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23 Marzo 2023
10:00

Troppo caldo o troppo freddo? A volte il pianto dei neonati è questione di temperatura

I bimbi sono molto suscettibili alla temperatura dell'ambiente in cui si trovano e quando si sentono a disagio, per fortuna, non mancano di farcelo sapere. Ecco come riconoscere il pianto da sonno o da freddo e qualche consiglio per aggiustare la situazione.

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Troppo caldo o troppo freddo? A volte il pianto dei neonati è questione di temperatura
pianto e caldo

Di solito ci si occupa (e preoccupa) di neonati e temperature soprattutto in relazione ad uno stato febbrile: se la colonnina del termometro sale troppo, allora qualcosa non va e bisogna chiamare il pediatra. Eppure non c'è solo la febbre a scombinare gli equilibri la termoregolazione infantile.

Se infatti un bimbo viene a trovarsi in una stanza troppo fredda senza un abbigliamento adeguato o, al contrario, inizia a sudare perché coperto in modo eccessivo, percepisce un disagio e dunque proverà a metterne al corrente gli adulti della casa con l'unico canale comunicativo a sua disposizione: il pianto.

Il bambino piange per il caldo

Quando un bebè è accaldato, stiamo pur certi che si metterà a piangere. E per fortuna, aggiungiamo, visto che i bimbi soffrono molto più degli adulti l'esposizione a temperature troppo elevate. I loro meccanismi di termoregolazione sono infatti ancora relativamente acerbi e dunque è molto più facile che una condizione di caldo eccessivo porti a sudorazione e, nei casi più gravi, un rapido calo della pressione arteriosa.

La termoregolazione è l'insieme dei meccanismi messi in atto dal corpo umano per mantenere una temperatura adatta al funzionamento dell'organismo

Ovviamente i bambini sono ignari di tutto ciò, ma il corpo umano è programmato per sapere cosa sia meglio per sé stesso e, pertanto, in presenza di afa o indumenti troppo pesanti ecco che parte l'input per aprire i rubinetti dei dotti lacrimali e richiamare l'attenzione di qualcuno che possa migliorare la situazione.

Come riconoscere il pianto "da caldo"?

Quando si tratta di pianti dei lattanti è necessario agire un po' come dei detective, osservando con cura non solo l'oggetto dell'indagine (il bimbo che piange), ma anche tutto ciò che lo circonda: il piccolo è troppo vicino ad una fonte di calore come un calorifero o una finestra dal quale filtra la diretta luce del sole? Nella stanza si percepisce una temperatura piuttosto elevata? Le copertine della culla sono pesanti o hanno molti strati? Se le risposte a simili domande sono affermative, allora la causa delle urla disperate potrebbero proprio risiedere nell'eccesso di caldo.

Anche la gestualità del bimbo però può fornirci indizi importanti per accorgerci della situazione. Come indicano gli esperti Humanitas infatti, «un pianto inconsolabile e una minor reattività agli stimoli» potrebbero essere indice un disagio legato alla sensazione di calore. Se poi il bimbo sta sudando, allora la situazione risulta piuttosto evidente

Come calmare il bimbo che ha troppo caldo?

Se stiamo sospettando che il pianto di nostro figlio sia dovuto al caldo, proviamo subito a scoprirlo o a spostarlo subito in un luogo più fresco e riparato. Se siamo in estate, una buona idea può essere quella di fare un bagnetto per rinfrescare la testa e la pelle, disperdendo così il calore in eccesso.

pianto e temperatura

Come prevenire gli eccessi di calore?

La prima cosa da fare è evitare che il bimbo possa soffrire di disidratazione. Questo significa garantirgli il giusto nutrimento tramite poppata o, se il bimbo è già nella fase dello svezzamento, facendolo bere con regolarità.

Importante poi in estate mantenere l'ambiente in cui si trova il bimbo alla giusta temperatura, tra i 17 e i 21 °C, e assicurarsi che copertine e indumenti siano adatti alla stagione e al clima della stanza. nelle giornate più calde, ad esempio meglio prediligere tessuti chiari, leggeri e traspiranti come il cotone.

Il bambino piange per il freddo

Il corpicino dei bambini piccoli non è fatto per gli eccessi. Benché siano dotati di un utile – quanto adorabile – strato di grasso protettivo, i bebè soffrono facilmente anche il freddo, soprattutto quando sono molto piccoli.

Tenerli al calduccio è dunque fondamentale per evitare conseguenze spiacevoli come l' ipotermia, ossia il calo della temperatura corporea sotto i 36,5 °C (per gli adulti la soglia si abbassa a livelli inferiori ai 35°C).

bambino freddo

Come riconoscere il pianto "da freddo"?

Anche qui il genitore-detective deve guardarsi intorno e valutare temperature e caratteristiche dell'ambiente (c'è una finestra aperta? I termosifoni sono spenti? Il piccolo è troppo scoperto).

In più, per controllare se il bimbo sta patendo il freddo, esistono alcuni elementi rivelatori:

  • Manine e piedini più freddi del solito
  • Naso gelido

Se poi simili segnali sono accompagnati da colorito pallido e labbra che tendono al blu, allora la faccenda è ben più seria, con il rischio ipotermia che incombe.

Come calmare che bimbo ha troppo caldo?

Per rimediare alla situazione la prima cosa da fare è coprire il bambino in modo adeguato, con vestitini e coperte (facendo però attenzione a non esagerare dall'altro lato), e se possibile aumentare la temperatura della stanza. Il contatto con la mamma o il papà può essere poi decisivo per tranquillizzare il bebè, il quale si sentirà confortato dal calore (in tutti i sensi) dell'abbraccio genitoriale.

Come prevenire gli eccessi di freddo?

Una mossa molto smart prevede il classico abbigliamento "a cipolla", con più strati di abitini da togliere o indossare in base alle esigenze. Per le passeggiate all'aperto poi, occorre assicurarsi che il bambino sia coperto a dovere con copertine di un tessuto sufficientemente pesante. Sentire con la mano la temperatura del collo del bam

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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