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6 Settembre 2023
18:00

La diversità spiegata ai bambini

Dopo la discriminazione subita dalla giovane Miriam Santo a causa dell'alopecia da parte di un gruppo di ragazzini che l'hanno apostrofata chiamandola "strega pelata", emerge l'importanza di spiegare la diversità ai bambini, crescendoli gentili e empatici. Eccome come fare.

A cura di Sophia Crotti
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La diversità spiegata ai bambini
bimbi diversi

La diversità è un valore molto importante che dovremmo riuscire a spiegare ai nostri bambini, per evitare che discriminino o si sentano minacciati da qualcosa o qualcuno diverso da loro, che in realtà può solo arricchirli. È proprio questo concetto che Miriam Santo, una giovane ragazza di Porto Cesareo ha cercato di trasmettere, raccontando sui social un triste episodio in cui è stata coinvolta. Miriam è affetta da alopecia, una malattia che tra i sintomi comporta la perdita dei capelli. Le capita di indossare una parrucca, ma in estate adora girare libera da quel copricapo fastidioso, come scrive nella descrizione della sua foto profilo di Facebook. Mentre si aggirava per la città, però, un gruppo di bambini l'ha apostrofata chiamandola «Strega pelata» e lanciandole addosso della granita.

Miriam, che nella vita fa l'insegnante ha ribadito sui social l'importanza di spiegare ai bambini concetti come la diversità: «Insegnate ai vostri bambini la gentilezza, la comprensione, l’inclusività, la normalità dell’essere diversi, l’amore».

Farlo è un dovere morale, per fare in modo che eventi del genere non si ripetano più. Ecco qualche spunto per spiegare la diversità ai bambini, anche e basterebbe partire dall'etimologia della parola che significa"volto da un'altra parte", per ricordare ai piccoli quanta bellezza si perderebbero, se non si voltassero a guardare ciò che riescono a vedere i loro amici, proprio perché si trovano in una posizione diversa.

La diversità spiegata ai bambini

Ciò che è diverso non passa inosservato. I bimbi poi con il loro sguardo desideroso di conoscere, lo notano eccome. Nella crescita, tra scuola, sport e incontri a tema, si confrontano con volti, giocattoli, usanze e situazioni tutte diverse le une dalle altre. La cosa importante è insegnare loro quanto la diversità sia all'ordine del giorno e soprattutto che essere diversi è un valore che ci rende unici e irripetibili. Se la vediamo così la diversità altro non è che normalità.

Per spiegare ai bimbi il concetto di diversità possiamo seguire questi consigli:

  • Usiamo parole semplici ed esempi concreti: facciamoli ragionare sui loro compagni di classe, sui protagonisti delle favole o dei cartoni animati. Alcuni sono tondi, altri snelli, qualcuno basso, atri alti, ognuno ha la pelle di un colore diverso, e il carattere diverso dal loro.
  • Rispondiamo ai loro perché: alcune domande sono difficili e imbarazzanti se il bimbo le grida in pubblico, ma è importante rispondere a tutte. Con le nostre risposte i bambini comprendono il mondo, spieghiamo loro che alcune persone nascono con i capelli, altre senza, che non tutti riescono a camminare sulle proprie gambe, alcuni hanno bisogno di uno strumento come la stampella, altri di un bastone o di una carrozzina.
  • Spieghiamo che la diversità è arricchente: se il bimbo fosse identico a tutti i suoi compagni di squadra, l'allenatore proprio non saprebbe come distribuire i ruoli. Se i suoi compagni non gli insegnassero giochi diversi, saprebbe fare sempre i soliti e si annoierebbe. Se a scuola tutti fossero bravi solo in matematica, si perderebbero la bellezza del disegno e della letteratura.
  • Cerchiamo di essere dei buoni esempi: i bambini ci imitano in tutto, se noi per primi non siamo gentili con gli altri, discriminiamo o ci voltiamo davanti alla diversità loro faranno lo stesso. Sono finiti i tempi in cui i genitori coprivano gli occhi ai bambini per "proteggerli" da ciò che era diverso, facendo solo il loro male. I bimbi devono conoscere, solo così possono rivoluzionare il mondo con la gentilezza e la comprensione.

Giochi, viaggi e racconti per spiegare la diversità

La concretezza vince sempre, proviamo a far riflettere il bambino su come la diversità pervada completamente il mondo con qualche gioco simpatico.

diversità spiegata ai bambini
  • Trova le differenze: prendendo spunto dal cervellotico gioco che facciamo sotto l'ombrellone d'estate cercando di cerchiare le differenze tra due immagini apparentemente identiche, mettiamo il bimbo davanti a noi e chiediamogli di indicarci le differenze che ci sono tra noi e lui. Noi siamo più alti e lui è più basso, a noi piace il calcio a lui la pallavolo, il nostro naso e a patata il suo alla francese. Terminate le differenze, spieghiamogli che anche se diversi ci piacciamo e siamo unici, e che non cambieremmo le caratteristiche, l'uno dell'altra per nulla al mondo.
  • Fiabe con protagonisti diversi: cerchiamo libri illustrati da mettere sotto gli occhi incantati del nostro bimbo mentre gli raccontiamo una favola. Protagonisti con pelle dal colore diverso, interessi diversi, abilità diverse. Così il bimbo si abituerà alla diversità, non trovandola strana e non provando paura.
  • Alla scoperta delle altre culture: portiamo il bimbo ad eventi multiculturali, lasciamo che accetti gli inviti dei compagni ad assaggiare una pietanza proveniente da un paese lontano e se ci è possibile viaggiamo molto. Il bimbo non vedrà l'ora di appassionarsi a qualcosa di nuovo.

La diversità: tra delicatezza e voglia di conoscere

La diversità è arricchente, i bimbi devono comprendere questo concetto, ma è anche vero che non tutti vogliono parlare di tutti i loro tratti distintivi. La delicatezza è molto importante, facciamo ragionare i piccoli su quanto anche loro magari non se la sentano di raccontare ai loro amici tutto ciò che li rende unici e irripetibili. Alcune cose le mostrano con orgoglio e semplicità, altre solo a chi e quando lo desiderano. Questo non vuol dire arginare la curiosità dei nostri bambini, ma insegnare loro ad essere empatici e gentili.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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