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27 Novembre 2023
10:00

La storia dell’Omino di Pan di Zenzero: trama, curiosità e cosa ci insegna

La storia dell’Omino di Pan di Zenzero è più antica di quanto si immagini. Il buffo biscotto prende vita e fugge dai suoi inseguitori, fino a quando incontra un ruscello e una volpe imbrogliona. Oggi l’Omino di Pan di Zenzero (o Pan Pepato) è diventato uno dei simboli del Natale e il dolce viene cucinato per le festività seguendo la ricetta della regina Elisabetta I d'Inghilterra.

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La storia dell’Omino di Pan di Zenzero: trama, curiosità e cosa ci insegna
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C’è chi lo conosce grazie alla pasticceria e chi lo ha incontrato per la prima volta nel film d’animazione Shrek. In pochi, tuttavia, conoscono la sua storia, che è tutt’altro che recente. La fiaba dell'Omino di Pan di Zenzero fu trascritta nero su bianco nel 1895, sulle pagine del St. Nicholas Magazine, una rivista americana per l’infanzia. Il narratore ne spiegò la provenienza, rivelando: «Una ragazza del Maine l'ha raccontata ai miei figli. Catturò così tanto la loro attenzione che ho pensato valesse la pena tramandarla. Le chiesi dove l'avesse sentita, e lei rispose che le era stata raccontata da un'anziana signora durante la sua infanzia». Esistono diverse versioni e rivisitazioni del racconto, ma il cuore della vicenda non cambia: il buffo biscottino a forma di omino prende vita e fugge dai suoi inseguitori.

Storia della fiaba

Non è chiara l’origine della storia dell’Omino di Pan di Zenzero (conosciuto anche come Omino di Pan Pepato) perché per anni è stata trasmessa oralmente nei Paesi anglosassoni.

Secondo una tradizione, il biscotto aromatizzato allo zenzero nasce in Inghilterra nel XVI secolo con la regina Elisabetta I, la quale ordinava ai cuochi di corte di cucinare per gli ospiti dei piccoli dolci in pan di zenzero dalle sembianze umane.

Quel biscotto è diventato il protagonista di un racconto, pubblicato per la prima volta nel 1875, quando “The Gingerbread Man” (cioè L’omino di Pan di Zenzero) apparve sulle pagine del mensile americano St. Nicolas Magazine.

Negli ultimi decenni il racconto dell’Omino di Pan di Zenzero è diventato una storia popolare che viene tramandata nei diversi Paesi del mondo con sensibili variazioni, sia nella trama, che nelle sembianze del protagonista (un impasto di pane, un pancake, un gömböc, una creazione d’argilla). Dopotutto, quello del cibo in fuga è un tópos letterario ricorrente nei racconti popolari, presente in diversi Paesi occidentali e orientali.

Trama

C’erano una volta una coppia di anziani, marito e moglie, che vivevano in una cascina in campagna. Un giorno lei cucina dei biscotti in pan di zenzero e ne prepara uno con le sembianze umane, decorandolo con gli zuccherini al posto dei bottoni e i canditi come occhi.

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Una volta terminata la cottura, estrae la teglia rovente dal forno e… Aiuto! L’omino di pan di zenzero prende vita, balza in piedi sulla carta da forno e salta giù, sul pavimento, scappando fuori dalla porta di casa. «Torna qui!» gli urlano i coniugi. «No, non voglio essere mangiato» risponde il biscotto mentre fugge a gambe levate, ripetendo:

«Corri, corri più veloce che puoi. Tanto non puoi acciuffarmi, sono l’Omino di Pan di Zenzero!».

L’Omino, sfacciato, scappa mostrando la linguaccia ai contadini e agli animali da fattoria, maiali, galline, mucche che incontra sulla strada. Tutti lo vogliono acchiappare perché il buffo dolcetto in pan di zenzero fa venire l’acquolina in bocca e a vedersi sembra prelibato, ma nessuno riesce ad afferrarlo.

«Corri, corri più veloce che puoi. Tanto non puoi acciuffarmi, sono l’Omino di Pan di Zenzero!».

Ad un certo punto l’Omino si trova davanti un ruscello e la sua fuga si interrompe. Il piccolo biscotto, tra sé e sé, riflette: «Non posso oltrepassare il ruscello: se il mio corpo si bagna, l’impasto si sgretolerà». È in quel frangente che appare un’infida volpe dal cespuglio.

La volpe si rivolge all’Omino rassicurandolo: «Ti posso aiutare io. Sali sulla mia coda mentre io nuoto attraverso il ruscello, fino a raggiungere l’altra sponda». Il biscotto si fida, e sale sulla coda dell'animale.

«Oh no, mi sto bagnando i piedi!» esclama l’Omino. «Allora sali sul mio dorso, così rimarrai asciutto» lo intima la volpe, e il biscotto segue le sue indicazioni.

Dopo pochi secondi però, l’Omino torna a lamentarsi: «Oh no, mi sto bagnando di nuovo!» . «Forza, sali sul mio muso» lo invita la volpe, sogghignando. Il biscotto accetta l’invito e salta sul naso dell’astuta volpe, che in realtà vuole ingannare il dolcetto.

A quel punto… «Gnam!». L’animale lancia l’Omino di Pan di Zenzero in aria e lo mangia in pochi bocconi.

«Sono sparito per un quarto… Sono sparito per metà… Sono sparito per tre quarti… Sono sparito del tutto!» mormora il biscotto, mentre viene sbranato.

Esiste una versione del racconto a lieto fine, in cui la volpe, anziché mangiare il biscotto, lo aiuta a scappare dagli animali, trasportandolo fino alla riva opposta del corso d’acqua senza torcergli un capello (o, meglio, un bottone).

Cosa ci insegna

La storia dell’Omino di Pan di Zenzero vuole insegnare ai piccoli a non fidarsi mai degli sconosciuti. La volpe, fingendosi interessata al benessere del biscotto, l’ha in realtà infidamente ingannato: ha finto di trasportarlo da un lato all’altro del ruscello, mentre in realtà voleva mangiarlo, esattamente come gli altri animali da cui l’Omino stava fuggendo.

Curiosità

Sono diverse le rivisitazioni dell’Omino di Pan di Zenzero: dal musical The Gingerbread Man, che ha debuttato a Broadway il giorno di Natale del 1905 riscuotendo un successo fenomenale, fino al film d’animazione Shrek, in cui l’Omino si chiama Zenzy ed è un biscotto parlante sfornato dall’Uomo Focaccina.

Perché il pan di zenzero è associato al Natale? C’è chi attribuisce l’associazione alla credenza secondo cui le spezie, come lo zenzero, avrebbero delle proprietà riscaldanti, ideali nelle gelide temperature invernali. Inoltre, nei secoli passati il pan di zenzero era un dolce pregiato e in quanto tale consumato in occasione di periodi festivi dell’anno, come il Natale.

Si è diffusa ovunque la ricetta dei biscotti di pan di zenzero, i dolci di Natale sfiziosi e morbidi caratterizzati da un intenso profumo di spezie. L’impasto, a base di melassa (o miele), farina, uova e zucchero, è aromatizzato con zenzero e cannella in polvere.

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Il dolce a base di pan di zenzero, tra l’altro, rimanda a un'altra fiaba estremamente nota, quella di Hänsel e Gretel dei fratelli Grimm: la dimora della strega dove i due poveri fratelli sopraggiungono è una casa costruita in marzapane e pan di zenzero.

La casetta di pan di zenzero, come l’Omino, è diventata uno dei simboli del Natale e i più piccoli si divertono a seguire le ricette natalizie per prepararla a casa. A Bryan, in Texas, negli Stati Uniti, si trova la più grande casa di pan di zenzero del mondo, grande circa 230 metri quadrati.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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