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29 Marzo 2023
14:00

Bimbi del nido e anziani sotto lo stesso tetto: a Piacenza i piccoli giocano con gli ospiti di una casa di riposo

Il progetto è nato a Piacenza e ha unito sotto lo stesso tetto un asilo nido e due strutture per anziani. Così i piccoli trascorrono le loro giornate con i loro amici meno giovani, tra disegni lavoretti e quattro chiacchiere, conoscendo la bellezza di avere qualcuno da poter chiamare nonno.

A cura di Sophia Crotti
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Bimbi del nido e anziani sotto lo stesso tetto: a Piacenza i piccoli giocano con gli ospiti di una casa di riposo
Associazione Abi Piacenza

Cosa ci fanno 79 anziani insieme a 42 bambini tra i 2 e i 3 anni? Semplicemente trascorrono insieme le loro giornate. Succede a Piacenza, grazie all'idea della Cooperativa Unicoop della città, di unire nella stessa struttura tre realtà: una casa di riposo per anziani, un asilo nido comunale e un centro diurno.

Così nel 2009 è iniziato ABI (Anziani e bambini insieme), un progetto intergenerazionale che ha coinvolto giovanissimi e meno giovani, accompagnati da un team di educatori formato per poter rispondere alle esigenze di tutti i loro.

Le attività hanno subito un rallentamento a seguito della pandemia, chiudendo prima e riaprendo poi rispettando tutte le norme del caso. Distanziamenti, utilizzo di mascherine e ingressi contingentati. A separare i “nonni” dai “nipoti” è stata per diversi mesi una parete di vetro, alla quale si davano appuntamento di continuo, perché ormai il rapporto era diventato troppo forte per abituarsi alla lontananza.

Il progetto di Piacenza, nato dai giovani per bimbi e anziani

Una serie di eventi fortuiti hanno dato vita ad un'esperienza unica in Italia, già presente all’estero, far convivere sotto un unico tetto anziani e bambini. L'idea è nata da una cooperativa fondata da giovani decisi a fare il bene per il loro territorio e a collaborare con le realtà locali.

«Nel 2005 ci siamo imbattuti in un articolo di giornale che raccontava di un progetto nato in Francia in cui bimbi e anziani trascorrevano insieme le loro giornate. La nostra cooperativa, nata 37 anni fa, aveva esperienza proprio nell’educazione dei piccoli e nell’assistenza dei meno giovani, allora ci siamo guardati in faccia e abbiamo pensato: perché non lo facciamo anche noi?» ci dice Francesca Cavozzi, responsabile del progetto ABI.

Associazione Abi

A questa intuizione si è aggiunta una necessità del Comune di Piacenza di trovare un luogo dove posizionare un nido di infanzia con una sezione lattanti e un luogo che diventasse un centro diurno per anziani. Quando è stata proposta una grande struttura sul pubblico passaggio, circondata da alberi e frequentatissima da nonni e nipoti, è sembrato loro di avere in mano la ricetta perfetta per un progetto ambizioso, innovativo ed educativo. 

Ma cosa fanno bimbi e anziani insieme durante il giorno?

21 bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni partecipano insieme agli anziani, a piccoli gruppi, ad attività pensate per loro ogni settimana, tra disegni, fotografie, letture e anche corsi di cucina.

Le tre strutture sono indipendenti ma interconnesse, i bimbi incontrano i nonni semplicemente aprendo una porta

Gli incontri però non sono sempre scanditi dal programma scolastico, le tre strutture sono indipendenti ma interconnesse, dunque a separarle sono delle porte che i bimbi e i loro amici dai capelli bianchi, possono attraversare quando vogliono. «Ci siamo accorti che questi “incontri informali” davano vita a relazioni molto più significative, umane e spontanee tra anziani e bambini,  rispetto agli incontri preparati a tavolino» spiega Francesca Cavozzi.

Associazione ABI Piacenza

Spesso le conoscenze che educatori e OSS hanno sviluppato nel tempo sono state frutto della semplice osservazione, ma hanno dovuto partecipare tutti a una formazione tenuta dai docenti di scienze dell’educazione dell’Università Cattolica di Piacenza per riuscire a trovare un linguaggio comune.

Un vetro tra nonni e bambini dopo la pandemia

La pandemia ha sconvolto i piani della vita di ognuno di noi e sicuramente anche quelli della struttura piacentina, nata per favorire la relazione tra due categorie che sono state senza dubbio protagoniste della pandemia. Da un lato gli anziani, i più fragili, dall’altro i bambini, che in assenza di vaccino potevano essere i maggiori veicoli del virus.

«Siamo stati chiusi per quasi 3 anni, ma bimbi e anziani appena le attività sono riprese hanno avuto la possibilità di vedersi tramite la parete di vetro che collega la casa di riposo all’asilo. Ci siamo ingegnati per rispondere alla mancanza che provavano gli uni per gli altri con dispositivi digitali, lettere e lavoretti».

Durante la pandemia anziani e bambini si vedevano tramite una parete di vetro, dispositivi digitali e si scrivevano lettere

Il centro ha ripreso le sue attività permettendo a grandi e piccini di stare insieme, i nonni con le loro mani morbide e rugose, sono tornati ad accarezzare i loro piccoli e viceversa i bambini hanno ripreso a giocare con i loro bastoni e i deambulatori che usano per camminare. I piccoli, infatti, si calibrano ai tempi e alla velocità dei più grandi, senza che ci sia bisogno di ricordare loro che non devono correre troppo veloci tra i corridoi e le gambe degli ospiti più anziani della struttura.

Associazione ABI Piacenza

La fama del progetto è volata fin negli Stati Uniti, dove il New York Times, raccontando dei dati catastrofici dell’ISTAT riguardo la denatalità che sta colpendo il nostro Paese, ha dedicato la sua prima pagina all’esperienza piacentina.

Bambini e anziani non sono poi così diversi

Il fatto che bimbi e anziani stiano così bene insieme ci ricorda due cose importanti, innanzitutto che, come dicevano Greci e Romani, parlando degli antichi,  "Siamo nani sulle spalle dei giganti",  quindi che le generazioni future vedranno sempre un po’ più in là, solo se conosceranno la storia di chi li ha preceduti. E la possibilità per questi piccoli di avere delle persone da poter chiamare nonni anche se non lo sono è un grosso vantaggio.

Associazione Abi Piacenza

E poi che anziani e bambini sono del tutto simili: mentre i primi rallentano e disimparano a camminare i secondi iniziano a correre e a muovere i primi passi incerti. Si incontrano però a metà strada in un abbraccio che consente a tutti di non cadere a terra.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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