il primo cittadino di Zigliano Sandro Maculan, il quale si auspica un'inversione di tendenza che però dovrà probabilmente partire dalla stessa società civile.

«Purtroppo in questo momento sembra mancare un approccio concreto ai problemi reali delle persone e si continua a mantenere un approccio ideologico ed elettorale sulla questione – ha commentato – In questo contesto, la presa di coscienza di determinati fenomeni potrà avvenire solamente quando la maggioranza dei cittadini inizierà a comprendere il bisogno di salvaguardare i diritti di tutti».

Certo, non sarà una passeggiata di salute, anche perché il tema resta tutt'ora fortemente divisivo.

«Il fatto che in questa iniziativa siano coinvolti solo cinque Comuni la dice ancora lunga su quanto dobbiamo crescere in questo percorso di rispetto e valorizzazione della diversità – ha continuato Maculan – si tratta però di un processo inesorabile e di cui è giusto continuare a parlare».

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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