14 Maggio 2023
18:00

Sara e Chantal due mamme coraggiose che festeggiano la loro prima festa della mamma con meno diritti delle altre

Sara e Chantal si conoscono dal 2015 e sono diventate mamme nel 2022. I loro piccoli Samuel e Adele riempiono le loro giornate fatte di passeggiate, pappe, letture ad alta voce ma anche di tanti pregiudizi. Si augurano una festa della mamma più inclusiva e un mondo in cui i loro bimbi crescano felici e liberi.

A cura di Sophia Crotti
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Sara e Chantal due mamme coraggiose che festeggiano la loro prima festa della mamma con meno diritti delle altre
Sara e Chantal

Sara e Chantal stringono forte i loro bimbi tra le braccia, sono emozionate, quest'anno festeggeranno la festa della mamma per la prima volta. Dal 2022 sono mamme di due gemellini, Adele e Samuel le cui testoline si intravedono durante l'intervista.

Sono una coppia come tante, con gli occhi contornati dalle occhiaie ma pieni di sogni. Alle prese con una nuova routine, quella che i loro figli hanno portato nelle loro vite e che condividono sui social rispondendo al nome di @duemammealquadrato. Ma il percorso per diventare una famiglia è stato lungo e non proprio semplice. Chantal e Sara hanno dovuto affrontare molte barriere culturali, così profonde e radicate che per alcuni attimi hanno fatto vacillare il loro sogno di maternità. Perché se vivi in un Paese che pensa sia illegale per te essere genitore, un po' inizi a crederlo anche tu. Poi la testimonianza di due mamme italiane in tv, la consapevolezza che era possibile anche per loro avere dei bambini. Il viaggio verso la Spagna, il pancione, il parto.

Oggi raccontano il loro essere mamme con due parole: coraggio e paura. Due sentimenti nel cuore di tutti i neo genitori, ma presenti nei loro in maniera un po' diversa. Sara ha paura di non saper proteggere i suoi bimbi dai pregiudizi che nella crescita incontreranno e Chantal di non poterli accompagnare in ospedale in caso di bisogno. Proprio lei che li accudisce e senza il cui desiderio di maternità non sarebbero mai nati, per lo Stato  non è nessuno per i suoi figli.

Sono coraggiose ogni volta che combattono per abbattere i muri che chi le circonda ha tirato su. In che modo? Rispondendo in coro "Noi" quando mentre passeggiano spingendo il passeggino, qualcuno sbigottito le ferma per chiedere loro: "Che bei bimbi, ma chi è la mamma?".

Da un amore profondo a un amore sconfinato

Sara e Chantal si sono conosciute ad una festa in discoteca, in una calda sera d'agosto di 8 anni fa. Sono rimaste colpite l'una dagli occhi dell'altra. «Ho visto Chantal ballare da lontano, era bellissima, lo è ancora. Le mie amiche la conoscevano e io ho colto la palla al balzo, ho chiesto loro di presentarmela. Aveva negli occhi una dolcezza che non avevo mai visto prima» ci dice Sara, mentre culla il piccolo Samuel tra le braccia.

Sara e Chantal

Chantal, invece, di quella sera, forse per l'euforia estiva o per il drink bevuto di fretta per ovviare al caldo, ha i ricordi un po' più confusi: «Ero convintissima avesse gli occhi blu, e invece ad essere blu erano i suoi orecchini, che comunque mi sono rimasti impressi».

La conoscenza poi è andata avanti molto lentamente a suon di messaggini, a 12 o 24 ore di distanza gli uni dagli altri. Sì perché Chantal ha fatto il primo passo, scrivendo il primo sms, ma non era convinta, Sara non era il suo tipo e le ronzavano intorno molte ragazze. Sara, che invece ha capito dal primo sguardo che tra loro poteva nascere qualcosa di bello, ha puntato a distinguersi da quella massa di ammiratrici, proprio fingendo disinteresse. «Al nostro secondo appuntamento, io l'ho notata già dal parcheggio, eppure entrando nel locale ho finto di non sapere nemmeno che fosse lì. Non lo sapeva ma era la mia strategia per non farmela scappare».

Il desiderio della maternità

Decidere di diventare mamme, per Chantal è stato naturale, a Sara sembrava una follia. Per lei, nata da una famiglia fortemente tradizionalista, già era stato difficile accettare la propria omosessualità e fare coming out con i genitori, figuriamoci pensare a dei bambini. Anni fa, poi, non si avevano le conoscenze che si hanno ora sulla possibilità di avere figli da parte delle coppie omogenitoriali, e gli esempi di famiglie con due mamme che una famiglia l'avevano costruita, arrivavano tutti dall'estero. «Un giorno Chantal mi ha fatto vedere un programma in tv sulla famiglia e sono intervenute le mamme di Margherita Fiengo Pardi, che hanno raccontato la loro storia. E mi ha detto "Hai visto che è possibile!". Avere la consapevolezza che a pochi km da casa nostra esisteva una famiglia esattamente come ce la immaginavamo per noi, ha risvegliato qualcosa in me» dice Sara che grazie a quella testimonianza ha sentito una consapevolezza diversa nascere in lei.

Sara e Chantal

Le due hanno poi aspettato di realizzarsi lavorativamente, Chantal ha finito di studiare e ha iniziato a lavorare, per Sara è arrivata una promozione e ad un certo punto si sono sentite pronte. Sono partite per la Spagna ed è stata proprio Sara a portare in grembo i due gemellini.

Se l'amore che provo per Chantal è profondo, quello che ho provato al primo pianto di Samuel e Adele è stato sconfinato

Così nel 2022 hanno visto per la prima volta i loro piccoli: «Ho dovuto partorire tramite parto cesareo perché i bimbi erano podalici. Appena mi hanno dato Samuel tra le braccia non vedevo l'ora di vedere anche Adele. Ho sentito per la prima volta nella mia vita un amore del tutto nuovo. Se l'amore che provo per Chantal è profondo, quello che ho provato al primo pianto di Samuel e Adele è stato sconfinato, immenso». Chantal è stata in sala operatoria e non ha mai lasciato la mano di Sara, scoppiando in un forte pianto alla vista dei due bimbi.

Cosa significa essere due mamme in Italia?

Dopo la nascita è iniziata per le due una routine del tutto nuova, fatta di passeggiate, letture ad alta voce, notti insonni e gioco di squadra: «I primi 40 giorni sono stati difficilissimi, non dormivamo mai. Ero stanchissima ma non potevo lamentarmi, dovevo essere comprensiva, mettermi nei panni di Sara, come lei faceva con me. La maternità mi ha resa ancora più empatica e altruista» dice Chantal.

Chantal per lo Stato non è madre dei suoi figli

Ha quindi sfruttato i 15 giorni di congedo matrimoniale visto che a lei, che per lo Stato non è genitore dei suoi figli, il congedo di maternità non è stato garantito. «Io senza l'aiuto di Chantal non ce l'avrei mai fatta, è la mia partner, la mia persona, la mamma dei nostri figli, senza di lei loro non sarebbero mai nati. Avevo bisogno di lei e non dei nonni, zii o altri, ma abbiamo dovuto ingegnarci, perché c'è un vuoto burocratico enorme» spiega Sara.

Chantal e Samuel e Adele

Sara e Chantal sono due mamme come tutte le altre, escono con i loro bimbi, giocano con loro nella palestrina di casa, cercano di impostare una routine ben precisa e sono riuscite nell'impresa che immaginavano più ardua: abituarli a dormire nella loro cameretta. Mamme come le altre, solo con meno diritti: «Ci vuole coraggio a fare un figlio oggi, il doppio se hai una compagna e sei consapevole dei pregiudizi e delle barriere culturali presenti nel nostro Paese» continua Sara.

I pregiudizi di generazione in generazione

La vita di Chantal e Sara non è sempre facile, le fermano per strada per sapere di chi sono quei bei bambini che spingono insieme nel passeggino, e non si capacitano che la famiglia sia composta da loro due e dai loro piccoli.

La mia paura più grande è non riuscire a proteggere i miei figli dai pregiudizi della gente

Sanno che inevitabilmente, il confronto tra i loro bimbi e la realtà che li circonda, quando saranno in grado di capire, potrà provocare ai piccoli qualche sofferenza: «Per i nostri figli, in maniera del tutto naturale, noi saremo la loro famiglia, ma sappiamo che potrebbe accadere che vengano presi in giro, o che non si sentano capiti in una società etero-normativa come la nostra. La mia paura più grande è solo quella di non saperli proteggere da tutto questo» spiega Sara.

Sara Chantal e i gemelli

Per ovviare a tutto questo Sara e Chantal vogliono crescerli forti e sicuri della loro famiglia, facendosi anche aiutare: «Ci siamo iscritte a Famiglie Arcobaleno per fare in modo che i nostri bambini si confrontino anche con realtà familiari simili alla loro e per poter chiedere aiuto a tutte quelle famiglie che hanno superato questi ostacoli prima di noi» dice Chantal.

Come festeggerete la festa della mamma?

La prima festa della mamma per Sara e Chantal sarà davvero speciale, sperano di godersi una bella giornata con i loro bimbi e di stare in famiglia.

Tutte le feste, che siano quella della mamma, del papà o dei nonni dovrebbero avere come obiettivo quello di festeggiare la famiglia

Col pensiero vanno a quando i loro bambini saranno tra i banchi di scuola e magari riceveranno un lavoretto a tema:«Io spero che tutte le feste, che sia quella della mamma, quella del papà o quella dei nonni, abbiano l'obiettivo di festeggiare la famiglia. Spero che ai miei figli venga sempre chiesto di rappresentare ciò che per loro è la famiglia e di fare un lavoretto per chi è per loro un punto di riferimento, che sia io, la nonna o il nonno, uno zio o un amico» dice Chantal.

Sara e Chantal sperano in una festa della mamma più inclusiva, che permetta ad entrambe di essere mamme anche legalmente, perché altrimenti a rimetterci saranno sempre i figli. E si augurano di riuscire a non avere più paura: «C’è una frase che mi ripetevo prima del mio coming out ma ora mi ripeto da mamma: “Quando un problema smette di essere un problema nella tua testa, allora smette di esserlo per gli altri”. Allora i nostri figli meritano due mamme coraggiose, che smettano di avere paura dei commenti della gente, vivendo la famiglia in totale normalità».

Sara Chantal e i gemelli

Ma Sara e Chantal sono già due mamme coraggiose, forti del loro amore che le ha rese compagne, le ha fatte unire civilmente, ha regalato loro il sogno della maternità. E non è facile essere mamma quando sai di non avere diritti, quando hai paura per i tuoi figli e vivi in un Paese che non ti fa sentire libera di amare chi vuoi. Samuel e Adele cresceranno con la consapevolezza che le loro mamme hanno saputo amarsi tanto da abbattere tutti quei muri che da sempre innalza il pregiudizio. Perché hanno sempre saputo, Chantal da subito, Sara lo ha imparato col tempo, che dall'altra parte di quel muro c'erano proprio loro due ad aspettarle.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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