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23 Settembre 2023
15:00

Perché si sente un sapore metallico in bocca durante la gravidanza?

A volte le donne incinte avvertono un fastidioso sapore metallico o amaro nei primi mesi di gravidanza. Si tratta di disgeusia, un sintomo comune in dolce attesa causato dal cambiamento ormonale.

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Perché si sente un sapore metallico in bocca durante la gravidanza?
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Nei primi mesi di gravidanza capita di sentire un sapore metallico in bocca. Si tratta di disgeusia, un sintomo comune in dolce attesa, specialmente nel primo trimestre di gestazione, causato dal cambiamento ormonale, in particolare dell’aumento di estrogeni. Le mamme in gravidanza lo descrivono come un sapore ferroso, amaro, acido, bruciato, salato, avvertito mentre si mangia o quando si è a bocca asciutta. Lo si combatte con l’igiene orale, scegliendo cibi aspri e acidi e masticando gomme alla menta senza zucchero, anche se dopo il primo trimestre tende a scomparire spontaneamente.

Cosa provoca il sapore metallico in bocca in gravidanza?

Il sapore metallico in bocca in dolce attesa è causato dal cambiamento ormonale in gravidanza e, nello specifico, dall’aumento di estrogeni, tipico del primo trimestre.

Se al risveglio, durante la giornata o quando si assaggia un cibo la gestante percepisce un sapore “strano” o un gusto diverso dal solito, più ferroso e amarognolo, bevendo il caffè o addentando un frutto, è assolutamente normale. Con l’avanzare della gestazione, gli ormoni si calmano e il gusto metallico scompare.

La disgeusia in gravidanza, cioè l’alterazione del senso del gusto, è un sintomo comune durante la gestazione, quando l’aumento di ormoni tende ad aumentare la percezione di gusto e olfatto. In uno studio longitudinale pubblicato su Chemical Senses il 76% delle donne incinte ha riportato una percezione anormale dell'olfatto e/o del gusto, generalmente ritenuta causata dalla gravidanza.

Come togliere il brutto sapore dalla bocca in gravidanza?

Il sapore “di ferro” in bocca è fastidioso per le donne incinte. A volte il sintomo della disgeusia porta la gestante ad odiare cibi normalmente amati o al contrario ad apprezzare piatti in precedenza evitati. Esistono dei suggerimenti pratici per tentare di contrastarlo, anche se generalmente tende a scomparire spontaneamente dopo i primi tre mesi di gravidanza, quando si abbassano i livelli di estrogeni. Vediamoli:

  • Praticare una buona igiene orale, spazzolando regolarmente i denti e anche la lingua, utilizzando il filo interdentale. A volte si rivelano utili i gargarismi e risciacqui con una soluzione delicata non alcolica a base di acqua e sale o acqua e bicarbonato di sodio
  • Mangiare cibi aspri (limonata, agrumi, caramelle al limone) o salati (cracker salati, sottaceto) per compensare il gusto amarognolo
  • Masticare una gomma alla menta senza zucchero
  • Chiedere al farmacista o al medico se ha senso cambiare le vitamine prenatali, limitando gli integratori che contengono quantità eccessive di ferro, che rischiano di peggiorare la disgeusia

Non occorre preoccuparsi. Quando gli ormoni inizieranno a stabilizzarsi, le papille gustative torneranno alla normalità.

Il sapore metallico predice il sesso del feto?

Tra le credenze della gravidanza, ne esiste una legata al sapore di rame in bocca. Secondo alcune persone, avvertire il sapore metallico in bocca all’inizio della gravidanza predice il sesso del feto e indica l’arrivo di una femminuccia, tuttavia non esistono prove scientifiche a riguardo. Si tratta, dunque, di un falso mito. L’unico modo per scoprire il sesso del piccolo in gravidanza è tramite un esame diagnostico, come un’ecografia morfologica, amniocentesi o villocentesi.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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