Cosa penserebbe Maria Montessori dei social network se fosse nata oggi?

Se Maria Montessori vivesse oggi tra noi, nell'era dei social, cosa direbbe di questo mondo? Avversa alle logiche social avrebbe trovato una soluzione per proteggere i bambini e ammonire gli adulti.

27 Settembre 2023
14:30
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Cosa penserebbe Maria Montessori dei social network se fosse nata oggi?
Pedagogista
Maria Montessori

Conosciamo tutti Maria Montessori, la neuropsichiatra che per prima comprese che i bambini si trovavano incastrati in un mondo non costruito su misura per loro, nel quale a fatica potevano esprimersi.

Ma se Maria Montessori oggi fosse tra di noi, cosa direbbe di questo mondo fatto di social network e dispositivi digitali? Lo troverebbe a misura di bambino?

Maria Montessori nell’era dei social network

Sicuramente Maria Montessori oggi sarebbe la più acerrima nemica di Mark Zuckerberg. Come in tutte le scelte fatte nel corso della sua vita, non avrebbe certo adottato mezze misure, provando a ragionare su eventuali benefici dell’utilizzo dei dispositivi digitali, secondo lei i devices e i social network sarebbero dovuti restare alla larga dai bambini.

Maria Montessori avrebbe detestato i social network

Se ci pensiamo il mondo di Instagram o Facebook è fatto di dicotomie, una cosa ci piace, oppure non ci piace, ci interessa e la seguiamo, oppure non ci interessa non lo facciamo. Quindi con il dito sullo schermo passiamo in un secondo al contenuto successivo o alla pagina successiva. Questo Maria Montessori lo avrebbe detestato, lei che immaginava oggetti per l’apprendimento basati sullo sviluppo di una facoltà per volta, sul silenzio, in un mondo fatto di contenuti in rapida successione, che non allena alla concentrazione o alla capacità di stare anche nella noia, non ci sarebbe stata. O meglio avrebbe cercato di proteggere i bambini da tutto questo.

Oggi sarebbe in ogni trasmissione televisiva per ammonire i genitori sui pericoli dell’utilizzo dei devices tecnologici in età infantile. E poi sarebbe in cattedra, vicino agli insegnanti, o tra gli studenti, per aiutarli a gestire l’apprendimento in  un tempo così complesso, come quello in cui viviamo.

Il ritorno a carta e penna

Maria Montessori si sarebbe battuta oggi più che mai sull’importanza di non abbandonare mai carta e penna. Perché per lei la scrittura non era solo un fatto visivo, ma anche senso – tattile.

Tramite uno schermo non si allena l'apprendimento senso tattile della scrittura

Le lettere dell’alfabeto secondo lei andavano realizzate in rilievo, con legno o cartoncino, affinché i bimbi potessero toccarle e giocarci, percorrendone le linee con le dita.  Tutto questo, tramite uno schermo non è possibile e per lei sarebbe stata un’enorme perdita.

Proteggere i bambini dalle tecnologie

Maria Montessori, però, nonostante sia sempre stata una donna in grado di guardare molto più avanti dei suoi coevi, era ben consapevole della società in cui viveva. Quindi non avrebbe mai combattuto contro i mulini a vento, si sarebbe invece ingegnata per trovare una soluzione.

Maria Montessori avrebbe protetto i bambini dalla tecnologia e risvegliato gli adulti

I dispositivi tecnologici sono stati pensati come un’estensione del nostro corpo, lì abbiamo la nostra memoria, talvolta la nostra identità, gli appuntamenti, anche ciò che ci interessa e questo lei lo avrebbe capito. 

Maria Montessori avrebbe quindi accettato a fatica la tecnologia, proteggendo i più piccoli dalle sue insidie e si sarebbe battuta affinché devices e social rimanessero per noi solo uno strumento d'aiuto. Ci avrebbe fatti ragionare su quanto un oggetto, pensato inizialmente per aiutarci, sia oggi in grado di manipolarci in toto, catturando la nostra attenzione, allontanandoci da ciò che davvero conta.

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Luca Frusciello
Pedagogista
Dopo gli studi superiori, mi laureo in Educazione Professionale. Mentre approfondisco le tematiche pedagogiche in percorsi universitari e formativi extra-universitari, progetto e realizzo interventi educativi finalizzati allo sviluppo globale della persona. Successivamente conseguo il titolo di Pedagogista Clinico® che aggiunge alla mia professionalità le basi scientifiche trasversali per interventi basati su metodi e tecniche proprie della disciplina, finalizzate alla comprensione dei processi che muovono l’individuo senza concentrarsi sui disturbi e le incapacità, ma attivando Potenzialità, Abilità e Disponibilità. Attraverso modalità, metodi e tecniche esclusivamente educative mi rivolgo a persone di ogni età, concentrandomi sulle capacità individuali e sociali. Grazie ad un approccio non curativo né correttivo, si favorisce la persona nel trovare le proprie risorse adattive, agendo interventi educativi specialistici. Visione, questa, che permette di accogliere, analizzare e associare ogni orientamento verso l’evoluzione e il cambiamento.
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