Tutto quello che c’è da sapere sul brodo per lo svezzamento

Raggiunti i sei mesi di vita, i lattanti  iniziano una fase delicata: quello dello svezzamento, ovvero l'introduzione graduale di cibi solidi nella loro dieta, che non consisterà più esclusivamente di latte materno o in formula (anche se l'allattamento andrebbe proseguito almeno fino al compimento dei dodici mesi e anche oltre).

Alla base di molte preparazioni c'è il brodo vegetale per lo svezzamento, da sempre ritenuto una base fondamentale  (anche se vi sono dubbi a riguardo).

Ecco dunque tutto ciò che c'è da sapere sul brodo in svezzamento.

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Il brodo per lo svezzamento

Il brodo vegetale è fondamentale soprattutto per lo svezzamento, e non per l'autosvezzamento.

L'autosvezzamento, infatti, prevede che il bebè assuma tutti (o quasi) gli alimenti che la famiglia mangia, abituandosi via via alle consistenze e ai sapori. Lo svezzamento è invece un approccio più tradizionale, lento e delicato: le mamme e i papà che lo scelgono preferiscono introdurre i vari cibi gradualmente, iniziando dalle preparazioni più leggere e più adattabili ai gusti del lattante dal punto di vista del sapore e dei nutrienti.

Ed è qui che entra in gioco il brodo vegetale, dolce e delicato, nei primi mesi preparato solo con le verdure senza l'aggiunta di sale. Durante il primo anno d'età, infatti, sono numerosi i pediatri e le pediatre che sconsigliano l'assunzione di sale e zuccheri aggiunti al cibo assunto dai lattanti. Il brodo di carne, invece, tendenzialmente viene suggerito solo dai nove mesi in poi.

Come spiegano anche dal Ministero della Salute, "quel che è importante è limitare l'apporto di sale e di proteine in quanto appesantiscono il metabolismo del bambino, possono orientare le sue preferenze future verso un’alimentazione meno sana e predisporre al sovrappeso nelle età successive.
Frutta, verdura, i cibi della famiglia vanno benissimo, purché adattati alla sua capacità di mangiarli".

Come si prepara

Tradizionalmente, il brodo per lo svezzamento solitamente viene preparato facendo bollire per un'ora a fuoco lento  in un litro d'acqua una carota, una patata e una zucchina. Le verdure possono essere cambiate, scegliendo tra quelle fresche e di stagione.

Il brodo viene poi filtrato e se ne usano 150-200 ml come base per la pappa.

Il baby food, ovvero le creme di cereali

A questo punto, il brodo diventa la preparazione base per il cosiddetto baby food, ovvero per le pappe per neonati da assumere durante lo svezzamento. Queste pappe sono preparate con il brodo, che ammorbidisce le creme di cereali come il semolino o la crema di mais, la crema di tapioca o quella di grano saraceno.

Il brodo dal punto di vista nutrizionale

Le verdure utilizzate solitamente per la preparazione del brodo vegetale dello svezzamento vengono scelte per le loro proprietà nutrizionali, oltre che per il sapore (la carota, per esempio, è particolarmente gradita dai bebè, grazie alla sua dolcezza).

Ogni ortaggio ha i suoi benefici e i suoi nutrienti, in quantità variabile, e soprattutto ha pochissimi grassi, oltre a vari sali minerali e vitamine liposolubili e idrosolubili, che si trasferiranno nel brodo grazie alla cottura lenta. Passate con il passaverdura possono essere aggiunte alla pappa

Tuttavia, i nutrienti non sono molti (si tratta comunque di brodo e non di alimenti veri e propri. Un cucchiaio di olio extravergine di oliva aiuterà a ottenere alcuni acidi grassi essenziali rappresentando allo stesso tempo un veicolo per assorbire le sostanze nutritive del brodo.

E non dimentichiamoci di aggiungere alla pappa una fonte di proteine, la carne, importante per la crescita e lo sviluppo del nostro bambino.