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«Non fare la femminuccia!» la frase sessista che non lascia i bambini liberi di essere loro stessi

"Ti stai comportando da maschiaccio", "Non fare la femminuccia", sono due frasi sessiste che non hanno alcun valore di rimprovero per i nostri bimbi se non quello di convincerli che non sono liberi di manifestare le proprie emozioni. Per questo non dobbiamo dirle più, ascoltando i malumori dei nostri bimbi e rimproverando i loro errori a prescindere dal fatto che siano maschi o femmine.

A cura di Sophia Crotti
30 Aprile 2023
18:00
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«Non fare la femminuccia!» la frase sessista che non lascia i bambini liberi di essere loro stessi
Non fare la femminuccia
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Quante volte abbiamo cercato di trattenere a stento grosse lacrime, diventando paonazzi, quando cadendo dalla bicicletta nel cortile dell'asilo qualcuno ci incalzava dicendoci "Ma dai non fare la femminuccia".

Questa frase, profondamente sessista, ha dentro di sé il presupposto che certi atteggiamenti, certe emozioni, certi giochi siano appannaggio delle bambine, appunto. Come se provare emozioni non fosse una pratica di tutti gli esseri umani ma dipendesse dal nostro sesso.

Convincere un bambino o una bambina che in una certa circostanza non può piangere come vorrebbe, perché altrimenti sarebbe ridicolo agli occhi degli altri, visto che si utilizza il termine "femminuccia" in senso dispregiativo, vuol dire crescerlo con la convinzione che le emozioni non soano naturali, anzi sono una colpa e in quanto tali, devono dunque essere represse.

Sei proprio un maschiaccio!

La stessa frase è indirizzata al contrario soprattutto alle bimbe: "Sei proprio un maschiaccio", quando si pensa che i loro comportamenti non siano abbastanza femminili appunto.

Questo perché può capitare che noi adulti abbiamo interiorizzato il pregiudizio trasmesso da anni di racconti, favole e pubblicità, magari anche dai nostri genitori, secondo il quale una bimba è quella principessa indifesa dei cartoni animati, in attesa del suo principe azzurro, che l'apprezzerà solo se si comporterà "da signorina".

bimba con la spada

Nulla di più sbagliato, considerando che il temperamento di ognuno di noi ha poco a che fare con il sesso, e una bimba che si rotola nel fango, usa un linguaggio non raffinatissimo, preferisce giocare con i suoi amici maschi, non può e non deve essere definita "maschiaccio".

Gli uomini non sono tutti uguali e non si può dunque creare una categoria a loro nome

Innanzitutto perché gli uomini non sono tutti uguali e dunque non si può creare una categoria a loro nome e in secondo luogo perché quella bimba sta solamente esprimendo sé stessa, nel modo che le viene più naturale, e che forse ha imparato proprio da noi.

I bimbi intrappolati nel machismo

I bimbi, davanti a questi rimproveri, vedono messa in dubbio la loro interiorità, non sanno come comportarsi e imparano che ci sono comportamenti da maschio e comportamenti da femmina.

I bimbi credono così di non poter chiedere mai aiuto e le bambine di essere deboli

Finiscono così incastrati in quella trappola dalla quale cerchiamo tutti ogni giorno di liberarci, una società maschilista che obbliga gli uomini, fin da bambini, a mostrarsi forti, imperturbabili, peggio a non dover mai chiedere aiuto. E le ragazze, all'opposto, al ruolo di deboli compagne da salvare.

Bimbi giocano insieme

Combattiamo però tutti per un mondo che sia diverso da così, dove non esistano più giochi da maschi o da femmine, colori maschili o femminili, dove tutti si sentano semplicemente liberi di essere lo stessi e dobbiamo farlo partendo dai nostri bambini.

Cosa possiamo dire allora?

Se i nostri figli piangono spesso, possiamo chiedere il motivo del loro malessere, quando lo manifestano, oppure rispondere alle loro domande se ci dovessero interrogare sul perché loro si emozionano con più facilità rispetto ad altri bimbi. Possiamo parlare loro della sensibilità, che è una dote meravigliosa, avendo cura di non ridicolizzare mai ciò che stanno provando.

Possiamo rimproverare i bimbi quando si comportano in maniera maleducata, a prescindere che siano maschi o femmine

Allo stesso modo, se nostra figlia o nostro figlio ha degli atteggiamenti che definiremmo rozzi, possiamo rimproverarli perché non riteniamo ciò che stanno facendo sia corretto, spiegando che a ogni contesto corrisponde anche una particolare etichetta, o che in generale devono essere educati e usare parole che abbiano a cuore il rispetto degli altri.

Famiglia 4 persone

Ma questo a prescindere dal fatto che siano maschi o femmine, perché semplicemente siano liberi di essere chi desiderano essere e insegnino questa importante lezione anche ai loro compagni di classe, e un giorno chissà magari anche ai loro bambini.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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