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5 Maggio 2023
11:00

Non è mai troppo presto: perché dobbiamo sempre parlare ai neonati (anche con le “vocine”)

Parlare ai neonati è estremamente importante per il loro sviluppo cognitivo e comunicativo. Quando parliamo ai neonati, stimoliamo il loro cervello, li aiutiamo a migliorare la loro capacità di comunicazione e costruiamo le basi per il loro sviluppo.

A cura di Sara Polotti
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Non è mai troppo presto: perché dobbiamo sempre parlare ai neonati (anche con le “vocine”)
parlare ai neonati

Per alcune persone è cringe (direbbe la Generazione Z), ma parlare con i neonati – facendo anche le famose "vocine" – è estremamente importante. Fin dalla nascita, i neonati cercano infatti di interagire con il mondo che li circonda.

Mentre molti genitori si concentrano sull'alimentazione, il cambio del pannolino e il sonno dei neonati (tutti aspetti fondamentali della cura quotidiana), spesso trascurano l'importanza di parlare con i loro bambini e bambine. Tuttavia, parlare ai neonati fin dai primi giorni di vita può fare la differenza: è un aiuto essenziale per sviluppare le capacità comunicative, sociali e cognitive.

L'importanza di parlare ai neonati

Parlare ai neonati è importante sotto diversi aspetti. Prima di tutto, per il loro sviluppo cognitivo e comunicativo. Quando parliamo ai neonati, anche facendo vocine e facce buffe, stiamo contribuendo alle loro capacità cognitive, stimolando prima di tutto il loro cervello.

Allo stesso tempo, la comunicazione verbale (accanto a quella tattile e non verbale) è uno strumento fondamentale per favorire il legame genitori-figli.

Cosa imparano i neonati quando parliamo

Parlare ai neonati è, come dicevamo, essenziale prima di tutto per la comunicazione: quando ancora il bebè non parla, ascolta e recepisce tutto ciò che avviene attorno. Lo stesso vale con il linguaggio, che gli adulti e le adulte devono curare con attenzione, senza lasciarsi scoraggiare dal fatto che i neonati sembrano non rispondere.

I bambini e le bambine, infatti, allenano il linguaggio prima di tutto internamente, nella loro mente. Il linguaggio espressivo arriverà in un secondo momento, verso i  18- 30 mesi, ma i primi periodi di vita sono essenziali perché è lì che si immagazzinano suoni e parole.

I neonati imparano quindi moltissimo, quando parliamo con loro. I suoni e le parole della lingua parlata nella loro famiglia come prima cosa, ma accanto a ciò imparano a riconoscere i diversi toni e modi di parlare che vengono utilizzati per esprimere emozioni e intenzioni. Questi primi apprendimenti li aiuteranno a comunicare meglio con gli altri a mano a mano che cresceranno.

Come parlare ai neonati

Per stimolare la comunicazione e favorire l'immagazzinamento delle parole e dei toni è bene trovare un modo efficace di parlare con i neonati. Tra i consigli troviamo:

  • Usare un linguaggio semplice (parole singole e suoni onomatopeici)
  • Utilizzare espressioni facciali e gesti per aiutare i neonati a capire il significato delle parole.
  • Lasciare spazio ai neonati per reagire con suoni e movimenti del corpo in modo tale da favorire uno scambio reciproco e una proto-comunicazione.
  • Avvicinarsi al volto del neonato quando si interagisce in modo tale da catturare tutta la sua attenzione
  • Utilizzare le "vocine" altrimenti chiamate "motherese" ovvero il linguaggio utilizzato tipicamente dalle mamma per interagire con i bambini.

Le "vocine", infine, aiutano davvero moltissimo: lo conferma anche uno studio dell'Università della Florida, che spiega come gli infanti e le infanti preferiscano ascoltare discorsi e parole quando questi sono detti con un'intonazione infantile e adatta a loro. Usare toni "divertenti", infatti, a quanto pare stimola l'attenzione, la sintonizzazione emotiva e incuriosisce maggiormente i piccoli ascoltatori.

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