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6 Febbraio 2024
10:00

Che cos’è la sindrome del nido vuoto e perché sentiamo tanto la mancanza del nostro bambino

La sindrome del nido vuoto si riferisce al dolore che molti genitori provano quando i loro figli lasciano la casa. Questa condizione è in genere più comune nelle donne, che hanno maggiori probabilità di aver avuto un ruolo prima di cura, e nei genitori anziani o con un unico figlio.

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Che cos’è la sindrome del nido vuoto e perché sentiamo tanto la mancanza del nostro bambino
In collaborazione con la Dott.ssa Elisabetta Lupi
sindrome del nido vuoto

La sindrome del nido vuoto è uno stato psicologico che colpisce i genitori nel momento in cui i figli lasciano l’abitazione, perché si sposano, vanno a vivere da soli o si trasferiscono per studiare. Non è un disturbo clinico, ma può essere un problema molto reale.

È caratterizzato da sentimenti di perdita, dolore, tristezza e solitudine, che possono durare poche settimane o anni. Per superare questo momento depressivo è importante investire prima di tutto su se stessi. Bisogna vivere il cambiamento come un nuovo inizio e quindi cercare di ampliare gli interessi personali e gli hobby, ma anche socializzazione e concentrarsi sul rapporto di coppia, quando e se c’è. Può essere più faticosa per i genitori anziani e per i genitori single.

Cos'è la sindrome del nido vuoto

La sindrome del nido vuoto è un momento di forte solitudine che può verificarsi quando nostro figlio lascia la casa inaspettatamente o prima di quanto pensavamo, quando si ha un  figlio unico o nel momento in cui il figlio più giovane decida di trasferirsi, per motivi di lavoro, di studio o personali.

«La sindrome del nido vuoto si caratterizza da senso di perdita e abbandono – spiega la psicologa Elisabetta Lupi –  Il genitore sperimenta una vera e propria perdita del legame con il figlio e la conseguente sensazione di sentirsi abbandonato. Tali sentimenti si associano spesso ad ansia e tristezza».

Sebbene sia del tutto normale sentire la mancanza di nostro figlio quando esce di casa – e questi sentimenti tendono ad attenuarsi nel tempo – alcuni genitori sperimentano ulteriori difficoltà come ansia, depressione, dipendenza e persino problemi coniugali/relazionali. Il problema colpisce maggiormente i genitori anziani, che temono di non poter più contare sull’aiuto del figlio o di diventare un peso, e i genitori single.  Sono maggiormente a rischio, soprattutto, le madri, soprattutto se non lavorano, le persone che vivono matrimoni infelici e i genitori di figli unici.

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I sintomi della sindrome del nido vuoto

I sintomi della sindrome del nido vuoto possono essere numerosi. I più frequenti sono:

  • La mancanza di avere nostro figlio vicino
  • Trovare difficile accettare che nostro figlio sia diventato adulto e non abbia bisogno delle nostre cure
  • Preoccupazione per la sua sicurezza
  • Smarrimento
  • Solitudine
  • Depressione
  • Ansia
  • Dipendenze da farmaci
  • Dormire troppo o non abbastanza
  • Perdere interesse per le attività che una volta ci piacevano
  • Stanchezza o mancanza di energia
  • Sentirsi in colpa o inutili
  • Difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni
  • Pensare alla morte o al suicidio
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Le conseguenze della sindrome del nido vuoto

La sindrome del nido vuoto può essere un periodo transitorio per la maggior parte dei genitori, che hanno bisogno di abituarsi al cambiamento. É importante però gestire il vuoto con positività, perché il rischio è quello di ritrovarsi vittime della depressione, quindi sviluppando apatia, disturbi del sonno o alimentari, dipendenza da sonniferi e farmaci. La depressione è diversa dalla tristezza e dal dolore e può essere curata. Si tratta di una condizione medica comune, ma grave, che può influenzare negativamente tutti gli aspetti della vita.

Come affrontare la sindrome del nido vuoto

Quando nostro figlio prende il volo, ovvero lascia la casa d’infanzia, si apre un nuovo capitolo della sua vita e di conseguenza anche della nostra. Non dobbiamo vederlo come la conclusione di un percorso, ma come un nuovo inizio. È dunque importante concentrarsi sugli aspetti positivi:

  • Più libertà
  • Tempo nuovo per la coppia
  • Tempo di perseguire i propri obiettivi
  • Orgoglio e gioia nel vedere i propri figli avere successo
  • Miglioramento delle relazioni con i propri figli
  • Migliori rapporti con i fratelli
  • Meno fattori di stress quotidiani

É anche l’occasione per praticare nuovi hobby, per frequentare di più gli amici e conoscere nuove persone. Se i sintomi della sindrome del nido vuoto sono gravi e persistono, dovremmo cercare una guida professionale. Iniziamo parlandone con il medico di famiglia e poi contattiamo uno psicologo, per incominciare un percorso di psicoterapia.

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