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28 Ottobre 2023
11:00

Come insegnare a scrivere ai bambini

Sono gli insegnanti della scuola primaria ad insegnare la scrittura formale ai bambini. Già prima però è fondamentale che i piccoli apprendano le competenze di pregrafismo necessarie per impugnare la biro e scrivere. Abilità che si imparano attraverso esercizi, attività come il disegno e la pittura e giochi.

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Come insegnare a scrivere ai bambini
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Imparare a scrivere è un processo graduale che comincia prima dell’inizio della scuola primaria. L’acquisizione dell’abilità di scrittura è preceduta dalla fase del pregrafismo, durante la quale attraverso esercizi, esperienze e attività i più piccoli sviluppano competenze cognitive, creative, linguistiche e di motricità fine, imprescindibili per impugnare la penna e scrivere sul foglio. Per insegnare ai bambini a scrivere sono quindi utili, già prima dei 6 anni, attività di disegno libero sul foglio, tracciamento di linee, simboli, figure, scarabocchi con diversi strumenti, dai pastelli a cera ai pennarelli, dalle matite agli stampini. Efficaci per imparare a scrivere sono pure collage, puzzle e giochi con le lettere che facilitano la memorizzazione e l’associazione tra il simbolo e il suono.

Solo una volta iscritto alla primaria, però, il piccolo imparerà a scrivere nel senso vero e proprio, anche grazie alle abilità apprese in precedenza. Non occorre, dunque, insegnare ai bambini in età prescolare a scrivere in modo formale (abilità che è giusto acquisiscano alla scuola primaria), ma piuttosto trasmettere loro le competenze fondamentali di pre-scrittura.

Imparare a impugnare la penna

L’apprendimento della scrittura è un processo lento e graduale, non è una nozione da imparare nel corso di una lezione. È il frutto di competenze e abilità di diversa natura che il piccolo ha interiorizzato in precedenza. Una di queste è la motricità fine: è opportuno che entro i 5-6 anni i bambini abbiano imparato a impugnare correttamente lo strumento di scrittura (biro, pastello, pennarello o altro). Come? Attraverso il disegno, il maneggiamento di pastelli, la pittura, il collage…

È durante i primi anni di età infatti che i piccoli sviluppano il controllo dell’uso delle mani, motivo per il quale in questa delicata fase di sviluppo i muscoli delle dita devono essere rafforzati attraverso attività come disegnare, dipingere, giocare con la plastilina. Sono attività normalmente proposte alla scuola dell’infanzia e replicabili a casa, che aiutano i piccoli a familiarizzare con lo strumento che, un domani, utilizzeranno per scrivere.

I bambini all’inizio tengono più facilmente in mano strumenti più grandi, come i gessetti lunghi e larghi e i pennarelli grossi e spessi. A forza di maneggiarli e man mano che sviluppano la presa e il controllo della dita, cominciano a impugnare con destrezza anche pennarelli a punta fine, matite e penne più sottili.

Riconoscere e memorizzare le lettere

I bambini generalmente iniziano a mostrare interesse verso le lettere tra i 4 i 5 anni, anche se è probabile che le imparino a riconoscere e memorizzare tutte quante solo alla scuola primaria. Ricordiamoci che i più piccoli imparano per osservazione e imitazione quindi più occasioni avranno di manipolare giochi, oggetti, strumenti, e di sperimentare, più verranno stimolati e consolideranno le informazioni nella loro memoria.

In classe l’insegnante scrive la lettera, la mostra ai giovani alunni e insieme la leggono e la ripetono. Dopodiché, il docente chiede ai piccoli di riprodurla, prima copiandola e più tardi riproducendola senza un modello davanti. Per rendere più semplice l’associazione, si indicano oggetti e animali che iniziano con quella lettera: A come Anatra, B come Bambino, C come Camion…

Ma i piccoli già alla scuola dell’infanzia vedono, ad esempio, il loro nome scritto sul grembiule, sulla sacca o sullo zainetto con il cambio (magari cucito dal genitore o dalla nonna), in calce ai loro disegni come firma di riconoscimento, sulle etichette appiccicate su quaderni e pennarelli, sulla porta della loro camera da letto. Firmare in modo chiaro il loro nome in un angolo del disegno o del lavoretto, in particolare, è importante perché i piccoli si convinceranno che quelle lettere, messe insieme, rappresentano il loro nome.

Per rafforzare l’identificazione delle lettere esistono delle attività utili da organizzare a casa. Alfabeti tattili, puzzle alfabetici e magneti a forma di lettere da attaccare al frigo, al termosifone o alla lavagna magnetica sono delle buone idee. Il gioco dell’alfabeto tattile consente ai piccoli di toccare le lettere smerigliate, associare i grafemi alle parole e imparare l’alfabeto. Tra l’altro, genitori e figli possono realizzare delle versioni “fai da te” dell’alfabeto tattile, scrivendo le lettere su un foglio e ricalcandone i confini con dello spago: i piccoli, toccando le A, B, C, … in rilievo, si eserciteranno nel riconoscere le forme delle lettere. Anche tracciare le lettere sulla farina o sulla sabbia è un ottimo metodo per riprodurre e memorizzare l’alfabeto. Con il puzzle dell’alfabeto i piccoli iniziano ad avvicinarsi al mondo delle lettere, riempiendo le sagome vuote con le apposite lettere dell’alfabeto.

I bimbi vedono le lettere, percependole inizialmente come simboli incomprensibili, anche sui libri che il genitore gli legge la sera e sui segnali stradali. Per apprendere e memorizzare le lettere in tenera età si utilizzano anche libri illustrati con alfabeti colorati. Il piccolo si divertirà a indicare le lettere che conosce e a osservare i colori, gli animali, le forme e gli oggetti sfogliando il libro. La lettura in compagnia degli adulti infatti facilita l’apprendimento dell’alfabeto e della scrittura, perciò leggere la fiaba della buonanotte, magari scritta su libriccini a misura di bambino, con poche parole scritte a caratteri cubitali associate alle  corrispettive immagini, è un modo per familiarizzare con le lettere e imparare a distinguerle.

A scuola generalmente viene appeso alle pareti il cartellone con l’alfabeto e le sue 26 lettere, ciascuna associata a un oggetto o un animale che inizia con quella determinata lettera: A come Albero, B come Balena, C come Casa. Se sono presenti più sezioni prime nell’istituto, vengono generalmente associate a delle lettere e a degli animali: la 1° F è la sezione delle Farfalle, la 1° D è la sezione dei Draghi.

Tracciare le lettere

Quando i bambini iniziano la scuola primaria, l’insegnante non mostra subito sulla lavagna come si disegna una determinata lettera. Prima ci si esercita in classe con linee, zigzag, onde. Si tratta di figure e tratti basilari che servono ai piccoli per comporre le lettere. La lettera A, per esempio, nasce da uno zig-zag.

Quando i piccoli hanno imparato a realizzare linee, figure e schemi, l’insegnante dedicherà una lezione o più a ciascuna delle lettere. Il docente spiega come si forma ogni lettera: si inizia in alto a destra, si sale su, si crea una “pancia”, si torna indietro.

Delle attività utili e divertenti per insegnare al piccolo a memorizzare e tracciare le lettere, è scriverle sulla sabbia o sulla farina, attività facilmente realizzabili a casa.

Un dibattito aperto da anni è quello relativo alle cosiddette “schede di pregrafismo”. Si tratta di esercizi e schede con linee, cornicette, tracciati semplici e complessi da completare, specificatamente creati per lo sviluppo delle competenze di pregrafismo e proposti ai bambini prima della scuola primaria. Se da un lato c’è chi ritiene che le schede che le schede di pregrafismo siano strumenti utili per imparare a scrivere, dall’altro c’è chi è convinto che gli esercizi siano da assegnare a partire dalla scuola elementare, mentre prima i piccoli si debbano concentrare su libere attività di gioco. In effetti, l’uso delle schede prima del tempo rischia a volte di interferire con quanto verrà insegnato a scuola, nonché scatenare avversione nei bambini verso compiti e attività simili.

Allineare le lettere sul foglio

In classe si iniziano ad allineare le lettere copiandole dalla lavagna o dal libro e scrivendole in fila, una dietro l’altra. Ci si esercita riempiendo intere pagine del quaderno di lettere. Per facilitare la gestione dello spazio sul foglio, si prediligono generalmente i quaderni “a quadrettoni” da 1 cm: i piccoli, scrivendo, cercheranno di non uscire dalle griglie geometriche del foglio.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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