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22 Settembre 2023
10:00

Come aiutare i bambini a concentrarsi?

Per aiutare i bambini a concentrarsi sullo studio possiamo stimolare la loro attenzione attraverso il gioco e la creazione di una routine adatta a massimizzare lo sforzo mentale ed escludere eventuali fonti di distrazione.

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Come aiutare i bambini a concentrarsi?
Come aiutare i bambini a concentrarsi?

L'attenzione e la concentrazione sono processi cognitivi molto importanti per lo sviluppo dei più piccoli e, come molte abilità utili alla crescita, possono essere "allenate". I genitori possono infatti aiutare i bambini a concentrarsi attraverso il gioco e la costruzione di routine che permettano loro di abituarsi a raccogliere i propri pensieri e focalizzarsi su compiti ben precisi, siano essi un testo da leggere, una poesia da imparare a memoria o una lezione da seguire.

Come capire se un bambino ha problemi di concentrazione

Prima di capire come aiutare i bimbi a dedicare la giusta attenzione al lavoro che stanno compiendo è fondamentale sapere che ciascuno di noi matura con tempistiche differenti e la stessa capacità di concentrazione varia a secondo delle condizioni ambientali e psicofisiche del momento.

Un bambino che viene messo a studiare dopo un'abbondante pasto e in un ambiente rumoroso, ad esempio, troverà senz'altro maggiori difficoltà di concentrazione rispetto ad un coetaneo riposato e non appesantito dal cibo che si trova a ripassare in una stanza silenziosa.

Ogni bambino possiede una propria soglia d'attenzione e per allenarla non servono forzature, ma stimoli positivi

Anche l'età gioca un ruolo decisivo. Un bambino o una bambina di sei anni ha infatti una capacità d'attenzione media di circa 15 minuti e negli ultimi anni questa soglia continua ad abbassarsi grazie all'enorme quantità di stimoli sensoriale offerta dalla nostra società iper-connessa.

Inutile dunque armarsi di una metaforica frusta e costringere i nostri figli a rimanere sui libri per ore senza mai alzare lo sguardo: gli effetti saranno minimi o addirittura opposti a quelli desiderati. Molto meglio un approccio giocoso e stimolante.

Se però un bambino proprio non riesce a prestare attenzione ma anzi, nelle occasioni in cui si richiede raccoglimento e concentrazione mostra segni d'insofferenza e agitazione, allora la questione potrebbe essere approfondita: potrebbe trattarsi di ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), conosciuto anche come deficit d'attenzione e iperattività.

In questo caso l'approccio deve cambiare e si necessita l'intervento di figure professionali per la diagnosi e, in caso di conferma, un adeguato supporto per trovare le giuste strategie da adottare, come la personalizzazione delle metodologie di studio e apprendimento.

Metodi ed esercizi per migliorare l'attenzione nei bambini

Poiché la sfera emotiva gioca un ruolo decisivo nella capacità di concentrazione (proviamo a pensare quanto risulta difficile rimanere attenti su un problema quando siamo troppo arrabbiati, euforici o stressati), un primo passo da compiere è mettere il bimbo in condizione di leggere o studiare con serenità, possibilmente senza un genitore dietro le spalle che sia lì a controllarlo e a mettergli pressione.

Così facendo il bambino inizierà a familiarizzare con l'esperienza derivante dalla concentrazione – in poche parole, capirà cosa voglia dire "essere concentrato" – e inconsapevolmente interiorizzerà un proprio metodo per ricreare le condizioni ideali per favorire l'attenzione ogni volta che ne avrò bisogno.

Nel quotidiano poi, mamme e papà possono adottare una serie di accorgimenti per facilitare questo processo.

Sfruttiamo il gioco

Molte attività ludiche richiedono una certa concentrazione per risolvere piccoli enigmi o raggiungere la soluzione di un quesito. Passatempi come il sudoku e le parole crociate o giochi da tavolo come il Memory o lo Scarabeo possono rivelarsi delle ottime "palestre" d'attenzione

Creiamo una routine

Abituiamo i nostri bimbi al fatto che quando occorre concentrarsi su qualcosa è meglio escludere le fonti di distrazione – via smartphone, TV accese e finti di rumore – e creare un ambiente adatto.

Per fare ciò bisogna dunque sistemarsi su un piano di lavoro (un banco o un tavolo), liberarlo da tutti gli oggetti superflui (dove c'è ordine, c'è ordine mentale) e mettersi seduti composti per mandare al corpo un chiaro segnale: è ora di mettersi all'opera!

Riposo e benessere fisico

Chi dorme poco e male, fatica a concentrarsi. Insegnare al bambino ad andare a letto alla giusta ora e senza l'utilizzo di device elettronici sovrastimolanti lo aiuterà a rimanere attento sia nei momenti di studio che durante le lezioni in classe.

Pause

Come già accennato, i bambini non sono "progettati" per stare attenti su un unico compito per troppo tempo. Ogni quarto d'ora è bene dunque concedersi una pausa di un paio di minuti per alzarsi dalla sedia, far correre i pensieri e, perché no, talvolta fare uno spuntino (sano).

Incoraggiare il bambino

Mettere in castigo un bambino perché si distrae o non studia con profitto rimane controproducente. Molto meglio un approccio paziente e propositivo, costruito su rinforzi positivi per i piccoli successi e incoraggiamenti durante le difficoltà.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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