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2 Marzo 2024
18:00

La “sindrome” della capanna in bambini e adolescenti: cos’è e come si manifesta?

Quando il bambino si isola, non vuole uscire di casa e frequentare gli altri si parla di sindrome della capanna. Può succedere se il piccolo, ma anche gli adolescenti, sono stati costretti a lungo lontano dai coetanei, magari per una malattia, o a seguito di un trasferimento si trovano inseriti in un contesto sociale che non conoscono.

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La “sindrome” della capanna in bambini e adolescenti: cos’è e come si manifesta?
In collaborazione con la Dott.ssa Elisabetta Lupi
Psicologa

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cabin fever

La sindrome della capanna (ovvero la sindrome del prigioniero o Cabin Fever) è un modo popolare per definire la paura di stare in mezzo alla gente, la difficoltà ad uscire di casa e, di conseguenza, l’istinto a isolarsi.

«La "sindrome" della capanna è un termine utilizzato per descrivere la preferenza da parte dei bambini a ricercare la protezione in un ambiente prevedibile, conosciuto e sicuro – ci spiega la psicologa Elisabetta Lupi – Tale comportamento, se eccessivo e protratto nel tempo, merita attenzione da parte dei genitori, educatori, insegnanti e professionisti della salute mentale».

Il riferimento alla capanna esprime la sicurezza che si prova stando rintanati in un rifugio, nel quale ci si sente protetti. Ai bambini, soprattutto quelli che passano tanto tempo in casa con i nonni e i genitori, capita spesso, ma è frequente anche negli adolescenti, che ne sono stati particolarmente colpiti dopo il lockdown: molti giovanissimi dopo mesi chiusi tra le mura domestiche erano spaventati dal rientro in società.

Sintomi della sindrome della capanna

I "sintomi" della sindrome della capanna non sono uguali per tutti, ma molti bambini potremmo manifestare irritabilità e irrequietezza. Inoltre, potrebbero soffrire di:

  • Cambiamenti nei modelli di sonno
  • Difficoltà al risveglio
  • Sonnellini frequenti
  • Mancanza di pazienza
  • Letargia
  • Tristezza
  • Sudorazione eccessiva
  • Mal di pancia
  • Perdita del controllo

Sono ovviamente sintomi indicativi e nei piccoli, spesso, sono un po’ difficili da individuare. Gli adolescenti, invece, possono manifestare alterazioni simili agli attacchi di panico nei casi più gravi.

Quali sono le cause?

Le cause della sindrome della capanna possono essere dovute a situazioni che si sono create improvvisamente, come una malattia o un incidente, che ha obbligato il bimbo a stare a casa molto a lungo, un trasferimento o un cambiamento di scuola, ma anche essere obbligati a stare rinchiusi  per il maltempo o, come è successo qualche anno fa, per la pandemia. Ovviamente la personalità del bambino gioca un ruolo importante. I piccoli più introversi o timidi, molto spesso, sono più portati a soffrire di questa sindrome, perché trovano un modo per intrattenersi da soli e non sentono la necessità di socializzare.

sindrome della capanna

Come si supera?

Non è facile aiutare il bambino a superare la sindrome della capanna, ma non bisogna scoraggiarsi. I genitori non devono arrendersi. È fondamentale convalidare le emozioni del ragazzo o del bambino, che deve sentirsi compreso e supportato. Non deve essere sgridato o forzato, ma è necessario coinvolgerlo in un piano, fatto di piccoli step, per aiutarlo a uscire di casa. Proviamo con queste strategie:

  • Piccole uscite quotidiane: tutte le volte che possiamo, dobbiamo uscire con il bambino. Basta una piccola passeggiata, un giro al parco o una commissione a piedi. L’esposizione alla luce solare aiuta a regolare i cicli naturali del corpo e l'esercizio rilascia endorfine, creando uno "sballo" naturale
  • Creiamo una routine: la routine è importante per i bambini ed avere un programma che si ripete prima giornalmente e poi settimanalmente li farà sentire sereni e sicuri
  • Creiamo modelli alimentari sani: non gratifichiamo il bambino con il cibo, non facciamolo mangiare nei momenti di noia e non usiamo i dolci come merce di scambio. È importante mangiare bene, in modo sano e vario a ogni pasto. Nessuno, però, ci vieta, per esempio, di uscire per fare merenda speciale
  • Aiutiamo bambini a iniziare un hobby. Potrebbero voler costruire modellini di automobili o razzi. Potrebbero voler avviare una collezione di carte, fumetti, monete o francobolli. Oppure potrebbero voler apprendere un'abilità, come suonare la chitarra o ballare. Gli hobby possono sostenere l'interesse dei ragazzi verso attività che favoriscono l'apprendimento, la creatività e il senso di competenza.
  • Frequentiamo laboratori e biblioteche: visitiamo la biblioteca, i siti storici locali, un museo, gallerie d'arte, un'università e altri luoghi di interesse. Scopriamo le risorse della comunità come le ludoteche, centri di artigianato, piscine coperte, programmi ricreativi scolastici e attività della chiesa
  • Spegniamo i dispositivi digitali: giochiamo insieme, magari all’aperto, pratichiamo sport, o comunque coinvolgiamo il bambino in attività che non prevedano strumenti digitali, che possono favorire l’alienazione.

Quando cercare aiuto

Se i sintomi della sindrome della capanna persistono o sono accompagnati da altri sintomi di salute mentale, è importante consultare un terapeuta dell’età evolutiva, soprattutto se il ragazzo dimostra:

  • Mancanza di interesse o motivazione
  • difficoltà a dormire
  • Cambiamenti nell'appetito
  • Cambiamenti di umore
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