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30 Novembre 2023
9:00

Come parlare ai bambini della malattia e della morte

Spiegare la malattia e la morte ai bambini può mettere in difficoltà gli adulti, spesso ci si chiede se sia giusto far soffrire i piccoli e si cercano modi per alleviarlo. Una comunicazione onesta e semplice è fondamentale per aiutare i bambini a elaborare anche gli aspetti più difficili della vita.

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Come parlare ai bambini della malattia e della morte
Psicologa e psicoterapeuta
Come parlare ai bambini della malattia e della morte

Affrontare la malattia di una persona cara o un lutto in famiglia è sempre un processo delicato che può mettere a dura prova l'equilibrio di grandi e piccini. Gli adulti di casa hanno il doppio compito di gestire le proprie reazioni emotive (la preoccupazione, il dolore, la rabbia…) e di accompagnare i bambini nella comprensione di quello che sta succedendo intorno a loro e dentro di loro.

Perché è importante parlare ai bambini della malattia e della morte

Parlare apertamente ai bambini della malattia che sta attraversando una figura a loro vicina o della morte è un passo cruciale.

In generale insegna ai bambini a comprendere un aspetto fondamentale della vita: l'ordine naturale delle cose non sempre va come desideriamo,  siamo naturalmente portati a rappresentarci il mondo come "giusto" e prevedibile ma la natura sovverte le nostre aspettative, ad esempio attraverso la malattia. La morte stessa fa parte della nostra esistenza e va inserita nel nostro sistema di significati come le altre cose della vita.

Inoltre, spiegare in modo semplice e adeguato all'età quello che è successo o sta succedendo aiuta i bambini a darsi spiegazioni realistiche e non sentirsi abbandonati o ignorati nel momento di instabilità che la famiglia sta vivendo.

È giusto evitare al bambino di soffrire?

Spesso il motivo per cui si sceglie di non affrontare il tema della morte con i bambini è proprio evitar loro di soffrire: si inventano storie di parenti partiti per viaggi lontani, storie di fantasia o si rimanda per giorni il discorso evitando loro qualsiasi contatto con il rito funebre e magari mascherando le emozioni dolorose che gli adulti stessi stanno provando.

Anche nel caso della malattia capita spesso di rimandare il discorso fino agli ultimi momenti di vita del malato magari, o si creano aspettative di miglioramento troppo ottimistiche e improbabili al fine di rimandare il più possibile il confronto con il dolore.

In realtà così facendo il rischio è quello di aggiungere all'inevitabile momento di dolore altri vissuti secondari, come il senso di colpa: quando i bambini piccoli sono lasciati privi di una lettura della realtà che li circonda tendono a darsi spiegazioni fantastiche o egoriferite. Non è raro trovare pensieri tipo "si è ammalato perché non facevo il bravo".

Non trascuriamo inoltre che quando inventiamo storie irrealistiche, parliamo di un viaggio (che presuppone un ritorno) o minimizzare quello che sta succedendo stiamo di fatto mentendo e a posteriori scoprire di essere stati ingannati può essere ancora più doloroso di affrontare la realtà per lo sviluppo della fiducia e della propria identità.

Quale potrebbe essere la reazione di un bambino?

Ogni bambino è a sé e le reazioni possono essere estremamente diverse e soprattutto non esistono reazioni adeguate, giuste e reazioni sbagliate, questo è molto importante tenerlo presente per non correre il rischio di invalidare i sentimenti e il dolore del bambino.

Potrebbe sembrare così distaccato o impassibile da farci chiedere se abbia davvero compreso, potrebbe arrabbiarsi con chi dà la notizia, con il malato stesso o essere più irritabile e reagire con rabbia con maggiore frequenza alle situazioni quotidiane; potrebbe avere un calo del rendimento scolastico, sembrare demotivato in tutto quello che prima era fonte di interesse. I bambini piú piccoli potrebbero mostrare le loro emozioni anche attraverso i contenuti di gioco.

L'importante per i caregiver è osservare e accettare il modo soggettivo di esprimere il dolore senza giudizio.

Come affrontare il discorso con i bambini

Non esistono consigli preconfezionati adatti a tutte le situazioni e a tutte le famiglie. Il modo in cui si affronta il discorso dipende dal tipo di relazione che c'è tra bambino e malato o defunto, dal temperamento e risorse del singolo bambino e dall'età.

Alcuni consigli generali:

  • Utilizzare un linguaggio semplice, adeguato all'età ma concreto, realistico
  • Non entrare in dettagli a meno che non ci siano richieste di approfondimento da parte del bambino
  • Se la malattia si protrae e la situazione va modificandosi accompagnare anche il bambino aggiornandolo sui cambiamenti
  • Porsi in ascolto, non cercare di riempire a tutti i costi i vuoti con tante parole, magari sarà proprio il bambino a fare delle domande a cui dobbiamo cercare di dare risposta
  • Non inventare storie immaginarie o creare false speranze
  • Accogliere ogni emozione e ogni tipo di reazione, senza giudizio.

Risorse utili

Può essere utile accompagnare questo periodo difficile con alcune risorse dedicate ai bambini che avvicinano il tema da leggere o guardare insieme.

Tra i libri ricordiamo Io dopo di te. Una storia per aiutare i bambini ad affrontare la perdita di una persona cara di Alberto Pellai e Tu non ci sei più e io mi sento gíù di Anna Rita Verardo.

Un film che è stato molto apprezzato per il modo di trattare il tema della morte è infine Coco di Disney/Pixar.

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